Margherita Vicario realizza un film che attraverso la musica libera talenti femminili sepolti nella storia
Gloria! rappresenta il debutto alla regia di Margherita Vicario, ormai un’artista a tutto tondo. Anche autrice di una sceneggiatura fresca e giovane, la cantante si serve proprio della musica per dare vita a un altro dei suoi sogni. Essa diventa sinonimo di salvezza e libertà. L’unica ragione di vita che permette alle ragazze orfane in un istituto squallido di sognare ancora, elevando la loro anima, libera da quel corpo in trappola. Frizzante, allegro ma allo stesso tempo drammatico, il film punta tutto sulle composizioni (della regista stessa), che urlano un bisogno di modernità ed emancipazione.
Veneto, 1800. Nel decadente convento e istituto musicale di Sant’Ignazio farà visita Papa Pio VII. Sono giorni di fermento quelli in attesa della sua venuta, che più che preparare e abbellire il posto sembrano renderlo sempre più tetro, giorno dopo giorno. Forse perché a incupirsi non sono i luoghi ma i corpi di chi li abitano, le mani di chi lo puliscono. Donne, che indipendentemente dal loro ruolo lì dentro, vivono una condizione di schiava repressione. Il punto di vista è quello delle ragazze rimaste orfane, che al Sant’Ignazio ricevono una rigida educazione, sia musicale che religiosa. Questo vale per tutte tranne che per Teresa, “la muta”, che invece di suonare lavora come domestica.
La muta si chiama così perché non parla davvero, o forse perché non le è permesso farlo. Almeno finché non interviene qualcosa di più grande. Teresa trova nello scantinato un pianoforte, strumento del diavolo, innovativo e proibito all’epoca. Sarà esso a dar voce a lei e alle quattro ragazze con cui formerà inaspettatamente un gruppo vincente. Tra composizioni e divertimento, le ragazze scopriranno nella musica la chiave per dar voce ai loro pensieri e le ali per trovare finalmente un po’ di libertà.
Al Maestro Perlina è affidato il concerto in onore dell’attesissimo ospite. Il fallimento dei continui tentativi di creare nuove composizioni (specchio del suo peggior disfacimento interiore) portano l’uomo a sfogarsi sulle brillanti allieve, che di produzioni all’altezza ne avrebbero invece parecchie. Ma accettare aiuto da delle povere orfane, per giunta femmine, sarebbe un’offesa impensabile per un maestro troppo impegnato a indebitarsi in nome di un amore proibito con un suo allievo.
La vera protagonista è la musica, che rappresenta anche lo stesso linguaggio narrativo del film. Le composizioni di Margherita Vicario sono spesso accompagnate dalla voce di Veronica Lucchesi (cantante del duo La rappresentane di lista), qui attrice. Punto di forza della pellicola, esse si amalgamano perfettamente a un montaggio serrato, rendendo il film frizzante e pieno di vitalità. Il pregio è quello di riuscirci nonostante lo sfondo sia drammatico, pieno di sofferenza, solitudine, repressione e controllo.
La musica qui è rivoluzione. Attraverso quelle composizioni “pop” che escono direttamente dal cuore di Teresa, che rompono tutti i canoni dell’epoca facendo rabbrividire ed entusiasmare le compagne, si fa strada l’unica vera preghiera, alla modernità. Così ci si immagina abbia scritto il film Vicario, facendo parlare la musica alla volta di un rinnovamento che va a braccetto con il concetto di emancipazione. Perlina rappresenta l’oppressione maschile, riservando al personaggio di Elio, nonostante le poche battute, l’unico briciolo di speranza per il genere. Ma le protagoniste diventano il sinonimo di una forza e di un genio artistico rivoluzionario che sovverte e ridicolizza un sistema patriarcale dominante e ottuso.
Gloria!, che è anche il titolo della canzone che più accompagna il film, libera la terra a chi ha respirato nebbia per secoli. Margherita Vicario regala un microfono a quelle voci, femminili, rimaste sepolte in umidi scantinati. Perché per secoli è stato solo quello lo spazio che con con fatica e con paura riuscivano a trovare. Per 105 minuti si respira una libertà che più che mai assume il significato di conquista. La libertà di indossare un paio di calze proibite o quei piccoli baci nascosti dietro ai cespugli. Libertà significa trovare un pianoforte e suonare, cantare, comporre prendendosi con la forza uno spazio a loro negato.
Come appare nei titoli di coda: Gloria! è dedicato a tutte le compositrici che, come fiori messi a seccare, sono rimaste nascoste tra le pagine della Storia.
Gloria! – scritto e diretto da Margherita Vicario – con Galatéa Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Elio, Vincenzo Crea, Natalino Balasso, Anita Kravos, Jasmin Mattei