La rivisitazione dark della lirica di Giacomo Leopardi
La DarkSide LabTheatre Company porta in scena al Teatrosophia dal 4 al 7 aprile, Darkmoon, uno spettacolo complesso ambientato nell’Ottocento, con una drammaturgia liberamente tratta dal libro di Michele Mari Io venìa pien d’angoscia a rimirarti.
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I tre fratelli Salesio, Pilla e Orazio sono molto affiatati tra di loro e hanno tutti e tre una spiccata vocazione per la letteratura e la scienza.
Durante il loro percorso di crescita, uno dei tre fratelli, Salesio, subisce una definitiva metamorfosi fino a diventare il più grande e famoso filosofo e scrittore dell’Ottocento, l’autore de L’Infinito. Col tempo, però i suoi assidui e disperati studi letterari lo avevano reso deforme, condannandolo altresì ad acquisire strane abitudini. In quello stesso periodo, un lupo si aggirava nelle campagne aggredendo al suo passaggio uomini e animali da pascolo.
Uomini/lupo e poeti si ritrovano in uno stesso tormentato percorso che li porta verso l’unica soluzione possibile: trovare la salvezza nella Luna. Ma, per i poeti, la redenzione dalla brutalità animale arriva tramite il componimento poetico, laddove la Luna ne è l’assoluta Musa.
Il genere Romantik del XIX secolo informa tutto lo spettacolo: si sottolinea l’interesse dei romantici verso le creature più sinistre, per gli elementi di culto e del mistero e qui la licantropia ne è un chiaro esempio. Se per tutto l’Ottocento, l’uomo credeva nella trasformazione degli uomini in lupo durante le notti di plenilunio, con le scoperte scientifiche del Novecento si è data una motivazione concreta al fenomeno in questione, concludendo che la licantropia non è altro che una rara condizione mentale capace di indurre chi ne è affetto a credere di potersi trasformare in un animale. Sarà Luigi Pirandello a far conoscere la vera natura della malattia nel suo racconto Mal di Luna.
Matteo Fasanella, che per i molti che lo riconoscono è stato un brillante Cyrano De Bergerac, dirige con mano attenta e lungimirante la pièce, ben sostenuto dalla bravura dei tre attori Sabrina Sacchelli, Nicolò Berti e Giuseppe Coppola che hanno in comune una spiccata espressività e una sintonia scenica davvero naturale e credibile.
Lo spettacolo ha un impatto visivo talmente forte che quasi ci si dimentica di essere a teatro: la perfetta sincronia della recitazione, l’uso logico e preciso delle luci, le musiche evocative e una semplice scenografia, rendono l’effetto globale molto cinematografico.
La scenografia minimalista e essenziale di Alessio Giusto ha molteplici funzioni: tre panche utilizzate come biblioteche e come sedute per gli attori, ma a trionfare c’è sempre Lei, La Luna. Lei che è depositaria della Letteratura, dei misteri, dei segreti e guardiana della Notte.
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Si percepisce la voce dei poeti che si appellano alla Luna, come così cantava Grengoire, il poeta di Notre Dame de Paris nella versione melodrammatica di Riccardo Cocciante Luna, mezza Luna o piena, serena, passi e te ne vai, guarda con che pena si muore d’amore quaggiù.
Darkmoon uno spettacolo della DarkSide LabTheatre Company, liberamente tratto da “Io venia pien d’angoscia a rimirarti” di Michele Mari – Drammaturgia e Regia Matteo Fasanella – con Sabrina Sacchelli, Nicolò Berti, Giuseppe Coppola – Assistente alla Regia Lorenzo Martinelli – Allestimento Scenico Alessio Giusto – Disegno Luci Matteo Fasanella – Foto e Grafica Agnese Carinci – Produzione DARKSIDE ETS. – Dal 4 al 7 aprile al TeatroSophia
Foto di copertina: Giuseppe Coppola