Intervista a Renzo Arbore: il Cavaliere della televisione italiana

Era ora! Innovatore di radio e televisione, regista, musicista, talent-scout, comunicatore e ambasciatore del talento italiano nel mondo, Renzo Arbore classe 1938, dopo la Croce di Cavaliere del Lavoro per meriti artistici attribuitagli dall’allora Presidente Scalfaro, è diventato con uno degli ultimi atti ufficiali del Presidente Mattarella anche Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, un meritato riconoscimento per il grande showman che abbiamo intervistato per Quarta Parete.

Un mondo nuovo caro Renzo detta anche tempi nuovi al cinema, alla musica, alla radio e soprattutto alla televisione.

Che cosa bolle in pentola nel futuro di Arbore

È una notizia in esclusiva, farò un nuovo programma per la Rai in televisione con l’amico Gegè Telesforo dedicato ovviamente anche a quello swing che ha condito la mia vita.

Un bel riconoscimento quello del Presidente Mattarella che sottolinea secondo molti anche l’enorme popolarità conquistata in giro per il mondo nelle centinaia di concerti fatti con la tua famosa Orchestra Italiana

È stata un’esperienza davvero unica, che ha riproposto rivisitata da grandi musicisti la grande melodia napoletana, rilanciandola come mi riconobbe l’immenso Roberto Murolo, ma l’opportunità di incontrare sparsi nei cinque continenti dalla Carnegie Hall di New York al celebre Carnevale di Rio de Janeiro passando per il Cremlino a Mosca fino a Shangai e Pechino. L’italianità fatta di nostri connazionali che senza mai dimenticare la Patria, si sono ricostruiti all’estero la loro vita con nel cuore l’immortale melodia del nostro Paese.

Una volta in una intervista fatta in occasione del libro autobiografico scritto dalla brava Lorenza Foschini, hai detto che “Quelli della notte” ha rappresentato anche certo costume in musica del nostro Paese con una forte dose di ironia nei confronti dei salotti. Ma aggiungerei anche Indietro tutta dove mettevi alla berlina l’invadenza della giovane tv commerciale che riempiva i nostri schermi di ballerine seminude.

Ho lavorato tanto anche con “L’Altra Domenica”, dove mettevamo in risalto attraverso collegamenti in diretta, città e paesi della nostra bella Italia. Io nel mio piccolo sono sempre stato riconoscimenti a parte un patriota l’Italia è un concentrato di bellezze e armonia e sono veramente felice che stia sta tornando di moda questo sentire.
E poi credo di aver rilanciato lo swing oltre al jazz che resta la mia passione; certamente una musica qualitativa.

Sono diventati cult anche i due film che hai fatto come regista con F.F.S.S. Cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene? e Il Papocchio.

Si e lo sanno bene anche i produttori che aspettano il momento buono per riproporli al pubblico e mi sono divertito molto a farli.

Forse l’unica grande storia d’amore della tua vita è stata senza ombra di dubbio quella con l’indimenticabile Mariangela Melato

Si lei è stata eletta a punto di riferimento della mia vita. Ancora oggi mi chiedo cosa direbbe Mariangela, la sua cultura, la sua grazia sono stati e continuano a essere dei riferimenti importanti sempre in difesa del buon gusto che oggi scarseggiano.

Tu sei foggiano, ma ormai naturalizzato romano e napoletano. A pochi chilometri da Foggia c’è San Giovanni Rotondo, meta di pellegrinaggio dei fedeli di Padre Pio. È vero che una volta accompagnasti in visita Pippo Baudo e foste cacciati?

No quello che fu cacciato fu Baudo che Padre Pio riconobbe immediatamente chiedendogli se era venuto perché credente o per curiosità e quando Pippo con la solita onesta che lo distingue disse per curiosità Padre Pio disse in dialetto con la solita voce burbera: Jatevenne! A me disse invece che avrei dovuto fare l’avvocato come voleva mio padre.

A proposito, sono stato recentemente a Foggia e ho visto in pieno centro il palazzo Arbore della tua famiglia: è vero che ospiterà un museo dei tuoi ricordi.

Si inaugurerò uno spazio culturale nella mia città in quella che chiameremo “casa Arbore”, arricchita dalle centinaia di ricordi di viaggio, collezioni di radio, dischi, oggetti, curiosità’, bottiglie, gadget frutto di trent’anni di viaggi in giro per il mondo.


A marzo su Rai 5 dovrebbe andare in onda DOC, un remake della celebre trasmissione di cui Arbore fu autore insieme a Ugo Porcelli alla fine degli anni ’80. Il viaggio continua ed è il caso di dire Avanti tutta!

* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume.