Il messaggio metaforico della vita
Allo Spazio Diamante, per due serate soltanto, due giovani attori si sono cimentati in uno spettacolo complesso e completo di tutte le sfumature emozionali.

Caroline, giovane ragazza reclusa nella sua camera in attesa di trovare una cura per il suo malanno, riceve la strana visita di un ragazzo, Anthony, che entra in casa sua con il pretesto di dover fare insieme una ricerca scolastica assegnata su Walt Whitman da preparare con una certa urgenza.
Sarà Walt Whitman a far avvicinare nella forma più pura e intima i due ragazzi, con la prova evidente che non è la quantità a stabilire l’intensità delle relazioni e interazioni umane.
I due ragazzi fin da subito si disprezzano, litigano, si lasciano inebriare dalla poesia e dalla musica, interagendo profondamente tra di loro, conoscendosi come potrebbero fare due amici di lunga data.
Il finale è sorprendente e lascia senza fiato lo spettatore, dove ques’ultimo subito si affeziona ai due ragazzi, vivendo con loro ogni emozione e temperamento tipici dell’età adolescenziale.
La poesia e oggetto di studio di ricerca dei due ragazzi, Se tardi a trovarmi dello stesso poeta Capitano, tocca profondamente e più da vicino Caroline e si fa portatrice di una lezione di vita indimenticabile per la ragazza.
Anthony è il Sole e Caroline è la Luna: il ragazzo è la novità e l’entusiasmo perduto che a Caroline mancava da molto. Lui, ragazzo ben educato, amante del jazz di Jerry Lee Lewis, del basket, insomma il bravo ragazzo afroamericano. Lei anima dannata, amante della musica di Elvis Presley e conduce la vita come quella di un condannato che aspetta la sua sentenza finale.
Io & Tu ha il retrogusto del film Scoprendo Forrester con Sean Connery nell’incontro di un giovane uomo con la letteratura e i riferimenti de L’attimo fuggente (con l’indimenticabile Robin Williams) nella rabbia espressiva del grido onomatopeico e liberatorio, il barbarico Yawp che si fa grido di battaglia delle due giovani anime.
Due attori giovanissimi ma poliedrici e vivaci come le loro interpretazioni, in cui volteggiano, sussurrano, si emozionano, rappeggiano e usano un linguaggio puramente moderno per avvicinare il pubblico in cui diventa un silenzioso uditore nella camera di Caroline.
I colori inquieti e oscuri come il blu, il verde e il bianco rendono l’ambiente ancora più tetro e compresso per dare la sensazione di oppressione e della gabbia in cui è costretta a vivere la ragazza. Curiosa senz’altro la sperimentazione della tecnologia e il mondo dei mezzi di comunicazione nel il teatro: per coinvolgere il pubblico, un proiettore riporta in video il telefono di Caroline, con tanto di conversazioni WhatsApp, ricerche su Google, di followers su Instagram, tutto a tempo della musica ascoltata su YouTube.

Tratto dall’omonimo libro della scrittrice americana Lauren Gunderson, la regia di Gianluca Merolli scocca la sua freccia per arrivare al cuore del pubblico senza freni e ipocrisie, dove la cifra surreale è un involucro che, in forma discreta, avvolge lo spettacolo e diventa un pretesto per far incontrare i due giovani, lasciando spazio a tutta la narrazione. I due ragazzi sono la rappresentazione metaforica di una generazione afona in cerca di una propria dimensione in cui dar sfogo alle idee e ai sogni.
Insomma, La Setta dei Poeti Estinti è tornata e vuole assaporare tutto il midollo della vita.
“Io & Tu” di Lauren Gounderson – Traduzione Andrea Paolotti e Chiara Loria – Regia Gianluca Merolli – con Aurora Spreafico e Derli Do Rosario Soares – Voce registrata di Paola Sambo – Assistente alla regia Iulia Bonagura – Scene Paola Castrignanò – Costumi Domitilla Giuliano – Musiche Luca Longobardi – Luci Pietro Sperduti – Produzione Viola Produzioni – Centro di Produzioni Teatrale – Spazio Diamante 14-15 aprile