Grande attesa per l’uscita di “Conclave”, mentre il cinema italiano tifa per Vermiglio nella short list degli Oscar
Salutiamo con piacere il successo di pubblico nelle sale con relativo record d’incasso (oltre 8 milioni alla settima settimana di programmazione) per Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri, dedicato alla vera storia di Andrea Spezzacatena, l’adolescente vittima di bullismo e cyberbullismo che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita all’età di soli quindici anni, raro esempio di cinema libero realizzato dal produttore e sceneggiatore Roberto Proia. E a proposito di frequenze di pubblico nei cinema, lo stesso Proia ha dichiarato in una bella intervista rilasciata a Federico Pontiggia de Il Fatto Quotidiano:
«Dobbiamo considerare che se non avessimo avuto il fenomeno “C’é ancora domani” di Paola Cortellesi, con quasi 40 milioni di euro e milioni di biglietti venduti al botteghino, non avremmo capito che il pubblico non cercava solo intrattenimento. «Parthenope mi è piaciuto anche se, non lo ritengo uno dei migliori film di Paolo Sorrentino, pur godendo di un ottimo lavoro promozionale .
E il cinema italiano fra cocktail e baghette, auguri e riflessioni sul suo futuro, saluta l’ingresso nella short list per la candidatura agli Oscar di Vermiglio, opera prima della regista Maura Delpero. Naturalmente si tratta ancora di una preselezione fra i 15 migliori film stranieri dai quali il prossimo 17 gennaio verranno pescati dalla giuria degli Academy i cinque film finalisti che il 2 marzo 2025 a Los Angeles si contenderanno l’Oscar.
A contendere a Vermiglio la preziosa statuetta, film già affermatosi all’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia e candidato ai Golden Globe come miglior film in lingua straniera, ci saranno anche il favoritissimo Emilia Perez, di Jacques Audiard, già trionfatore agli scorsi European Film Award, il brasiliano Io sono ancora qui di Walter Salles, la vera storia dell’ex deputato Rubens Paiva, fatto sparire nel 1971 dalla dittatura militare dei Colonnelli. Tratto dalla vera storia di Marcelo Rubens Paiva e dal suo romanzo Sono ancora qui (edito da La Nuova Frontiera), il film racconta una parte di storia del Brasile tuttora nascosta e la toccante storia di una donna che non si è mai arresa. “Quando ho letto per la prima volta il libro mi sono commosso profondamente” – ha dichiarato il regista Walter Salles – Per la prima volta, la storia dei desaparecidos, le persone strappate alle loro vite dalla dittatura brasiliana, veniva raccontata dalla prospettiva di chi era rimasto. In gara anche Il seme del fico sacro del regista iraniano Mohammad Rasoulof, fuggito dal regime teocratico estremamente conservatore degli Ayatollah e dedicato alla ribellione femminile contro il giogo della brutale repressione governativa e poi come abbiamo già scritto nei giorni scorsi su queste pagine il delizioso film d’animazione Flow, un mondo da salvare, diretto dal lettone Gints Zibalodis; ovvero le incredibili avventure di un gattino tutto nero che cerca di salvarsi in un mondo post apocalittico senza uomini e infine Dahomey della regista francese di origini senegalesi Mati Diop, un potente docufilm prodotto dal Senegal già vincitore al Festival di Berlino.
Vermiglio che l’Anica ha designato per la corsa agli Oscar preferendolo al campione assoluto di incassi C’è’ ancora domani di Paola Cortellesi con motivazioni alquanto discutibili, prosegue la sua campagna promozionale in America che la regista ha definito molto difficile a causa anche dei mancati finanziamenti speciali del Ministero della Cultura. Per chi non lo avesse visto, Vermiglio è una delicata ed emozionante storia tutta al femminile ambientata in un piccolo paesino rurale nel Trentino nell’ultimo anno della seconda guerra mondiale!!!
Candidato a sei Golden Globe e con tanta voglia di Oscar, da ieri nelle sale italiane Conclave, basato sull’omonimo romanzo di Robert Barris. Ispirato alla elezione di Papa Bergoglio è uno spettacolare giallo sugli intrighi della Chiesa (sembrano non finire mai…) ambientato fra le mura del Vaticano, diretto da Edward Berger e interpretato tra gli altri da Ralph Fiennes Isabella Rossellini e Sergio Castellitto.
Molti si chiederanno se far uscire poco prima dell’annunciato Giubileo ormai alle porte, sia una scelta opportunista. Il cinema diceva Alfred Hitchcock, che di misteri ed intrighi se ne intendeva, ha licenza di uccidere, anticipando e suggerendo forse anche il titolo di uno dei famosi 007 ispirati ai romanzi di Ian Flaming, senza contare a proposito di thriller e di Vaticano il successo planetario di Angeli e demoni di Ron Howard del 2009 oppure la serie televisiva americana diretta da Paolo Sorrentino The young Pope o i clamori e le molte polemiche suscitate con Habemus Papa di Nanni Moretti che in veste di psichiatra analizzava i cardinali di un Conclave che avevano eletto un Papa(uno straordinario Michel Piccoli) che non aveva nessuna voglia di farlo.
Questo conclave natalizio intriso di tensioni, speranze e strategie si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della Chiesa, si svolge come il romanzo nel 2028 fra intrighi, scandali sessuali e finanziari. Il decano, cardinal Thomas Lawrence (interpretato da Ralph Fiennes), guida con fermezza e diplomazia i lavori, consapevole dell’importanza cruciale della decisione che i cardinali sono chiamati a prendere. Dopo un lungo papato innovativo, che ha plasmato la Chiesa in modo profondo, i cardinali si trovano davanti a un bivio. Da un lato, c’è il carismatico e progressista cardinal Bellini (Stanley Tucci), simbolo di una Chiesa che guarda al futuro e al cambiamento. Dall’altro, il moderato e rassicurante cardinal Tremblay (John Lithgow), che rappresenta il desiderio di stabilità e di un ritorno alle radici tradizionali. Ma c’è anche un’opzione che potrebbe sorprendere tutti: l’elezione del primo papa africano, interpretato da Lucian Msamati, un candidato dal grande impatto simbolico, ma con posizioni teologiche sorprendentemente conservatrici. In lizza anche un quarto papabile, il “populista” Cardinale Tedesco (uno straordinario Castellitto), cinico, pragmatico e capace di battute incisive.
Nel tentativo di garantire nella massima trasparenza il conclave, il decano cardinal Lawrence si ritrova a scoprire una rete intricata di segreti e scandali che rischiano di mettere in discussione la legittimità di alcuni candidati al papato. Quello che avrebbe dovuto essere un processo spirituale e solenne si trasforma così in un campo minato di rivelazioni e dilemmi morali. Da contraltare ai tanti uomini presenti nel cast, uno dei pochissimi personaggi femminili del film è interpretato da Isabella Rossellini nel ruolo di Suor Agnes.
Foto di copertina: Ralph Fiennes in una scena di Conclave