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Il dolce ricordo dell’avanguardia danzante di Pina Bausch

La danza espressionista della Compagnia “Artemis Danza” in onore di Pina Bausch

Tutti possono fare teatro. Come tutti possono cantare, comporre musica e trovare la propria vena artistica. È un universalismo conclamato che coinvolge anche la danza. Nell’Antica Fornace di Antonio Canova (il piccolo studio dove, nel lontano Ottocento, lo scultore e pittore italiano del Neoclassicismo Antonio Canova componeva le sue creazioni), continua la rassegna Dancescreen in the Land 2025 dedicata alle nobili arti performanti. Questa volta è stato il turno di Pina Bausch, l’artista iconica del teatrodanza tedesco che credeva fortemente nell’espressione corporea del singolo individuo.

Compagnia Artemis Danza

Nella danza, in ogni vibrazione emessa da qualsiasi movimento del corpo, una scintilla scaturisce uno specchio infinito di emozioni. Con la proiezione dei momenti più rappresentativi di Pina Bausch, resi possibili grazie ai piccoli frammenti estrapolati dal documentario Un secolo di Danza di Sonia Schoonejans, la Compagnia Artemis Danza, con le coreografie originali di Monica Casadei, ripropone momenti di puro teatrodanza: i gesti ripetitivi, schematici e fluidi dei sei ballerini presentano una loro sinuosità, carisma, energia e una spiccata sensualità ed armonia unica nel suo genere. Abiti semplici ma splendenti conducono gli spettatori nel magico mondo dell’espressione artistica del teatrodanza. L’ironia si contraddistingue nelle composizioni coreografiche poiché la stessa Bausch non amava troppo prendersi sul serio: pertanto, vi sono anche delle piccole parentesi di teatro e di danza perché, alla fine, anche la danza assorbe sempre dal mondo o da arti esterni, persino dal contesto sociale vissuto. Eppure il teatrodanza è anche manifestazione vera di omogeneità, dove anche un vestito da ballerina può esser indossato da un uomo poiché la bellezza dei movimenti è univoca e trascende da qualsiasi forma di genere ed è emozionante in egual modo, purché riesca a trasmettere delle sensazioni forti come solo la danza riesce ad essere in forma del tutto travolgente.

Il documentario di Sonia Schoonejans, presente alla rappresentazione, è una testimonianza fondamentale per la storia della danza che nessuno mai ha osato raccontare e di cui non esiste traccia alcuna, scritta o illustrata. Nobile è l’impresa della Casadei e della Schoonejans, le quali hanno voluto raccontare la loro visione di Pina Bausch e il loro incontro ravvicinato con l’artista tedesca. L’obiettivo comune è il voler tentare di tenere in vita la filosofia e l’arte danzante di Pina Bausch con la paura che possa finire nel dimenticatoio, come un piccolo animale da salvaguardare o da proteggere.

Compagnia Artemis DanzaMattia Molini

Il finale dello spettacolo Pina! – Omaggio a Pina Bausch è un grande invito alla danza poiché tutti possono essere ballerini senza avere il pieno possesso della tecnica performante, cosicché la danza possa diventare alla portata di tutti e dove è possibile rompere gli schemi del teatro e della quarta parete per avvicinarsi allo spettatore senza alcuna presunzione, ma con la sola voglia di sentirsi vicini, uniti in simbiosi di uno stesso linguaggio artistico.

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“Pina! – Omaggio a Pina Bausch” – Compagnia “Artemis Danza” – Coreografie Monica Casadei – Musiche Autori vari – Contenuti video tratti da “Un Secolo di Danza” scritto e realizzato da Sonia Schoonejans – Assistente di Produzione Mattia Molini – Danzatori Alfonso Donnarumma, Sofia Gentiluomo, Minami Michiwaki, Mattia Molini, Christian Pellino, Carlotta Quercetani – Con la partecipazione di Sonia Schoonejans – Produzione Compagnia “Artemis Danza” – Con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, Comune di Parma – 20-21 Settembre 2025 all’ Antica Fornace di Antonio Canova.

Foto di ©Edmund Kurenia

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