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Inventaria 2025. “Ombre“ – Disegnare il tempo, raccontare l’assenza

Un teatro visivo e narrativo che unisce mito, storia e poesia sul palcoscenico, per raccontare ciò che resta

C’è un silenzio denso che accoglie il pubblico a Teatrosophia, rotto solo dal fruscio della carta, da ombre appese che oscillano, da tracce di carboncino che prendono forma sotto gli occhi di chi guarda.

Ombre – Giuseppe Innocente

Ombre, lo spettacolo di Giuseppe Innocente andato in scena per il festival Inventaria 2025, è un’immersione sensoriale, olfattiva  e profondamente emotiva in un’isola che diventa paesaggio dell’anima: Alicudi.

Luogo remoto, sospeso nel tempo, dove la modernità è arrivata tardi – la corrente elettrica, si ricorda, solo negli anni ’90 – Alicudi è qui evocata non come semplice ambientazione, ma come corpo vivo, come teatro della memoria.

L’unico interprete in scena, attore e artista visivo, parte da una ricerca sul campo durata alcuni anni: interviste, conversazioni, silenzi raccolti lentamente, conquistando la fiducia di una comunità inizialmente restia a condividere le proprie storie. Ne emerge un mondo fatto di racconti tramandati oralmente, miti e leggende che sfumano nel vissuto quotidiano, storie di amori infranti, suicidi, apparizioni, apparati simbolici ricorrenti e nomi che si ripetono generazione dopo generazione come un’eco tra le lapidi del piccolo cimitero dell’isola.

Egli si fa medium di questa memoria collettiva, e lo fa con una forza teatrale che travalica il linguaggio: la voce si fonde con il gesto, la parola si fa corpo. La sua prossemica è straordinariamente precisa: ogni movimento accompagna e rafforza ciò che viene detto, non ci sono discrepanze tra ciò che il corpo comunica e ciò che la voce narra.

Il racconto dell’annegamento di uno spasimante respinto, con la corda legata ai piedi mentre si inabissa nelle acque, rievoca con forza una delle immagini più struggenti del cinema, la scena finale di Lezioni di piano: qui, però, il corpo inabissato è quello di una memoria che rischiava di scomparire, e che lo spettacolo riporta in superficie.

Attorno a Innocente, un pantheon di volti di avi e defunti, disegni fatti dal vivo, che si stagliano su una carta giallo paglierino, materiale “povero”, che richiama la semplicità e l’isolamento dell’isola, ma anche il suo essere testimone silenzioso di storie sopravvissute al tempo. Questi ritratti non sono semplici elementi scenici: compongono una narrazione personale, familiare e collettiva, un’iconografia dell’assenza che diventa presenza viva sulla scena.

L’uso della lingua – un dialetto della popolazione di Alicudi, distinto dal siciliano, arricchito da influenze arabo-normanne – rafforza il legame profondo tra il racconto e la terra che lo genera: è una lingua musicale, densa, che restituisce l’identità specifica di un luogo che non vuole essere folklore ma memoria viva.

Le luci, morbide e avvolgenti, disegnano uno spazio che sembra fuori dal tempo, e che trasforma ogni gesto, ogni parola, in un rito di evocazione. In questo paesaggio intimo e arcaico, lo spettacolo si fa esperienza sensoriale totale: il teatro diventa un atto di cura, di attenzione, di ascolto profondo. Non c’è artificio, non c’è sovrastruttura, ma una verità emotiva che arriva diretta e coinvolge senza mediazioni.

Ombre – Giuseppe Innocente

Questo non è solo teatro di narrazione: è teatro di incarnazione, di evocazione. Una scena spoglia che diventa piena di presenze. Il pubblico, catturato fin dal primo istante, segue con un’attenzione quasi sacrale, senza distrazioni, in un ascolto profondo che culmina in lunghi, ripetuti applausi al termine. Un applauso che è anche ringraziamento, liberazione, commozione. Ombre è un’opera che emoziona senza artificio, che scuote e commuove perché nasce da un’urgenza vera. È teatro come atto d’amore verso la memoria, verso chi è venuto prima, verso una terra che parla ancora – se c’è qualcuno disposto ad ascoltarla.

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Ombre – di e con Giuseppe Innocente, regia Ivano Picciallo, musiche Angelo Sicurella, Malmànd Teatro, Inventaria 2025 La Festa del Teatro Off, XV edizione, Teatrosophia 9 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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