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Il “Sogno” shakespeariano dedicato alle follie dell’amore di Jurij Ferrini

È andato in scena al Teatro Duse di Genova dal 15 al 19 marzo Sogno di una notte di mezza estate, una fra le commedie di Shakespeare più rappresentate che ha visto in questa occasione la regia di Jurij Ferrini, una produzione Progetto U.R.T. in collaborazione con 55° Festival Teatrale di Borgio Verezzi.

“TEATRO POVERO” è questa la dichiarazione che il pubblico si trova davanti all’apertura del teatro: una serie di lettere, stampate singolarmente sul retro di alcune sedie, formano queste due parole. È con questo richiamo grotowskiano che ha inizio lo spettacolo.

Com’è noto, la storia di Sogno di una notte di mezza estate è fra le più intricate del teatro elisabettiano: amori mal riposti, patria potestà, fate, magie, sogni e quel tocco di metateatro che alla fine piace sempre. Così è nella versione portata in scena da Jurij Ferrini e i giovani attori del Progetto U.R.T. che si destreggiano fra le varie parti.

 © Luigi Cerati

In un’ora e mezza di spettacolo vediamo destreggiarsi in scena l’aspettativa di un matrimonio reale, l’intrigo e la confusione dei quattro innamorati e la loro danza intricata fra magia, sonno e realtà, fate e il loro intromettersi con le faccende umane e una sgangherata compagnia di attori (che catturano inevitabilmente le simpatie del pubblico).

È il gioco scenografico creato dalle sedie che occupano lo spazio scenico le cui lettere sugli schienali compongono parole, che segna il cambiamento fra luoghi e situazioni: da “Teatro povero” passando per “terra”, “a(m)ore”, fino a capovolgere le due parole iniziali e lasciando lo spettatore con la scritta “povero teatro”.

Tutto lo spettacolo è basato sulla parola, sul suo ritmo, sulla musica, sui gesti istrionicamente esagerati, sulla danza magica. Le follie d’amore giostrano tutte le scelte dell’intera storia, una danza continua il cui ritmo viene dato dai movimenti e gli indirizzi del cuore.

Ferrini nella sua rilettura del testo del Bardo rimane fedele nella poesia, senza tralasciare qualche divagazione lessicale contemporanea: quel che propone è uno spettacolo dal ritmo serrato con una cadenza peculiare e nello stesso tempo un continuo altalenare fra realtà e sogno.

Tutto il gruppo di attori guidati dal regista Ferrini (che proprio nello spirito del metateatro, fra i vari ruoli, interpreta anche quello del regista della compagnia) mostra una grande versatilità scenica, passando elasticamente (senza quasi mai lasciare il palcoscenico) da un ruolo all’altro, da Demetrio ad artigiano/attore/muro e così via.

 © Luigi Cerati

Importante nota è il richiamo alle tematiche ambientaliste: l’argomento si aggancia alla lite tra il re delle fate Oberon (Ferrini) e la regina Titania (Chiara Mercurio), che non si limita al nucleo di coppia, ma colpisce e danneggia direttamente la terra, arrivando a invertire le stagioni e disseminare deserti. È con questa tematica che si chiude lo spettacolo nel sentito commiato di Puck (Rebecca Rossetti) che saluta il pubblico con la poesia di Mariangela Gualtieri intitolata «Nove marzo duemilaventi».

Quel che è certo è che il fattore marcatamente comico e di doppi sensi, su cui l’intera rappresentazione ha dato maggior risalto, è quello che gli spettatori in sala hanno (fragorosamente) apprezzato.

ph in evidenza © Luigi Cerati.

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare

traduzione di Antonio Mazzara
adattamento a cura della compagnia 

regia di Jurij Ferrini
con (interpreti e personaggi, in ordine alfabetico)
Paolo Arlenghi – Bottom
Jurij Ferrini – Egeo / Oberon / Peter Quince
Maria Rita Lo Destro – Ermia
Agnese Mercati – Elena
Chiara Mercurio – Ippolita / Titania
Federico Palumeri – Lisandro / Tom Snout
Stefano Paradisi – Teseo / Francis Flute
Michele Puleio – Demetrio / Robin Starvelling
Rebecca Rossetti – Puck

assistenti alla regia Sonia Guarino, Claudia Tura
luci e suono Gian Andrea Francescutti
coreografie di Rebecca Rossetti
consulenza costumi Monica Cafiero
maschera realizzata da Paola Caterina D’Arienzo
foto di locandina Stefano Roggero

promozione e distribuzione Chiara Attorre
produzione esecutiva Wilma Sciutto

Progetto U.R.T. è sostenuto da Servizi Teatrali srl di Casarsa della Delizia (PN)

UNA PRODUZIONE PROGETTO U.R.T. IN COLLABORAZIONE CON 55° FESTIVAL TEATRALE DI BORGIO VEREZZI