Dal 30 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023 presso il Museo dei Portici di Viterbo è visitabile la mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina. I disegni della fondazione Casa Buonarroti in dialogo con Sebastiano del Piombo”.
Voluta dall’Onorevole Vittorio Sgarbi (che tra i vari incarichi è anche Assessore alla bellezza della Città di Viterbo) è aperta al pubblico la mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina. I disegni della fondazione Casa Buonarroti in dialogo con Sebastiano del Piombo”. Per l’occasione, presso il Museo dei Portici di Viterbo sono esposti numerosi disegni provenienti principalmente dalla Fondazione Casa Buonarroti che Michelangelo realizzò per gli affreschi nella Cappella Sistina.
Il legame tra la città di Viterbo e Michelangelo è fortissimo, e la mostra lo mette in luce confrontando questi disegni con la Flagellazione di Cristo e La Pietà realizzate da Sebastiano del Piombo. I due quadri sentono molto l’influenza di Michelangelo, e il percorso di visita così come l’esposizione delle opere si propongono di sottolineare questo rapporto.
La Pietà – che già nella massa delle figure richiama a Michelangelo – reca nel suo retro alcuni schizzi inerenti a figure della Sistina. La mostra presenta entrambi i quadri in modo tale che il visitatore possa vedere – o in questo caso sarebbe meglio dire “ammirare” – anche la parte posteriore: infatti entrambi i quadri sono protetti dal vetro (che di questi tempi è cosa buona) ed esposti all’interno di teche dove è possibile girarci tutto intorno.
Questa visione offre allo spettatore non solo la possibilità di ammirare queste prime idee dell’artista, ma anche di osservare la carpenteria a sostegno del dipinto, ovvero tutto quell’aspetto materiale e tecnico che permetteva agli artisti di realizzare le proprie opere.
Il dialogo tra disegni del Buonarroti e i quadri di Sebastiano del Piombo trovano conclusione nell’allestimento della mostra, con uno sguardo verso la fortuna delle invenzioni di Michelangelo attraverso varie incisioni a stampa tratte dalla Sistina.
La mostra è ben fatta, concisa, pensata e realizzata in maniera efficace affinché il visitatore sia portato nel continuo confronto a trovarsi in stretto rapporto con il percorso creativo degli artisti. I disegni di Michelangelo sono collocati all’interno di cornici posizionate sulle pareti con tendaggi rossi: eleganti e cromaticamente efficaci alla fruizione.
Il video, proposto alla metà del percorso, è degno di lode per sintesi e immediatezza. Consiglio l’acquisto del catalogo della mostra, a cura di Cristina Acidini e Alessandro Cecchi per i tipi di Gangemi Editore.
Il carattere che più contraddistingue positivamente questa mostra è il suo atteggiamento discreto e per nulla sensazionalista nei confronti del “genio” di Michelangelo Buonarroti. Al pubblico non si propone tanto “il grande nome”, quanto la ricerca che l’artista ha compiuto per giungere all’opera finale: arduo cammino fatto di studi e tentativi. A questo si aggiunge il rapporto che Buonarroti nutrì con la città di Viterbo e l’influenza che ebbe nei confronti degli artisti che lì vi lavorarono.