di Miriam Bocchino
Il nuovo romanzo di Claudio Proietti “Isìra storia di una donna che fiorisce” consente al lettore di leggere una storia di rinascita e di cambiamento, in cui il destino, la fede e la speranza sono elementi imprescindibili e fondamentali nella vita della protagonista.
Isìra è, infatti, una giovane donna, la cui vita scorre in apparente lentezza, placida come un fiume in piena sul punto di esondare, inconsapevolmente.
L’opera è un racconto, attraverso un file audio, che Isìra invia ad un altro simile a lei: suo fratello gemello Pietro, mai conosciuto. È una narrazione, fatta di parole, che racchiude una storia e che viene narrata per superare le barriere di un’esistenza trascorsa lontani.
Isìra espone, con parole semplici, la sua vita a quel fratello estraneo e lo fa iniziando a raccontargli della sua casa, del suo posto nel mondo, lontana da una famiglia in cui non si è mai sentita compresa: il suo camper giallo “Yellow Submarine”.
Isìra, il cui nome significa “forza vitale”, è una giovane ragazza impacciata, piena di pensieri e scarsa autostima; vorrebbe essere la principessa Jasmine ma il mondo circostante la definisce semplicemente “Scrat”, uno scoiattolo “sfigato” come quello de “L’era glaciale”. Fa un lavoretto per mantenersi: accudire persone anziane, di cui il lettore può conoscere la storia. Tuttavia, possiede, anche, un dono: quello di comunicare con la propria musica, attraverso il suono di una chitarra. Un dono che aveva dimenticato di avere, lasciandosi trascinare da una vita insoddisfacente, nonostante la giovane età e le molteplici possibilità. Anche l’amore, che accompagnerà Isìra nel suo passato, sboccerà per lei con candore: quello con Giuseppe, ragazzo cieco ma dall’animo passionale.
Una parola sembra accompagnare l’esistenza di Isìra: “fiorisci”. Questo è ciò che chiunque la incontri le comunica, ma non solo: le persone le aggiungono, anche, “di stare attenta agli indizi che la vita le dà”. Ma lei, che non comprende come persone tanto distanti tra di loro possano dirle la medesima cosa, sostiene che le manca la “disperazione sufficiente per cambiare vita”. Può la scoperta di essere stata adottata e di avere un fratello gemello darle la giusta disperazione per farlo?
Il lettore apprenderà come Isìra reagirà a tali notizie, iniziando con lei un percorso di scoperta e di rinascita.
Elisa, amica della madre naturale di Isìra, sarà l’ambasciatrice di tali notizie e le darà gli indizi necessari per comprendere la sua storia, le scelte della madre Teresa e il suo futuro. Non sarà un viaggio semplice, quello con il destino ed il passato, ma sarà fondamentale per “finalmente esistere”.
Quel fiorisci che Isìra ha sentito tanto spesso acquisterà senso. Lei seguirà il suo percorso personale, attraverso l’incontro con quattro persone differenti, quattro elementi della natura, aria, acqua, terra e fuoco, portatrici di un messaggio d’amore.
“Siamo immersi in un eterno ordine cosmico. Dove il dare e il ricevere formano l’equilibrio perfetto.”
Il romanzo di Claudio Proietti, autore, produttore, regista e già autore di altre opere divenute di interesse per le scuole, è scritto con un linguaggio semplice ma in grado di esplicare un messaggio forte: la rinascita è solo dentro di noi.
Scegliere di dare un senso alla propria esistenza è qualcosa di personale e di intrinseco, è frutto di incontri non solo con gli altri ma, anche e soprattutto, con sé stessi e spesso è necessario lottare con il proprio io quando l’incomprensibile diviene forza motrice dell’esistenza.
Il libro si rivolge ad un pubblico giovanile ma può essere apprezzato da tutti, in quanto la penna delicata di Claudio Proietti narra una storia universale, in un movimento perpetuo, circolare ed eterno.
“La vita era ancora tutta da scoprire. I giochi non erano ancora fatti. Ogni cosa sembrava possibile. E noi viaggiatori cavalcavamo nuvole di note. Scivolavamo lungo montagne di speranza.”