La chiusura della XXesima edizione della Festa del Cinema di Roma
La parola chiave di questa Festa del Cinema di Roma, come il cinema del resto, è la condivisione: era ormai consuetudine andare a una proiezione e scambiare due parole con persone sconosciute per avere opinioni, idee e sensazioni o perché no, magari scoprire di avere compagni di prossimi film o masterclass con cui parlare interamente di cinema. La magia del cinema non è solo puramente intimista ma è anche coinvolgente. Sarebbe dunque inesatto dire di andare al cinema da soli perché alla fine non si ha mai la netta sensazione di vivere il momento in piena solitudine. Questa Festa riguarda tutti e non solo gli artisti coinvolti nei film: sceneggiatori, produttori, uffici stampa, giovani ragazzi che hanno un progetto chiaro e netto e che ci mettono passione e determinazione pur di restare a galla nel bel sogno del grande schermo Futuri registi o prossimi membri del settore cinematografico che ogni anno vengono a studiare e a carpire ogni immagine che possa loro ispirarli. Ma le porte sono senz’altro aperte anche per il pubblico appassionato del cinema che per una serata sola ha voluto esser fisicamente presente al grand evento. La Festa si è estesa lungo alcune zone di Roma: dall’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone al Cinema Giulio Cesare, dal Maxxi al Teatro Olimpico e dal Teatro Della Cometa alla Casa del Cinema. Insomma, stavolta la scusa del luogo troppo lontano da raggiungere per parteciparvi non sarebbe stata credibile. Il protagonista assoluto è stato sempre l’Auditorium, con le sue luci e il red carpet dove ogni sera gli artisti di tutti i film hanno sfoggiato i loro abiti scintillanti, firmato autografi e scattato foto con fan e curiosi. Si è visto un cinema diverso e internazionale, dalle tematiche più disparate come situazioni familiari, storie di pirati, di vampiri, commedie gastronomiche ma soprattutto la resilienza da un proprio dolore e la rinascita dai propri fallimenti. Non sono mancate le riproposte di grandi film della Storia del Cinema come The Mission o C’era una volta in America e i documentari presentati sono testimonianze importanti nel racconto di personaggi del cinema che sono scomparsi da tempo ormai. Le masterclass sono un’occasione d’oro per avere un incontro ravvicinato con i produttori e registi, fra tutti quello avuto con Marco Bellocchio e Jeremy Thomas per scoprire aneddoti, vicissitudini, trucchi e segreti del mestiere della Settima Arte. In disparte, ma non troppo, l’isola Felice di Alice nella città con una programmazione indipendente ma con la possibilità per la Stampa di poter accedere alle conferenze stampa di alcuni film in concorso. Il clima vissuto fino alla fine è stato quello di una Festa, pieno di sorrisi, caffè a lungo termine, alzatacce mattutine, maratone impossibili per candidarsi ai migliori posti alle otto di mattina con la modalità richiesta dalla piattaforma per la prenotazione dei biglietti e corse infinite per la Stampa con qualsiasi previsione atmosferica per redigere a caldo un articolo sul film appena visto. Questa festa, come tutte le cose belle, hanno breve durata e sta ormai per volgersi alla sua conclusione. Come cantava Domenico Modugno ne Vecchio frack “È giunta mezzanotte, Si spengono i rumori, Si spegne anche l’insegna” di questa XXesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2025.
XXesima Edizione della Festa del Cinema – dal 15 al 26 ottobre – un ringraziamento a Claudio Giuli per la fotografia di copertina.





