Cerca
Il Cinema dei Diritti Umani per la Palestina

Il Cinema dei Diritti Umani per la Palestina

Dall’11 al 21 novembre Napoli accoglie la XVII edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani con importanti riflessioni sugli attuali scenari internazionali.

Terre promesse, terre rubate. Popoli senza pace: questo è il titolo scelto per la XVII edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, che si svolge dall’11 al 21 novembre tra le sedi di Spazio Comunale Piazza Forcella, Palazzo Corigliano dell’Università L’Orientale e Cinema Vittoria. Tra proiezioni cinematografiche e dibattiti, si riflette sugli attuali scenari internazionali costellati di popolazioni che resistono per difendere la propria identità e la propria memoria. In particolare, la giornata di giovedì 20 novembre si è tenuta presso lo Spazio Comunale di Forcella con una serie di talk sulla questione palestinese.

Il Cinema dei Diritti Umani per la Palestina

Nino Racco, Pino Perna, Bashaer Waddah, Luisa Morgantini e Maurizio Del Bufalo

Guidati dal coordinatore del festival, Maurizio De Bufalo, al confronto hanno partecipato: il giurista Luigi Daniele, Luigi De Magistris, già Sindaco di Napoli e la presidente di Assopace Palestina, Luisa Morgantini, accompagnata dal giovane Bashaer Waddah, giovane testimone della resistenza palestinese ad Hebron. Alla fine, avrebbe dovuto presenziare tramite video anche la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese, ma impossibilitata per ovvie ragioni logistiche. Con questo dibattito il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli si muove tra le macerie di Gaza, tra gli abusi perpetrati alla Palestina per una questione di terre strappate e di identità cancellate. Lo si chiama con il suo nome: genocidio, e si crea una rete di informazioni su quella che è una vera e propria crisi umanitaria. Conclude la serata il cantautore Nino Racco con un monologo commovente di due amici costretti a separarsi e che si ritrovano soltanto a distanza di molto tempo.

«È la Palestina che sta cambiando noi», sostiene Luisa Morgantini. Al di là delle dinamiche politiche o territoriali – sicuramente importanti nell’ottica di un certo ordine globale – la questione aberrante riguarda più di tutto la violenza inflitta senza scrupolo alla popolazione palestinese: ogni giorno perdono la vita vittime innocenti, davanti alle bombe sparate a zero non ci si preoccupa di mantenere la guerra un assurdo gioco in background. È questa emergenza umanitaria che ha attivato la mobilitazione di tutto il mondo nel chiedersi: «Cosa ci resta da fare?». Allora, un confronto come quello di giovedì 20 novembre per il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è fondamentale in quanto atto di resistenza contro a una sempre più diffusa informazione amputata; è un’occasione di conoscenza ma soprattutto di umanità, di entrare in contatto con una sofferenza che riguarda tutti noi. In questo senso, è interessante la mostra itinerante Heart of Gaza, che accoglie disegni di bambini sui brutali scenari vissuti ogni giorno.

E se è importante l’argomento del dibattito, lo è altrettanto anche il luogo in cui viene ospitato. Non è un caso che il Festival del Cinema e dei Diritti Umani di Napoli sceglie di fare abitare il talk sulla Palestina proprio nello Spazio Comunale di Forcella. La struttura policulturale nasce in memoria di Annalisa Durante, giovane rimasta uccisa a soli quattordici anni durante uno scontro armato tra esponenti della criminalità organizzata. Una struttura che ha trasformato l’ingiustizia, il dolore e la sofferenza per un’ingiusta volenza subita, in uno spazio di ritrovo, dove si combatte con la cultura, dove si spara con i libri, con la condivisione e non con le pistole. Un parallelismo interessante, che verte sul bisogno profondo di costruire un mondo più giusto, in cui non muoiano vittime innocenti, in cui le questioni di potere non siano più valorizzate quanto il preservare la vita.

Il Cinema dei Diritti Umani per la Palestina

Mostra Heart of Gaza

Insomma, il Festival del Cinema e dei Diritti Umani di Napoli risponde con la presenza della città partenopea: «Napoli è una città di frontiera e noi l’abbiamo eletta, sin dal 2005, Capitale dei Diritti Umani per la sua vocazione di città di mare e di scambi. Qui si incontrano popoli, lingue e storie che il nostro Cinema riesce a descrivere bene. In un tempo in cui la guerra sembra essere la via d’uscita obbligata di ogni controversia, noi ribadiamo il valore della nostra Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, indicando la strada della Pace, dei Diritti e dell’Eguaglianza. Perché il nostro Cinema è da sempre la voce dei popoli oppressi in cerca di liberazione, popoli a cui offriamo la nostra solidarietà e di cui ammiriamo la tenace resistenza» – sostiene Maurizio Del Bufalo. Perché in un mondo che gioca a farsi la guerra, che ignora le innocenti vite perse ogni giorno nel solco di un genocidio terribile, si decide di rispondere creando una rete condivisa di arte, di informazione, di visione consapevole.

_____________________

Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli – Promosso dall’Associazione Cinema e Diritti, con il contributo di Regione Campania, Film Commission Regione Campania, Comune di Napoli, Università L’Orientale, e il patrocinio della Confederazione Elvetica e dell’Ambasciata di Svizzera in Italia, il Festival aderisce allo Human Rights Film Network patrocinato da Amnesty International ed è sostenuto da Banca Etica, Un Ponte Per, FICC e Assopace Palestina

Fonte immagini: Ufficio Stampa

error: Content is protected !!