La contorta ascesa verso il picco dell’intimità
Lo scorso martedì ha debuttato al Teatro Cometa Off lo spettacolo Due gatte randagie di Aldo Nicolaj che sarà in scena fino al 26 gennaio prossimo.
Come possono andare d’accordo, anche solo per un’occasione vacanziera, due donne dal coté tanto diverso, l’una esuberante e allegramente stracciona, l’altra borghese e malinconicamente griffata, fino alle creme per il viso?
Infatti, Lola e Ginevra non vanno affatto d’accordo: sono le circostanze di entrambe che le hanno condotte, senza troppa aspettativa (almeno da parte della schizzinosa Ginevra) a dover condividere una modestissima stanza d’albergo in una isoletta deserta. Il divario caratteriale tra le due sarà la leva per una cascata di battute e di situazioni divertenti, comandate –in questa dimensione della pièce- dalla splendida verve di Lola, interpretata da Barbara Begala, che si esibisce in uno slang iberico, che aggancia da subito la simpatia della platea.
Ma la trama, si accennava, non prevede esclusivamente incursioni nel situazionismo comico: c’è spazio per altro. E questa seconda dimensione è innescata dall’altra protagonista Ginevra, di cui veste i panni Patrizia Bellucci, sempre credibile e misurata in tutte le declinazioni del personaggio. Ginevra, dopo l’abbrivio di presentazione che la disegna provvista di insopportabile carisma borghese, si lascia andare a lampi di confessioni, sempre più intime con la compagna di stanza, per un sottotesto che subito lascia intravedere che la sua non è altro che una maschera per coprire un presente di solitudine (oltre che di allerte anagrafiche) e schegge di passato coniugale, e non solo, difficili da elaborare.
La conquista della intimità tra le due protagoniste è veicolata dalla emblematica presenza nella stanza di un terzo letto, disfatto, che lascerebbe supporre una condivisione non prevista con una persona sconosciuta. E che si tratti di un uomo sembra denunciato da uno stender che reca indumenti maschili. Ma si tratta di una presenza semplicemente evocata, che scatena ancora le diverse posture delle due protagoniste: mentre per la debordante Lola quella ipotesi di convivenza forzata con un probabile maschio è l’enzima di sintesi (ancora carico però di magnetismo sensuale) dei suoi infelici trascorsi amorosi, per la più problematica Ginevra è solo il ricordo di una sventurata vicenda coniugale.
Una trama esile, a firma di un celebrato commediografo come Aldo Nicolaj che vide la luce in una vera e propria altra era temporale (il 1980!), impreziosita da leggeri aggiornamenti, che la rendono perfettamente compatibile con le sensibilità contemporanee.
Lo spettacolo è diretto con cura da Fabio Lombardi in perfetta coerenza con l’agilità delicata dello spettacolo. Sua anche la scelta dei tappeti musicali.
Si ride con gusto, insieme a un lascito di riflessioni all’uscita: ma il merito non trascurabile è di queste due ottime attrici, la cui resa in palcoscenico è assolutamente degna delle rispettive, importanti, formazioni professionali.
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Due gatte randagie di Aldo Nicolaj – Regia e musiche di Fabio Lombardi – con Patrizia Bellucci e Barbara Begala – coreografie Giulia Avino – luci Alex Bernardini – Al Teatro COMETA OFF fino al 26 gennaio