A Mestre, oltre cinquanta opere descrivono la parabola artistica e l’amore per il colore di Matisse.
Il freddo e la brevità delle giornate tipiche invernali si contrappongono, in maniera singolare e con un misto di nostalgia, ai colori e alle atmosfere che, fino al 4 marzo 2025, si possono ammirare e percepire tra le stanze del Centro Culturale Candiani di Mestre (VE). L’occasione è la mostra Matisse e la luce del Mediterraneo, a cura di Elisabetta Barisoni: già nel titolo è racchiuso il focus di indagine dell’esposizione a cui è possibile accedere gratuitamente, previa iscrizione. Luce, quindi, solarità, ma anche colore, brillantezza, i riflessi mediterranei, vivacità sono i punti di riferimento del percorso sviluppato in sette sezioni.
Le oltre cinquanta opere provengono principalmente dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, ma anche da collezioni nazionali e internazionali. Nasce così il racconto stilistico e tematico del pittore francese Henri Matisse, in dialogo visivo con altrettante personalità del suo tempo, come Manguin, l’amico Derain, Albert Marquet, Pierre Bonnard, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy. Fondamentali furono anche i suoi viaggi in Francia, Corsica e Nord Africa. Questi confronti e accostamenti tra stili e soggetti simili mettono in risalto lo sviluppo della tecnica e dello stile del pittore protagonista, ma anche le influenze sulle correnti successive, scaturite dalle sue tele e dalle sue personali ricerche.
Matisse e la luce del Mediterraneo si configura come un vero e proprio viaggio nei luoghi del Mediterraneo, nei cieli e nelle acque del Sud francese, la sua casa di Nizza, posti luminosi e illuminanti per la loro semplicità, la spontaneità di un momento, di uno quadrato di esistenza alla luce di un giorno qualsiasi. Le pennellate sono energiche, fresche, disegnano forme e linee che, all’inizio, sono definite per poi sfumarsi, perdersi nella nuova consistenza del tratto deciso tipico dei Fauves.
Non solo tele e quadri, ma anche litografie, disegni, sculture: le opere esposte sono raccolte secondo i temi che hanno reso grande la pittura di Matisse. La modernità viene dal mare, La luce del Mediterraneo, L’età dell’oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, Arabesco e decorazione, Lusso, calma e voluttà e in finale Dal colore alla forma tratteggiano idealmente l’arco della crescita e del modo di fare e di vivere l’arte del pittore francese.
Molto presenti sono i paesaggi, le vedute, le acque cristalline, gli ambienti aperti, soleggiati. I colori sono vivi, trasmettono quel senso di leggerezza, di gioia e di naturalezza che realmente si poteva percepire. Apertura e libertà, spazialità studiata dalla luce. È possibile riscontrare, intuire anche una sorta di ingenuità tratta dalla quotidianità (come nella La finestra aperta o La gioia di vivere). Ingenuità intesa come semplicità, ispirazione nata o trovata nelle cose di ogni giorno, presenti, per quanto piccole o poco notate. Come l’angolo di una strada, un elemento naturale, un tavolo. Matisse ridà una configurazione e uno spazio al quotidiano attraverso la forza del colore.
Anche la figura umana occupa il suo spazio nella rappresentazione: persone comuni, abbozzate, passanti, protagonisti inconsapevoli da una parte; dall’altra le odalische, bellissime nei loro colori e nei loro sguardi (L’Odalisca gialla ne è un esempio), circondante da dettagli lussureggianti. Soggetti caratterizzati da linee sinuose ed eleganti, vivaci, originali; tecniche che lo stesso artista sviluppò grazie ai viaggi in Africa. L’ornamento, rappresentato, per esempio, negli sfondi, nei tessuti, nei dettagli di un abito piuttosto che l’interno di uno spazio abitativo, è un altro elemento riconoscibile nei dipinti.
L’esplosione di colore abbracciato alla luce, e viceversa, attraversa le sezioni fino ad arrivare alle ultime sperimentazioni in cui Matisse ha concentrato gli anni finali della sua lunga vita. I papiers découpé, i suoi collage fatti di colore ritagliato e applicato sulla tela, stilizzano i soggetti, lo rendono essenziale, astraendolo, scomponendolo. Le opere non sono più facilmente riconoscibili, ma vengono connotati di significati diversi, non intuibili a prima vista. La sintesi delle forme guida la tecnica. Icaro rientra in quest’ultima parte e, accostato alle opere di Renato Borsato, Saverio Barbaro, Chris Ofili e di Marinella Senatore, chiude idealmente il percorso (espositivo e artistico) di Mestre.
Matisse e la luce del Mediterraneo è un invito a guardare alla semplicità, alla gioia, all’essenzialità e alla bellezza; luce e colore sono orchestrati da Matisse in maniera personale ed equilibrata sulla tela, anticipatrice degli eventi futuri. Un salto all’indietro ma anche un modo per tornare a considerare la leggerezza, la gioia, la vitalità di quello che ci circonda. Perché “vedere è già di per sé un atto creativo” e, spesso, tutto inizia dallo sguardo. Un’opera, un amore, un incontro, un risveglio, un punto di vista diverso.
Matisse e la luce del Mediterraneo – 28.09.2024 – 04.03.2025 Mestre (VE), Centro Culturale Candiani Spazi espositivi II piano
Immagine di copertina/in evidenza: Ph. Irene Fanizza