di Ilaria Sambucci
A un anno dalla sua scomparsa il mondo dello spettacolo ricorda Giovanni Battista Diotaiuti, un uomo che ha dedicato tutta la vita al teatro e al suo insegnamento.
Nato a Firenze nel 1926, Giovanni Battista Diotaiuti si approccia alla recitazione nel 1953, entrando con una borsa di studio all’Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma.
In quegli anni il corpo docenti della scuola vantava i più illustri artisti del panorama italiano tra cui: Silvio D’Amico, Sergio Tofano, Vanda Capodaglio, Orazio Costa, Annibale Ninchi e Iole Martino. Dopo aver terminato il triennio formativo in accademia, il giovane fiorentino riceve nel 1962 una borsa di studio per l’“Actors Studio” di New Yorkdiretto da Lee Strasberg. Negli anni successivi Diotaiuti inizia a lavorare come attore con: il “Piccolo Teatro di Torino”diretto da Nico Pepe, il “Teatro dell’Officina” di Torino, la “Compagnia “Tommaso Salvini” con Camillo Pilotto, la compagnia “Albertazzi-Proclemer” diretta da Luigi Squarzina, la compagnia “Paola Borboni-Giancarlo Sbragia”diretta da Orazio Costa, la compagnia “Piccolo Teatro di Bari” con Salvo Randone e la regia di Orazio Costa e la compagnia “Teatro delle Arti” con Sergio Tofano, Ave Ninchi e Monica Vitti.
Nel corso della sua carriera Giovanni Battista Diotaiuti interpreta opere e sceneggiati televisivi con Enrico Maria Salerno e Peppino De Filippo, e partecipa a spettacoli di cabaret con Gabriele Lavia e Bruno Cirino per la regia di Maurizio Costanzo.
Produce inoltre, nella stagione 1966-67, la “Medea” di Jean Anouilh, con Anna Magnani e Fosco Giachetti, diretta da Giancarlo Menotti e rappresentata al “Teatro Quirino” di Roma.
Agli inizi degli anni Sessanta, l’attore inizia a collaborare presso lo “Studio di Arti Sceniche” di Roma diretto da Alessandro Fersen, ricevendo la cattedra di dizione, educazione della voce e recitazione. Nel 1979, insieme agli allievi del primo anno della scuola, partecipa come attore al film “La verità” scritto e diretto da Cesare Zavattini.
Nel 1980 Diotaiuti fonda la scuola di Teatro “La Scaletta” di cui è direttore artistico e insegnante fino al 1988. L’anno successivo fonda il Conservatorio Teatrale che ha diretto fino al 2019. Il Maestro ha sempre ritenuto i suoi “ciccini” (allievi) linfa vitale, a loro si è dedicato anche negli ultimi giorni della sua vita.
Tra le altre esperienze professionali del Maestro ricordiamo il suo ruolo di insegnante di dizione ed educazione della voce presso: la casa di doppiaggio “Fono Roma”, l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria- Scuola di Teatro diretta da Luciano Lucignani, la “Scuola delle Arti” di Civitavecchia diretta da Pino Quartullo, l’Accademia “Pietro Sharoff ”di Roma, il laboratorio “Maloeis” di Benevento e la “Scuola di Teatro“ di Catanzaro di cui è stato anche il direttore artistico, la“ Scuola di Teatro” di Reggio Calabria diretta da Rodolfo Chirico, “Teatron” di Vito Caporale, “Tutti in scena” e “Corrado Pani” dirette da Pino e Claudio Insegno.
Una carriera brillante e movimentata quella di Diotaiuti che, in oltre cinquant’anni di attività didattica, ha formato più di seimila allievi tra cui attori di grosso calibro come: Margherita Buy, Alessandro Haber, Kim Rossi Stuart, Monica Guerritore, Luca Barbareschi, Pino Quartullo, Chiara Noschese, Massimo Bonetti, Gabriel Garko e Marco Bocci.
Grazie alla sua dedizione e passione per il teatro, l’artista fiorentino ha anche ricevuto vari premi e riconoscimenti tra cui il “Premio Europa” per la migliore scuola.
Andrea Papalotti, suo assistente da molti anni, oggi stimato attore e insegnante afferma: “Si sente la sua mancanza. Il Maestro Diotaiuti ha lasciato un grande vuoto, però ci ha anche lasciato un enorme bagaglio culturale. Non ci sarà mai più nessun Maestro come lui”.