Il SORTILEGIO di Alex Cecchetti, tra gli elementi della natura e curiose storie.

“Paura, guerra, distruzione…”: per sopravvivere a tutto questo, si deve “cantare come la Camelia che sboccia in inverno”. Lo scrive su uno dei suoi grandi e coloratissimi vasi smaltati Alex Cecchetti, artista poliedrico, poeta un po’ botanico, un po’ antropologo, come a suggerirci la via per sopravvivere ai nostri tempi. I suoi Vasi Rivoluzionari “escono dalla terra, arrabbiati” per come l’uomo tratta la natura, e si ribellano, con le sue parole, come un urlo di protesta. Ma sono adagiati su letti di Lavanda, Luppolo e Ibisco, piante profumatissime che inebriano e inducono alla calma. Non a caso la pianta del Luppolo era usata per far addormentare i bambini, la Lavanda era nei cassetti delle nostre nonne per tener lontani gli insetti e tutte le cose brutte, e l’Ibisco rappresenta la vita per il forte richiamo sessuale delle sue infiorescenze. “E’ la terra che si rivolta nel fiore che sboccia.”

Ed è così che veniamo accolti, tra fragranze, colori, suoni e narrazioni, in un percorso multiforme e originalissimo: Sortilegio mostra personale di Alex Cecchetti, a cura di Maria Alicata, è negli spazi di FOROF a Roma, a Palazzo Roccagiovine (al civico 1 del Foro Traiano) dal 16 novembre fino al 15 aprile 2023.

Il suo attualissimo messaggio di riavvicinamento alla natura in uno scenario che impone il rispetto per il passato è immediato e diretto. Basta incantarsi davanti ad Essence, un enorme pannello in rilievo, inciso sui legni aromatici del Cipresso, del Cedro e del Cirmolo. Le venature e i cerchi concentrici, ci raccontano della misurazione del tempo degli alberi, accompagnandoci in una riflessione sul suo ineluttabile scorrere.

Del resto siamo nel cuore della Capitale, in quello che una volta era il Foro di Traiano. Ed è proprio da lì che si accede agli ambienti dedicati all’esposizione. C’è poi il piano interrato, dove ci attende un contesto archeologico raro: una sezione dall’area pavimentale marmorea della Basilica Ulpia e i resti di basamenti e di capitelli datati tra il 100 e il 200 d.C. Fusione tra archeologia e arte contemporanea che rende più fruibili storia e sperimentazione.

Ma come si può passare sopra una pavimentazione così preziosa e quindi non calpestabile? “Semplice: basta volare”: è così che l’artista spiega cosa l’ha ispirato, quando ha progettato Onda, una vera e propria altalena, per volteggiare sopra i resti dell’antica Roma che accolgono le sue istallazioni. Altalena che ci fa dondolare sopra il prezioso ritrovamento archeologico, partendo dalla passerella sospesa: “ed è un po’ come andare nel passato e poi ritornare”. Ondeggiando, appunto, immersi anche nelle onde delle immagini proiettate sulle pareti, girate dall’artista nel corso delle sue immersioni: un Diario Sottomarino, una video installazione di grandi dimensioni, che rimanda a quell’elemento che fino a pochi anni fa ha custodito gelosamente i reperti che ora possiamo ammirare: l’acqua.

Lì accanto, altre installazioni “marine” ci attendono: le Meduse Madri, delle vere e proprie amache, avvolte in bozzoli di sete e cotoni coloratissimi. Tessuti e tinture tanto antichi quanto naturali. Ecco allora il giallo del finocchietto, il rosso intenso delle radici, i verdi del fogliame delle piante.
Piante, fiori, radici applicate sui tessuti, avvolti e cotti al vapore con risultati sorprendenti, come nelle fantasiose Stoffe Botaniche appese alle pareti della prima sala.

E c’è ancora tanto altro: non solo tempo, acqua, terra… C’è l’aria con le nuvole tratteggiate a china senza guardare il foglio, per potersi stupire, ad opera conclusa. C’è il suono con i richiami per gli uccelli creati da artigiani francesi, ognuno per uno specifico volatile… E un vero e proprio bosco, quando entriamo nel Love Bar, una sala ricoperta di alloro che ci racconta del lauro dell’antica Roma, di Apollo e Dafne, di Laura e Petrarca …

Insomma sembra di entrare in un piccolo mondo ricco di storia e pieno di storie. Che di volta in volta sarà arricchito con nuovi episodi ideati dall’artista per trascinarci nei suoi giochi e incantesimi. Un Sortilegio, creato per “abbandonarsi e andare all’incontro con la Natura”.