Cerca

Giffoni 55: emozioni, cinema e riflessioni senza età

Dal ritorno di Servillo con Sorrentino alla commozione per “40 secondi”, fino al sorriso graffiante di Francesca Reggiani: il Giffoni Festival si conferma fucina di emozioni, memoria e futuro

Reduce dal successo al Gran Teatro della Reggia di Caserta, Toni Servillo è tornato ospite del Giffoni Film Festival, protagonista del film La grazia, scelto per inaugurare l’82ª Mostra del Cinema di Venezia. La pellicola è scritta e diretta da Paolo Sorrentino, regista con cui Servillo ha condiviso un sodalizio artistico memorabile.

«Sorrentino – ha dichiarato Servillo – è uno dei più grandi registi italiani contemporanei, apprezzato in tutto il mondo. Lavorare con lui è sempre un privilegio». Accanto all’attore napoletano, anche Anna Ferzetti e Massimo Venturiello.

Il direttore artistico della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, ha sottolineato il legame profondo tra Sorrentino e la Biennale, ricordando il suo esordio nel 2001 con L’uomo in più e i successi più recenti, tra cui È stata la mano di Dio, Leone d’Argento nel 2021. Il ritorno di Servillo in un’opera di Sorrentino è destinato a lasciare il segno, grazie a una narrazione originale e fortemente attuale.

Momenti di intensa commozione al Giffoni anche per 40 secondi, diretto dal salernitano Vincenzo Alfieri, che riporta con lucidità e senza retorica la tragica vicenda di Willy Monteiro Duarte. Il giovane di Colleferro di origini capoverdiane, fu ucciso cinque anni fa mentre cercava di fermare una lite. Sullo schermo, il suo coraggio prende vita grazie all’interpretazione del giovane esordiente Justin De Vivo, affiancato da Sergio Rubini e Francesco Di Leva. Il film è ispirato al libro della giornalista deIl Messaggero Federica Angeli, da anni sotto scorta per il suo lavoro contro la criminalità organizzata.

Chiudiamo con un sorriso, grazie a Francesca Reggiani, protagonista della pièce La coppia più sexy d’America, applaudita al Festival di Borgio Verezzi sotto la direzione di Maximilian Nisi. Icona della TV delle ragazze accanto a Serena Dandini, la Reggiani si conferma ancora una volta divertente, ironica, pungente e soprattutto dissacrante. Amatissima da grandi e piccini, riesce a sprigionare una comicità autentica e salvifica, in un momento storico in cui c’è forse più che mai bisogno di leggerezza e intelligenza.

Artista cresciuta nel mondo dello spettacolo “senza trucchi né additivi”, la sua sensibilità si sposa perfettamente con lo spirito del Giffoni: un luogo che è serbatoio di vita, speranza e futuro. L’auspicio è di vederla presto tra gli ospiti del Festival, dove la sua voce e il suo sorriso avrebbero tanto da dire… e da far ridere.

In un’intervista rilasciata ad Arianna Marmiroli de La Stampa, l’attrice riflette sull’amore in età adulta: «Non c’è differenza tra amori giovanili e quelli maturi. Quello che conta è la leggerezza, l’affiatamento, la condivisioneCome diceva il mio maestro Gigi Proietti, citando Roberto Lerici: “Prima che il vuoto ci divori tutti, che venga presto il tempo in cui ci si innamori».

Il Giffoni, ancora una volta, è specchio della realtà: tra arte, memoria, emozioni e speranza.

Foto di copertina: Scena tratta da “40 secondi”

error: Content is protected !!