Dalla magia del Giffoni Film Festival con Tim Burton e Paolo Sorrentino, al ricchissimo programma della Mostra del Cinema di Venezia: un’estate di cinema, emozioni e grandi ritorni
In attesa di applaudire Tim Burton, in navigazione tra Ischia e Capri insieme a Monica Bellucci, e di scoprire in anteprima la seconda stagione di Mercoledì con Jenna Ortega (in uscita su Netflix in due parti: il 6 agosto e il 3 settembre), la 55ª edizione del Festival del Cinema dei Ragazzi di Giffoni si prepara al gran finale. Sabato, tra fuochi d’artificio e l’entusiasmo contagioso di oltre 5.000 giovani giurati, calerà il sipario su un’edizione memorabile.

Jenna Ortega
Poche ore prima della chiusura, Paolo Sorrentino già “di casa” a Giffoni come Toni Servillo presenterà La grazia, il suo attesissimo nuovo film, che il 27 agosto aprirà in concorso l’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Alberto Barbera. Il film è già in odor di Leone d’Oro.
Giffoni si conferma una fucina internazionale per giovani cinefili, con film, documentari, masterclass ed eventi seguiti da oltre 30 Paesi. Ma ora i riflettori si spostano sulla Laguna, dove Barbera ha appena svelato in conferenza stampa il programma di un’edizione “monstre”, ricca di sorprese.
Saranno cinque i film italiani in concorso ufficiale: La grazia di Paolo Sorrentino, Elisa – Io la volevo uccidere di Leonardo Di Costanzo, Duse di Pietro Marcello, Un film fatto per bene di Franco Maresco e Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi. Tra i titoli internazionali spiccano: Frankenstein di Guillermo del Toro, Bugonia di Yorgos Lanthimos, che torna con Emma Stone dopo l’Oscar per Povere creature, Dead Man’s Wire con il ritorno alla regia di Gus Van Sant e The Hand of Dante con Al Pacino, diretto da Julian Schnabel
Le stelle non mancheranno: George Clooney, Emily Blunt, Cate Blanchett, Al Pacino, e per la prima volta al Lido Julia Roberts, protagonista del film After the Hunt di Luca Guadagnino, che affronta con coraggio il tema della violenza sessuale in un campus universitario nel pieno dello scandalo #MeToo.
Cate Blanchett sarà diretta da Jim Jarmusch in Father, Mother, Sister, Brother, trittico che esplora i legami familiari, mentre Clooney sarà protagonista di Jay Kelly, film girato quasi interamente in Toscana e scritto da Noah Baumbach con Greta Gerwig segue due amici di mezza età durante un weekend che li riporta alla loro giovinezza, con imprevisti e nuove emozioni
E poi Jude Law, (forse a cena con Sorrentino?), nei panni di Vladimir Putin ne Il mago del Cremlino di Olivier Assayas, un’opera che esplora i meccanismi del potere.
Venezia non sarà solo cinema: anche la serialità d’autore trova spazio con Portobello di Marco Bellocchio e Il Mostro di Stefano Sollima. Un’edizione che guarda al futuro, ma anche alla realtà del settore: come ha ammesso il direttore Barbera, «In Italia si fanno troppi film che nessuno vede, pochi debutti promettenti» e aggiungo io forse anche troppi festival!

Jude Law in Il mago del Cremlino
Eppure, tra grandi autori, nuovi talenti, temi coraggiosi e produzioni internazionali, Venezia 82 si candida a fare la storia.