Greenlights di Matthew McConaughey ci conferma che dietro il grande attore che abbiamo amato in opere come Dallas Buyers Club e True Detective c’è una grande anima, come direbbe qualcuno, una persona di cui vorremmo tutti essere amici e non perché si tratta di uno dei più grandi di Hollywood ma perché ciò che ha scritto nel suo libro, edito in Italia da Baldini e Castoldi, si potrebbe definire una chiacchierata con un amico davanti a una birra.
Greenlights, volendo essere riduttivi è una biografia in cui McConaughey racconta i suoi primi cinquant’anni di vita ma la verità è che mentre ci mette a parte della sua storia, del percorso fatto fino a qui (e ce n’è tanta di strada, soprattutto se pensiamo al periodo nomade all’inizio della sua carriera) e di tutto quello che gioie e dolori gli hanno insegnato, sentiamo di conoscerlo da sempre. Come se questa storia fosse stata sempre dentro di noi.
Di una cosa è sempre stato sicuro, voleva essere padre e forse la saggezza paterna è una delle qualità che traspare nella personalità di Matthew McConaughey. Ma più di tutto ciò che emerge dalla sua figura carismatica sono umiltà, ottimismo e saggezza.
Leggere la storia di quello che superficialmente abbiamo considerato un attore fra i tanti ci porta a scoprire una verità: siamo di fronte a un uomo propositivo che ha fatto di ogni luce rossa un insegnamento e uno sprono per migliorarsi e di ogni luce verde una spinta per fare sempre meglio.
Ma andiamo con ordine, perché parliamo di luci verdi e rosse? Perché vi è un concetto alla base dell’autobiografia (che nulla invidia ai romanzi), ossia che la vita è come una strada che stiamo percorrendo e lungo il tragitto possiamo, com’è naturale che sia, incontrare dei semafori. A volte può capitare che siamo così fortunati da beccare solo luci verdi in successione, altre volte incappiamo nella luce rossa e siamo costretti a fermarci.
Da questo semplice esempio McConaughey ha preso spunto per raccontare le luci verdi e quelle rosse incontrate lungo la strada. Pertanto se tra i fan di questo straordinario attore vi fosse qualcuno che si aspetta di trovare racconti sul cinema, la Hollywood dietro le quinte e qualche becero pettegolezzo, allora Greenlights vi deluderà.
Se invece avete bisogno di incoraggiamento, se avete bisogno di credere che tutto è possibile finché c’è la vita e se volete un approccio pacifico e profondo ma anche straordinariamente divertente e sorprendente, Greenlights è il libro che fa per voi.
Chi lo scrive è qualcuno che non teme di mettersi a nudo e di parlare sinceramente, non ai fan, ma ai lettori arrivando anche in quell’unico posto del mondo in cui l’autore non è noto. Questo perché se togliessimo il nome dal libro e se, per ipotesi, l’autore fosse sconosciuto c’è in ogni caso un insegnamento da ricavare dalla lettura; soprattutto le sensazioni che si provano al termine di questo “romanzo di una vita” sono sollievo e conforto, due cose di cui abbiamo tanto bisogno in un periodo come questo.
Per esempio l’approccio alle difficoltà e agli ostacoli, sul lavoro o nelle relazioni, vengono affrontati con un ottimismo di base, la meta è chiara: la morte. Tutti abbiamo la stessa destinazione ma il metodo è la vita, ossia come ci arriviamo alla fine?
Innanzitutto dobbiamo capire chi siamo ma l’autore ci suggerisce un processo di eliminazione e dice:
Il primo passo per raggiungere la nostra identità non è “so chi sono”, “So chi non sono”. Processo di eliminazione. Troppe opzioni ci trasformano in tiranni, quindi dobbiamo sbarazzarci dell’eccesso che nelle nostre vite ci impedisce di essere noi stessi. Se diminuiamo le opzioni che non ci fanno bene, alla fine, quasi per caso, ci si presentano più opzioni utili. Sapere chi siamo non è facile. Ma se cominciamo eliminando chi non siamo, ci troveremo dove dobbiamo essere.
Quest’ultimo è un esempio delle tante perle di saggezza che troviamo in Greenlights e ciascuna ci ricorda che non siamo soli.
Portandoci nella sua vita, senza arroganza né esibizionismo, Matthew McConaughey ci mostra senza pudore tutto, anche le cose più brutte e facendo questo in realtà finisce per darci insegnamenti pratici da applicare nella vita di tutti i giorni, dal lavoro alle relazioni.
Alla fine quindi possiamo dire che Greenlights è uno stile di vita, una forma mentis più che una biografia, eppure non si percepisce mai un briciolo di presunzione in chi scrive.
Si potrebbe considerare questo libro come un prontuario da tenere sempre a portata di mano, per consultarlo nei momenti in cui riceviamo una luce rossa e chiedere al nostro vecchio amico Matthew che cosa farebbe. Un volume che non può mancare nella nostra libreria perché ci insegna qualcosa con umiltà e ci fa anche ridere tanto.