Timothee Chalamet porta Bob Dylan sul grande schermo in Italia dal 23 gennaio
Timothe Chalamet, il nuovo sex symbol dei nostri tempi è in arrivo sugli schermi con A complete unknown(Un completo sconosciuto) diretto da James Mangold, dove suona e canta interpretando la leggendaria figura umana e artistica di Bob Dylan; l’unica star della musica pop del secondo novecento a essere stato insignito del Premio Nobel per la letteratura. E a Hollywood quei pochi addetti ai lavori che hanno visto il film già parlano di Oscar. Insieme a Timoty Chalamet nel film anche Edward Norton, Elle Fanning e Monica Barbaro
A complete unknown è ambientato a New York degli anni ’60, vibrante caleidoscopio di mode, musica e tumultuosi sconvolgimenti culturali e sociali partendo da quella Washington Square nel West Village, salotto esistenziale di musicisti, scrittori e pittori; portatori sani del virus del nuovo che avanzava come quell’enigmatico diciannovenne del Minnesota che si affacciava con la sua chitarra sul proscenio del mondo grazie a un talento rivoluzionario destinato a cambiare il corso della musica americana, non a suo agio nello schematismo del folk impegnato. Il film di James Mangold è un elettrizzante percorso basato sulla vita reale di Bob Dylan, e racconta l’ascesa di uno dei cantautori più incisivi della storia della musica contemporanea con l’arrivo a New York nel 1961 per terminare poco dopo la sua storica esibizione al Newport Folk Festival del 1965.
Un cinema quindi più vivo che mai che registra anche in Italia il ritorno del pubblico nelle sale e che si appresta dal 16 ottobre all’apertura della XIX Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica. Ci sarà il 14 ottobre a Cinecittà, il premio Oscar Francis Ford Coppola, per la preapertura della Festa con il suo film Megalopolis, il colossal già visto al Festival di Cannes costato a Coppola oltre 130 milioni di dollari. Coppola incontrerà il giorno 15 le giurie di Alice nella Città, gli studenti delle scuole di cinema e il pubblico presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica: durante l’incontro, organizzato da Alice nella Città in collaborazione con la Festa del Cinema, il regista ripercorrerà gli oltre sessant’anni di carriera che l’hanno reso uno dei maestri più importanti e celebrati della Settima Arte.
Intanto con l’immagine ufficiale della Festa che rende omaggio ai 100 anni dalla nascita di Marcello Mastroianni, grazie a una serie di docufilm e mostre fotografiche, è stata resa nota la rosa dei nomi dei componenti la giuria del concorso “Progressive Cinema” tra quali l’editing Francesca Calvelli e l’attrice francese Laetizia Casta. A presiederla è stato chiamato il produttore e regista argentino Pablo Trapero.
Tra i film italiani in concorso Berlinguer la grande ambizione di Andrea Segre con Elio Germano, film scelto come avevamo anticipato su Quarta Parete per l’inaugurazione della kermesse romana il 16 ottobre . Gli altri film italiani in concorso sono L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi, Paradiso in vendita di Luca Barbareschi. Fra le opere giudicate dalla giura “Miglior Opera Prima” presieduta dalla regista Francesca Comencini, vedremo L’albero di Sara Petraglia, La casa degli sguardi di Luca Zingaretti, al suo debutto dietro la macchina da presa, Ciao bambino di Edgardo Pistone e Notte fonda di Giuseppe Miale di Mauro. E a proposito di cinema italiano nella sezione “Alice nella citta’, vedremo Il mio compleanno di Christian Filippi, La città Macchina di Dario Biello con Alessandro Preziosi, Giulia mia cara di Giorgio De Maria. Svelato anche il calendario dei sedici film restaurati che saranno proiettati dal 16 ottobre alla Casa del Cinema a Villa Borghese con capolavori come Sabrina di Billy Wilder con Audrey Hepburn, William Holden e Humphrey Bogart, Il giudizio universale di Vittorio De Sica, Mimì metallurgico… di Lina Wertmuller e Pulp fiction di Quentin Tarantino. E nell’ambito dell’omaggio ad Alain Delon scomparso lo scorso 18 agosto, sarà proiettato Borsalino di Jacques Deray, grandissimo successo dell’epoca grazie al fascino retrò delle auto, dei costumi ma soprattutto per l’orecchiabile colonna sonora.
Foto di copertina Timothy Chalamet in una scena di A complete unknown