“In famiglia tutto bene”: riscatto e rinascita femminile

Dalla perdita alla rinascita: il nuovo libro di Cinzia Pennati

Tutto crolla, tutto diventa cenere, desolazione, solitudine: quando cadono le pareti di una vita apparentemente perfetta, resta solo questo. Macerie, avvolte dal fumo asfissiante del dolore. Alma, la protagonista del libro In famiglia tutto bene, edito da Sperling & Kupfer, si trova esattamente al centro di questo scenario e da lì deve ricominciare.

@cinziapennati

Ricominciare significa raccogliere la polvere, farci i conti, respirare e toccare i frammenti delle certezze precedenti per poi fare spazio, liberare e ricostruire. Alma è moglie di Albino e madre di Alice e Achille, è insegnante e conduce la sua esistenza all’interno di scompartimenti stagni, fissi: la scuola, le regole, le due amiche Elsa e Valeria, la messa e la fede, l’apparenza. Una quotidianità fatta di dedizione assoluta, ripetizione, di controllo, la testa china ai doveri e ai compiti, al rispetto di quella linea invisibile e invalicabile che definisce la sua individualità sepolta e le necessità a cui deve sottostare per il suo preciso ruolo.

Questa progressione rassicurante, a un certo punto, viene sovvertita e subisce un arresto definitivo: Albino, con la scusa di un convegno di lavoro, sparisce, non torna più a casa. Il matrimonio, punto di riferimento di Alma, cade a pezzi lentamente, così come tutte le sue sicurezze: la protagonista, all’inizio, non comprende, subisce, nasconde la verità ai figli, cerca di mantenere le apparenze per evitare giudizi e commenti. Cerca di autoconvincersi e spera che tutto tornerà come prima.

Ma le sorprese non finiscono e le battute di arresto si susseguono una dietro l’altra, come un domino a cascata, abbattono i pilastri della sua vita. La famiglia, l’insopportabile suocera Regina, la scuola, il rapporto con la propria madre Edda e con il fratello Enrico, le amicizie: ogni ambito viene coinvolto e subisce una trasformazione. Cambiamenti che, per Alma, significano dolore, perdita, disperazione, messa in discussione, insegnamento, lacrime. Un percorso tosto, amaro, da affrontare per il proprio bene e per fare ritorno al proprio centro.

Attraverso le fasi della rottura, del crollo, della resistenza e del ricominciare la storia si articola e cresce accompagnando la protagonista e dimostrando, allo stesso tempo, l’evoluzione di ogni singolo personaggio.

Scatta, infatti, una relazione inversamente proporzionale: alla scoperta della vera natura e del vero essere di Albino aumenta la crescita e la consapevolezza della moglie, alla manifestazione della bassezza di uno emerge la personalità e la forza dell’altra.

Tutto ciò che era ignoto la spaventava tremendamente e non poteva pensare nemmeno per un momento di non conoscere abbastanza suo marito, perché avrebbe voluto dire non sapere nulla nemmeno di se stessa”: è da qui che Alma riparte, compie un viaggio senza ritorno, conoscendo nuovamente se stessa (non mancheranno, a questo proposito, episodi di “non riconoscimento” personale, azioni e parole inaspettate dalla stessa protagonista).

Riprendere in mano le ceneri della propria vita è il compito a cui è chiamata la donna, grazie all’aiuto di persone nuove, diverse da quelle abituali, diventeranno la “sua gente”: la collega GioiaSanto, l’operatore che lavora nella casa di riposo della madre, i figli riscoperti sotto una luce nuova fatta di ascolto, vicinanza, amore puro.

L’importanza di affrontare le difficoltà insieme alle persone giuste è, infatti, un tema importante di questo libro. Scoperchiato il vaso di Pandora, non resta che fare i conti con la vera realtà, priva della precedente superficialità e dei ruoli precostituiti, dell’autocontrollo. A condurla per mano ci saranno i suoi nuovi compagni di viaggio.

C’è, poi, il grande nucleo su cui si fonda In famiglia tutto bene: la rinascita femminile, la nuova consapevolezza che salva e ridà dignità e rispetto. Alma ha dei sogni, non è una definizione univoca fatta sulla base dei suoi doveri e dei suoi compiti, scaturiti dalle aspettative sociali, dallo status, dalla religione stessa. Dietro l’apparenza resa salda dagli anni, c’è la fragilità di una donna che si è lasciata andare, si è indurita nel tempo mettendo a tacere volontà, verità, emozione. Per essere accettata, evitando il giudizio, per rispettare aspettative altrui, in silenzio, senza prima aver ascoltato se stessa, per paura, per evitare di scendere nel profondo, dentro di sé e accorgersi di aver sbagliato.

@cinziapennati

Nel romanzo, gli errori diventano nuove possibilità e scoperte, motivi di riavvicinamento e di pacificazione, intuizioni di nuove verità. Alma si materializza nella mente e nel cuore grazie alla scrittura attenta di Cinzia Pennati, precisa nel dare l’idea e nel trasmettere lo stato d’animo e la condizione dei personaggi. Un libro che si legge con la sensazione di conoscere la protagonista, di averla lì vicino. In famiglia tutto bene contiene una storia fatta di insegnamenti profondi e veri, di emancipazione e riconoscimento.

Per farcela, occorre rendersi conto e scavare, sporcarsi delle proprie mancanze, respirare la polvere delle proprie macerie sapendo che non è finita lì. Ogni piccolo spazio liberato è un inizio, una base per una futura, nuova costruzione.

Immagine in evidenza/di copertina: @sperling.it