I tempi di “Hackerino” sono finiti!

Una breve inchiesta sul Copyright fotografico e le possibili rivendicazioni di diritti e come prevenire eventuali controversie legali.

Può capitare, e il fenomeno è sempre più diffuso, di essere contattati via mail da studi legali specializzati nel diritto d’autore legato alle fotografie. Le agenzie comunicano una violazione del diritto d’autore difendendo gli interessi del loro cliente che sia uno studio fotografico o una società che ne possiede i diritti.

La rivendicazione può riguardare anche una nostra pubblicazione anche vecchia di svariati anni! Questi studi non si limitano a chiedere che l’immagine venga rimossa, ma hanno anche una pretesa di tipo economico, a titolo di risarcimento e copertura delle spese legali.

Poco importa se si è caricata la foto in buona fede e senza scopo di lucro, può essere richiesto comunque un risarcimento economico.

La richiesta di denaro varia innanzitutto – dalle testimonianze da me raccolte – a seconda dello studio legale che la avanza: le agenzie più agguerrite sono quelle tedesche, che possono arrivare a chiedere anche qualche migliaio di euro per una solo foto.

Quelle italiane, ad oggi ancora poche ma sempre più in aumento, si “limitano” a concordare una somma di denaro che può arrivare comunque a centinaia di euro.

Prevenire è meglio che curare e dunque: come capire se queste comunicazioni sono una truffa?

– Innanzitutto bisogna accertarsi di aver realmente copiato e caricato online la foto da loro rivendicata. Questi studi legali utilizzano software capaci di trovare le foto in rete e di archiviare a livello forense la nostra azione. Tutto questo mi ricorda il “Grande Fratello” di Orwell.

– Bisogna poi capire, in un qualche modo, se questa foto è stata scattata dal fotografo segnalato dall’agenzia o in alternativa capire se l’attuale società o persona fisica che ne possiede i diritti esiste e se ha delegato l’agenzia in questa azione.

– Se lo studio legale esiste realmente, provate a contattarlo telefonicamente, vedete quanti anni ha il sito (se ha meno di un anno è sospetto) e soprattutto se l’avvocato a cui è affidata la vostra pratica sia o meno esistente: per verificarlo vi basta cercare online se è iscritto ad un foro.

In ogni caso, per essere più sicuri si può chiedere il parere di un legale di fiducia e mai sottovalutare questo tipo di messaggi.

A questo punto la domanda sorge spontanea: come non incorrere nel rischio di caricare una foto coperta da diritti d’autore? A condividere foto con diritto d’autore non si rischia nulla, il problema è per chi le carica.

Se la foto che vogliamo copiare ha nella didascalia i crediti significa che possono essere rivendicati diritti, ma una foto con diritti d’autore può essere stata copiata e ricaricata e perdere questi dati. Per essere sicuri si possono, ovviamente, condividere le proprie foto o si possono acquistare pacchetti di foto anche a basso prezzo.

In alternativa si può far analizzare da Google Image l’immagine che si vuole copiare, così da capire se (in quel momento) la foto è coperta o meno da diritti.

Alla luce di quanto detto, in maniera generica e in linguaggio facile, ci si può domandare: ma queste norme non vanno in conflitto con l’idea della condivisione che è alla base di internet?

Pensiamo per esempio a chi crea meme: ovvero collage di foto ispirati a “topoi” legati al momento.

I divulgatori di arte, per esempio, che ancorché ignari propongono la foto di un quando nei propri video; o i professori, universitari e non, che caricano slide piene di foto reperite online.

È troppo facile “sbagliare” (ovvero caricare foto coperte da copyright) e il prezzo da pagare può essere molto alto. I tempi di “Hackerino” sono finiti!

Quanto detto per le foto può essere esteso anche a possibili rivendicazioni riguardo la musica (diritti d’autore e discografici). Pensiamo magari a un vecchio video che abbiamo realizzato e caricato online, che abbiamo girato a una festa dove, in sottofondo, si sente una canzone. Anche in quel caso potrebbero esserci rivendicazioni, magari non oggi, ma domani o tra qualche anno.

Ma per quanto riguarda la musica la questione meriterebbe un articolo tutto a sé.

DISCLAIMER: chi scrive non è un avvocato, né un legale, né un esperto di giurisprudenza, ma un semplice cittadino che osserva e prova a documentarsi; e quanto scritto non rappresenta in alcun modo né un parere legale, né la spiegazione di un apparato normativo.