di Ilaria Sambucci
Arrangiatore, compositore e polistrumentista, Fabio Perversi, un musicista completo che si diploma nel ’91 in violino presso il conservatorio di Alessandria e nel 1999 entra a far parte del gruppo storico dei Matia Bazar, oggi è il leader e l’anima del gruppo.
Carissimo Fabio, come ci si sente a guidare un gruppo storico come i Matia Bazar?
È un carico enorme di responsabilità. Ho voluto far continuare la storia dei Matia per una promessa fatta a Giancarlo Golzi. Dopo i concerti, eravamo soliti parlare prima di addormentarci, e tra varie proiezioni del futuro, Giancarlo desiderava che portassi avanti il marchio e la bandiera di uno dei gruppi che hanno marcato la storia della musica italiana. Questo è ciò che mi ha ispirato e motivato ad andare avanti dopo la perdita del Capitano (Giancarlo Golzi). Non ti nego che all’inizio avevo mille dubbi, ero caricato di oneri e onori e tutto ciò mi spaventava, ma ho mantenuto la promessa, mi sono rimboccato le maniche ed è nata la nuova formazione.
Sono cinque le tue partecipazioni al festival di Sanremo con i Matia Bazar. Quale Festival porti nel cuore?
Ogni festival è un momento unico ed ha una sua interpretazione, certamente la partecipazione e la vittoria al Festival di Sanremo nel 2002 con “Messaggio d’amore” è stata un’emozione incredibile che è impressa nel mio cuore.
Hai stravolto la storia dei Matia Bazar, adesso non più una sola donna ma tre. Come mai questa scelta?
La scelta del basso e della batteria l’ho pensata e ripensata, scegliendo degli uomini si poteva offuscare l’immagine di Giancarlo Golzi e Aldo Stellita quindi ho deciso di prendere due donne proprio per rispetto di Giancarlo e Aldo, uomini insostituibili, a cui i Matia devono molto.
La nuova vocalist, Luna Dragonieri, come l’hai scoperta?
Luna l’ho scoperta insieme a Piero Cassano, durante un concorso canoro svoltosi in Puglia. Prima di diventare la nuova voce dei Matia, insieme a Piero le abbiamo fatto fare diversi provini attraverso i quali è riuscita a far centro con la sua grande bravura.
Tu invece come ha preso parte al gruppo, com’è iniziata la tua storia con i Matia Bazar?
Grazie a Piero, io ero già arrangiatore nelle sue produzioni, avevamo lavorato insieme in Francia e per l’Europa. Tornato in Italia, dopo la morte di Aldo Stellita, mi disse che c’era la possibilità di continuare la storia dei Matia e mi propose di prendere parte al gruppo ed io subito accettai.
Qual è la più grande soddisfazione che hai avuto dal punto di vista artistico?
Di soddisfazioni ne ho avute tante, tra tutte la più grande è stata poter esibirmi a Sanremo nel 2012 insieme ai Matia Bazar con Al Jarreau. Ho coronato il mio sogno, perché io sono sempre stato un suo fan accanito.
Sei un grande musicista, arrangiatore, violinista, tastierista. Con quale strumento preferisci mostrare la tua arte?
Col pianoforte perché mi sento più sicuro. Mio padre è un musicista classico ed ho potuto iniziare già da piccolo a suonare il violino verso il quale avevo una grande attitudine, finito il conservatorio però, ho avuto un rigetto di questo strumento durato circa dieci anni. Ho ricominciato con i Matia, spronato da Piero a suonare il violino.
Qual è stata la prima persona ad aver creduto in te?
Prima di entrare nei Matia, ho avuto tante persone che hanno fatto parte del mio percorso artistico. Tra tutti, Piero Cassano, il grazie più sincero va a lui.
Qual è la tua canzone preferita dei Matia Bazar?
In realtà non ce n’è solo una, sono tante. Mi diverto molto a suonare durante i concerti “Stasera che sera”, “Ti sento” è un brano che ha un forte impatto nel pubblico, e “Messaggio d’amore” ogni volta mi ricorda la vittoria al Festival di Sanremo.
Progetti futuri?
Se non ci fosse stato il coronavirus, il 2020 ci portava in Australia. Era un tour che ambivo, avremmo dovuto esibirci a Perth, Sydney, Adelaide, Melbourne, Brisbane. Sarà un tour che recupereremo. Inoltre quest’ anno ricorre il 45° anniversario dei Matia Bazar. Questa è una tappa che va festeggiata! Ci sarà un nuovo disco, con nuovi inediti.
E Sanremo?
Quando ci saranno proposte da fare per Sanremo, noi ci saremo.
Infine puoi dirci cosa rappresenta per te la musica?
La musica per me è tutto, mi ha fatto crescere e conquistare l’indipendenza economica. E’ una forma di medicina, che mi ha salvato nei momenti di sconforto. Grazie ad essa mi estraneo da tutti i problemi quotidiani. La musica mi fa vivere, mi porta in un’altra dimensione e mi ricorda profumi di un determinato luogo o di una determinata cosa. Un mondo senza musica non potrebbe esistere!
Grazie a Fabio Perversi per la sua grande disponibilità. Tutti i fan dei Matia devono molto a questo grande professionista. Una testimonianza così bella potrà sicuramente essere di ispirazione per molti giovani artisti.