Il ritorno a Venezia di Takeshi Kitano un tenero omaggio di Francesca Comencini al padre e la grande attesa per Luca Marinelli e il suo M – Il figlio del secolo
Giornata conclusiva quella di oggi all’81a Mostra del cinema per la corsa al Leone d’oro con gli ultimi film in gara e fuori concorso. Partiamo da Takeshi Kitano autore cult per le sue personalissime pellicole fuori dagli schemi già vincitore alla Mostra nel 1997 con Hana-bi Fiori di Fuoco. A Venezia il cineasta giapponese presenta Broken rage, un film che mescola elementi di generi molto diversi, partendo come un classico thriller poliziesco con un killer (interpretato dallo stesso Takeshi Kitano), che lotta per la sua sopravvivenza impegnato a sfuggire sia alla polizia che all’organizzazione criminale Yakuza per poi evolvere in una di commedia parodistica.
Fra gli ultimi film del concorso invece segnaliamo Love del regista norvegese Dag Johan Haugerud, che confeziona un interessante viaggio sul tema dell’intimità partendo dalla trilogia che comprende Sex, presentato alla scorsa Berlinale, e Dreams (ancora inedito) spiegando come la sessualità (dopo Guadagnino), sia più una questione individuale e non necessariamente sociale.
Fuori concorso interpretato invece da un bravo Fabrizio Gifuni nel ruolo di Luigi Comencini, abbiamo apprezzato Tutto il tempo che ci vuole, diretto da Francesca Comencini. La storia di un papà importante che ha dato al cinema italiano capolavori come Tutti a casa, Lo scopone scientifico, Pane amore e fantasia, Pinocchio, e La storia, ormai entrati nella memoria collettiva assegnandogli il posto che si merita nella storia del cinema italiano del dopoguerra. Un uomo e un autore che ha saputo regalare alla figlia e al pubblico italiano del grande cinema.
Ma alla mostra che ha messo in vetrina ben cinque serie televisive è arrivata anche la giornata di M – Il figlio del secolo, la serie ispirata all’omonimo libro di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega, ritratto crudele e graffiante di Benito Mussolini interpretato da Luca Marinelli (già vincitore di un David di Donatello, di un Nastro d’argento e anche di una Coppa Volpi proprio a Venezia per Martin Eden). La serie si sviluppa in otto episodi che raccontano la storia di un’Italia che si arrese alla dittatura.
Chi vincerà il Leone d’oro 2024? La giuria presieduta da Isabella Huppert nelle cui fila è presente anche Giuseppe Tornatore, dovrà scegliere fra tante realtà: Da The Room the netx door di Pedro Almodovar con Tilda Swinton e Julienne Moore a Maria diretto dal cileno Pablo Lorrain con Angelina Jolie che ha indossato nel film gli abiti della più famosa e amata cantante lirica che il mondo ricordi; da The Order con la coppia guascona Clooney Pitt ,che ha dato spettacolo sul red carpet a Il campo di battaglia di Gianni Amelio e poi Guadagnino con lo “scandaloso” Daniel Craig, l’ottimo Vermiglio di Maura Del Pero o il commovente Ainda estou aqui di Walter Salles. Non lo sappiamo e lo vedremo domani sera sui tg nazionali e dopodomani lo leggeremo sui quotidiani e quindi vinca il migliore. L’orto americano film fuori concorso del nostro Pupi Avati interpretato da Filippo Scotti è stato scelto per la chiusura di questa lunga e ricca kermesse. La storia emozionante di un giovane psicopatico con aspirazioni letterarie che in un ospedale militare di Bologna alla fine dell’ultima guerra mondiale, si innamora perdutamente di un’infermiera americana. Una bella storia con un orto vero protagonista di un bel film confezionato da un regista che a ottantatacinque anni appena compiuti ha ancora voglia di stupire.
Chiudiamo la nostra corrispondenza da Venezia per Quarta Parete con il mio ringraziamento personale a tutta la redazione diretta da Andrea Cavazzini per l’importante supporto che ha caratterizzato (spero) con precisione e interesse il mio lavoro qui da Venezia, per raccontare a tutti i lettori questa edizione numero 81 della Mostra del cinema che da lunedì potrà essere considerata senza ombra di smentita, tra le migliori realizzate da Alberto Barbera al timone della più antica rassegna cinematografica europea da ben tre lustri.