Gli amanti Casares-Camus allo Spazio Diamante

Elena Arvigo e Alessandro Averone. Lo scorso 23 gennaio li abbiamo visti sul palco di Spazio Diamante, a Roma, a interpretare l’essenza di un rapporto epistolare durato 15 anni, reale e documentato da centinaia e centinaia di messaggi, tra Maria Casares e Albert Camus. Due amanti uniti da comuni percorsi artistici, divisi da percorsi personali e circostanze a cui però sempre resistettero. Capaci di incontrarsi sporadicamente, Carreras e Camus, tra il 1944 e il 1959, e di riempire con corrispondenze scritte pause anche molto lunghe. Spinti dall’ardore del sentimento, sorretti da un’intesa spontanea, nel contempo liberi. Saremo leggeri è il titolo scelto per questo studio che ha partecipato al “Festival InDivenire” diretto da Gianmarco Cicció. Nel testo, Simone Faloppa – che ha partecipato anche alla regia e al comparto scene – cerca di creare un filo conduttore molto intimo tra i due protagonisti. E ci riesce anche in virtù di un allestimento che nella sua essenzialità  fa convergere l’ attenzione del pubblico verso le voci, i sospiri e i silenzi degli interpreti.

Che si raccontano anche per mezzo di microfoni, sempre distanti, sui lati opposti del palco. Una panchina, posta al centro, rappresenta invece i rari momenti d’incontro. Rari ma particolarmente intensi, veri. Lo studio – produzione Compagnia Santarita e Jack Teatro – riesce appieno nel’ intento di riprodurre la complice intimità tra due artisti dotati sì di un “ego” molto forte ma al contempo capaci di aprirsi e condividere difetti, manie debolezze. E, soprattutto, di non smettere mai di cercarsi, anche a migliaia di chilometri. Delicati ma anche irriverenti: l’intesa Arvigo-Averone funziona, impressionante tra l’altro la somiglianza con i protagonisti di un amore non ufficiale ma mai clandestino. Il testo e i materiali autografi sono tanto ricchi di dettagli che un ulteriore sviluppo é assicurato.
Insomma ci sono tutti gli ingredienti per vedere presto in scena una versione completa del lavoro.