Il Corpo umano si fonde con l’arte nella mostra “Real Bodies”

La mostra Real Bodies sui reperti dei corpi umani è rimasta a lungo sulla bocca di tutti, a Roma in voga dal 2017 in varie rivisitazioni, prima al “Guido Reni District” e adesso in un’anteprima mondiale alla “Corsia delle donne” del Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata dal 26 dicembre 2022 al 1° maggio 2023. 

Nella mostra di matrice scientifica il posto che ricopre l’arte è nei più celebri disegni di Leonardo Da Vinci, da cui sono state riprodotte opere anatomiche: “Figura in orgasmo”, “Vitruviano”, “Studio embriologico” e tante altre. Il precursore del moderno metodo scientifico è analizzato sotto una luce diversa da quella che lo fa brillare come pittore. Si analizza un aspetto poco discusso: l’anatomia umana, lo scienziato, inventore e artista italiano era propenso effettuare ispezioni e studi per esibirne il funzionamento creato a regola d’arte e lo fa per l’appunto mediante la sua arte più essenziale.

Testa di “Uomo Vitruviano”, Leonardo Da Vinci

Per quanto riguarda i connotati anagrafici dei corpi non si sa a quando risalga la decomposizione. Gli organi in donazione, si estendono in sezioni fatte su misura che allacciano la presa alla stupefazione. Ci si chiede come si siano mantenuti intatti. Lo si è reso possibile con il processo della plastinazione, messo a punto per conservare porzioni organiche alla fine degli anni Novanta in Germania e oggi utilizzato nelle Università per le lezioni di anatomia e per perfezionare le pratiche di endoscopia. 

Riproduzione umana dell’Uomo Vitruviano

È pur vero che ci si trova interdetti davanti agli organi biancastri, che, asciugati dal sangue, non presentano il colore originario, ma non per questo meno attraenti. Le vene si rendono visibili in blu, affinché il visitatore le distingua dalle arterie rosse. I muscoli invece conservano la colorazione standard rossastra.

Non lasciando niente al caso, desta interesse e approvazione la carrellata di poster informativi sulle patologie, sia lievi che gravi; gastriti, ulcere, infarti, tumori o l’esposizione delle possibilità di contraccezione per evitare gravidanze e contrarre le malattie sessualmente trasmissibili.

Lunga attesa per portare a termine il progetto, realizzato grazie a un lavoro di ricerca di più di tre anni, hanno collaborato medici, storici e storici dell’arte fra cui il divulgatore Alessandro Cecchi Paone

Una versione di “Real Bodies” limitatamente sconcertante e impressionabile non essendoci, a differenza delle precedenti, corpi sospesi di persone vive e vegete agganciate dalla pelle al soffitto con delle corde per far vedere la smisurata elasticità dell’epidermide. Inaspettatamente i performer riferirono pubblicamente di non aver provato nessun dolore, ravvisando l’idea del “corpo come soggetto e oggetto d’arte”. Tenendosi su tale prototipo, vale la pena questionare se l’organicità vivente sia encomiabile alla pari di un piacere estetico. La risposta sta nel mezzo, i cadaveri disuniti da un contesto di significati figurativi no, ma se supportati dalla china seppia che quasi un millennio fa abbozzò degli schizzi di fisionomie sacrosante nella tecnica, viene da dire sì. 

Ulteriore riaggancio all’arte è la scomposizione trasversale di un uomo che corre, dal quale si distaccano la spina dorsale e la cassa toracica, in un effetto di volatilità. Correndo ci si sposta senza che si possa tornare indietro e riprendersi l’attimo fuggente. Meravigliosi anche gli altri esemplari in movimento durante atti sportivi, lancio del giavellotto, tiro con l’arco.