Il flamenco di Antonio Gades a Vicenza

“Nozze di sangue” e “Suite flamenca” per celebrare Antonio Gades

Fame di vita, di passione, fame di ricerca della perfezione, di bellezza, di respiro a pieni polmoni, semplicemente fame e necessità di espressione. Non si può spiegare a parole quello che si percepisce davanti “allo stato dell’anima che esce attraverso il movimento“: per Antonio Gades la danza era esattamente questo e la sua Compagnia l’ha reso concreto nella serata di venerdì 11 aprile al Teatro Comunale di Vicenza.

@ Javier del Real

Sul palco si è respirata un’aria rara, palpitante di vivacità, stupore davanti ad una tecnica portata allo stato puro e semplice: il gesto pulito, dosato, equilibrato, accompagnato da un corollario di elementi che hanno fatto, della danza di Antonio Gades, il flamenco per eccellenza, fatto di passione, purezza, semplicità, arte. Tra i maggiori interpreti del Novecento, Gades riportò in auge il flamenco riconducendolo alla dimensione umana e privata, senza gli eccessi, i fronzoli, strappandolo dal decadimento a cui stava andando incontro. Il flamenco torna ad essere corpo e passione da dentro, racconto sincero, movimento studiato nei dettagli, spoglio di esagerazioni, proveniente dalla sensibilità dell’esecutore e consegnato al cuore dello spettatore. Riflessione e storia attraverso il corpo.

Due le performance scelte dalla Compagnia Antonio Gades per celebrare la danza e il suo maggior interprete, all’interno del programma del Danza in Rete FestivalNozze di sangue e Suite flamenca.

La prima coreografia è tratta dal dramma di Federico García Lorca e narra il tragico epilogo di due amanti. La Sposa (Ana del Rey) si sta per unire in matrimonio allo Sposo (Ángel Navarro), ormai tutto è pronto: gli inviati, la madre dello Sposo (Stella Arauzo), c’è anche l’ex amante della Sposa, Leonardo (Miguel Lara) e sua moglie (Esmeralda Manzanas). La sera delle nozze, però, la Sposa, con il pretesto di andare a riposare, scappa a cavallo con l’ex amante Leonardo. I due sono inseguiti dallo Sposo che, ritrovandoli, ingaggia un duello con il rivale, mentre la Sposa, atterrita e disperata, assiste. I due muoiono, trafitti dai colpi reciproci, ponendo fine al dramma. 

Antonio Gades, nel 1974, portò Nozze di sangue (Bodas de Sangre), per la prima volta, al Teatro Olimpico di Roma, realizzando in seguito anche la versione cinematografica: un evento eccezionale, riproposto anche dalla sua Compagnia in maniera fedele, un doppio omaggio. In questo spettacolo, infatti, c’è l’anima del grande ballerino e la sensibilità, la poetica dello scrittore. Nozze di sangue non si discosta dalla narrazione letteraria, la fa sua attraverso un linguaggio semplice e immediato. La scenografia è molto semplice, attraversata dalle luci (sapientemente organizzate) e dall’uso di costumi caratteristici, dal canto e dalle chitarre che ricamano il sentimento, lo stato d’animo reso vivo dal compás, il ritmo. È tutto un fluire di musica, movimenti perfetti ma anche silenzi delicati. 

Lo sviluppo della storia è concentrato su una serie di momenti interpretati e ballati che ben rendono l’idea di cosa sta accadendo: il tormento della Sposa, il duplice sentimento vissuto da Leonardo e dall’amante che si cercano, si “abbracciano” a distanza, il rapporto tra la Madre e lo Sposo, la festa di matrimonio, e poi il grande momento finale.

Il duello, infatti, viene portato sul palco a colpi rallentati, in sequenza lenta, con armi vere, un momento di grande emozione e straordinaria bravura, immerso in un silenzio quasi irreale. La parola di Lorca si fonde con la forza del sentimento espressa dai gesti, dalle palmas, dal tipico tocco riconoscibile del flamenco. Nulla è tolto, niente di superfluo è aggiunto: Nozze di sangue si fa arte danzata e opera letteraria nello stesso momento, sul palco.

Suite flamenca è il pezzo eseguito subito dopo, la celebrazione del flamenco di Antonio Gades: sette brani coreografici riportano gli stili differenti del flamenco, interpretati dal corpo di ballo della Compagnia Antonio Gades. In gruppo o in assolo, sempre accompagnati dal canto e dalle chitarre (ma anche dalle nacchere) e dal colore dei costumi tipici, le bailaoras e i bailaores si sono susseguiti e hanno reso vivo il passo deciso, il suono, la velocità dei piedi controbilanciata dall’eleganza flessuosa delle mani riportando il linguaggio tipico, unico di Gades. La sua rivoluzione comunicativa. Grande protagonista di più quadri coreografici è stata Stella Arauzo, in dialogo con il corpo di ballo e con il gruppo musicale (bellissimo, ad un certo punto, vederli seduti attorno ad un tavolo, come se fossero davvero su una tipica strada spagnola del Novecento). Potenza, femminilità, ma anche unione e dialogo, condivisione di passi e di ispirazione.

Ciascun protagonista ha portato sul palcoscenico un pezzo della grande eredità del maestro, la sua visione, quel movimento che non cerca l’apparenza, l’applauso, ma il raccoglimento, la riflessione, il riconoscimento del dolore, della lotta, del sentimento comune. 

@ Nabil Ismail

In questo sta il significato di fame, citata all’inizio: un bisogno universale, indispensabile alla vita; da questo nasce il flamenco. Esattamente come la fame e la sete, il flamenco diventa necessità di narrazione, di espressione, di sopravvivenza. Bellezza feroce, decisa scaturita dalla vita e che di sentimento umano si alimenta. Spirito e sangue uniti dal ritmo, l’unico mezzo e linguaggio per resistere e continuare: questo è il lascito di Antonio Gades e questo è il flamenco.

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Nozze di sangue – balletto ispirato a Bodas De Sangre di Federico García Lorca – coreografia e luci Antonio Gades – adattamento per il balletto Antonio Saura – scene e costumi Francisco Nieva – musiche Emilio De Diego, Perelló Y Monreal, Felipe Campuzano – “La Novia” Ana del Rey, “Leonardo” Miguel Lara, “La Madre” Stella Arauzo, “El Novio” Ángel Navarro, “La Mujer” Esmeralda Manzanas, “Corpo di ballo (invitati alle nozze)”: Esmeralda Manzanas, Virginia Guiñales, Elena Ros, Andrea Cuenca, Naira, González, Santiago Herranz, Miguel Ángel Rojas, Jairo Rodríguez, Basilio García, Alberto Fuentes, Enrique Bermúdez “El Piculabe”, Israel Paz

Suite flamenca – coreografia e disegno luci Antonio Gades – coreografia “Soleá por Bulerías” e “Tanguillos” Cristina Hoyos – musiche Antonio Solera, Antonio Gades – coordinatore tecnico e del suono Alberto Palanques – luci Guiomar Martín – montaggio David González – costumi Tatiana Bakunova – “Bulerías” Compañía Antonio Gades – “Martinete” Enrique Bermudez “El Piculabe” – “Farruca” Miguel Lara – “Tanguillo” Compañía Antonio Gades – “Soleá de la mesa” Miguel Lara, Ángel Navarro, Stella Arauzo – “Rumba” Compañía Antonio Gades – Teatro Comunale di Vicenza 11 aprile 2024

Corpo di ballo (femminile) Maria Nadal, Esmeralda Manzanas, Virginia Guiñales, Elena Ros, Ana del Rey, Andrea Cuenca, Naira González – Corpo di ballo (maschile) Miguel Lara, Ángel Navarro, Miguel Ángel Rojas, Jairo Rodríguez, Santiago Herranz – Cantanti Enrique Bermudez “El Piculabe”, Israel Paz – Chitarristi Alberto Fuentes, Basilio García – coordinatore tecnico e del suono Alberto Palanques – luci Guiomar Martín – montaggio David González – costumi Tatiana Bakunova – produzione Eugenia Eiriz, María Esteve and Tamirú Producciones Artísticas S.L.

Immagine di copertina / in evidenza: @ Pedro Puente

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