Accanto a Trinità dei Monti si trova la casa del poeta John Keats dove ha vissuto ed è morto nel 1821, all’età di 25 anni. È oggi un museo dedicato ai poeti romantici britannici.
Guardando la scalinata di Trinità dei Monti da Piazza di Spagna si noterà alla sua destra un piccolo edificio. Come campeggia sullo stendardo che ne decora la facciata siamo davanti al “Keats-Shelley House Museum”.
Tra la folla di turisti, che si accalca in ogni momento per vedere e bere dalla vicina Fontana della Barcaccia, noi ci allontaniamo di qualche passo. Come a trovare un riparo più tranquillo. Entriamo così nella splendida casa museo.
Delle scalette piccole ci portano in un grazioso ambiente dove incontriamo la biglietteria del museo e il bookshop. Stupisce come un museo così piccolo sia allo stesso tempo così ricco di servizi: ci sono poster, tazze, libri.
Proseguiamo dunque, fuggendo ancora dal mondo turistico del centro di Roma. Ancora delle piccole scale ci portano al piano superiore.
Una porta si apre davanti a noi e siamo invitati ad entrare: sentiamo una conversazione in inglese. Incontriamo una studiosa che si confronta con altri turisti e visitatori. La sala è una fornitissima biblioteca dal marcato gusto vittoriano. Un luogo che potremmo definire magico e incantato.
Tutto è rivestito di legno, dove finisce la libreria inizia la boiserie. Tutti i libri sono chiusi a chiave da ampie griglie di legno che fanno intravedere i titoli delle opere. Ci sono numerosi ritratti a stampa dei grandi poeti romantici. Ma anche cimeli più privati. Lettre dalla carta blu con legate ciocche di capelli: più romantico di così!
Nel museo la poesia si fa vedere anche nel suo essere mestiere dello scrivere. A fondo sala troviamo uno scrittoio con numerose penne e un piano apribile foderato di verde, è li che nasce il testo poetico, dove l’artista scrive la sua idea.
Un’altra piccola sala custodisce ancora libri fino al soffitto, pare una wunderkammer con le sue teche piene di lettere, testi rari e altri oggetti. Sulla parete di destra una piccola porticina ci porta ad una terrazza con un pergolato decorato di piante. Si sente ancora un po’ il brusio della folla, giù in Piazza di Spagna.
Siamo accanto a Trinità dei Monti e possiamo vedere i turisti che la affollano per farsi le foto. Ma noi siamo di nuovo dentro il museo e la quiete è assoluta. Uscendo e attraversando nuovamente la sala incontriamo ancora un’altra biblioteca. Tra gli oggetti esposti troviamo anche disegni e incisioni della Roma dell’Ottocento: la città che ha vissuto John Keats.
Una Roma agreste e poco urbanizzata, con rovine antiche che sbucano dalla vegetazione. Come il caso delle vestigia delle Terme di Caracalla o la Piramide Cestia. Proseguiamo ancora e raggiungiamo l’ultima stanza.
Piccolissima. Vi troviamo un letto, uno scrittoio e un caminetto. È la camera da letto di John Keats. È qui, che alla giovane età di 25 anni, nel 1821, il poeta esalò l’ultimo respiro. Dallo scrittoio della camera si gode forse la vista più bella di tutta la casa. La scalinata, la Piazza e la Barcaccia. Non crediamo sia cambiato molto da allora.
La visita a questo museo è una vera suggestione romantica che permette, nella durata di un sogno, di allontanarsi per un momento dalla folla e conoscere con occhi diversi la nostra città.
E per chi vuole continuare a sognare con la bellezza di Keats, al Teatro Lo Spazio di Roma, questo week sarò di scena uno spettacolo a lui dedicato dal titolo Daimon L’ultimo canto di John Keats.
Memorial Keats Shelly House: Piazza di Spagna, 26 – Orari: Da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 13 e dalle 14:00 alle 18:00
Foto di copertina: Il Memorial Keats- Shelley a Roma