“Futurismo. La nascita dell’avanguardia”, la mostra a Palazzo Zabarella a Padova

Movimento, forme, linee, parole, colori hanno trovato, a Padova, una collocazione e una disposizione lineare, d’insieme e un obiettivo preciso: narrare la grande corrente del Futurismo, indagata e riproposta seguendo un arco temporale definito, dal 1910 al 1915. Sede di quest’esposizione dal titolo “Futurismo – La nascita dell’avanguardia” è Palazzo Zabarella, che racconterà fino al 26 febbraio 2023 la genesi e i primi sviluppi di questo movimento. Più di 100 opere provenienti da collezioni e musei prestigiosi, a rendere omaggio all’arte e agli autori che incarnarono e vissero appieno la stagione futurista.

ph. Irene Fanizza

Con la curatela di Fabio Benzi, Francesco Leone, Fernando Mazzocca, l’esposizione è un cammino che conduce alla scoperta e alla conoscenza di un lasso di tempo e di spazio precisi e determinanti: dieci sezioni che fungono da “viaggio” e che orientano lo sguardo verso gli artisti, i protagonisti, i creatori e i promotori del Futurismo italiano e non solo.

Il manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo” è la meta a cui ha aspirato l’intero gruppo, l’esito di quegli anni di sperimentazione e di unione tesi a fondare un nuovo equilibrio e un nuovo spirito. Su tutta la mostra aleggia questa volontà e questo carattere forte e visionario che diventerà identità comunitaria ma anche personale, poiché ognuno esprimerà il proprio modo di essere artista futurista attraverso sé e la propria visione, il proprio modo di considerare la realtà.

ph. Irene Fanizza

La mostra perciò parte dagli albori, dagli inizi e dalle prime opere pioniere: evidenti sono le radici e le influenze del Simbolismo a cui molti autori si ispirarono. Il passaggio diventa poi graduale e l’esposizione ben lo evidenzia: la realtà entra nella tela e si trasforma, assume la forma e la configurazione dell’idea e del pensiero dell’artista stesso. C’è una sorta di distacco dall’opera classica, comprensibile nei soggetti e si assiste alla necessità di interpretare e di rivedere in quelle forme nuove l’oltre a cui il Futurismo tende. Il futuro, l’impegno, il progresso, la diffusione generale. Le sezioni allora seguono il percorso fatto dal movimento:” Divisionismo”, “Spiritualismo”, “Dinamismo”, “Vita moderna”, “Tridimensionalità-Polimaterismo”, “Simultaneità”, “Parolibere”, “La guerra” e “Ricostruzione futurista dell’universo”.

Ognuna di esse segna una svolta e presenta una serie di caratteristiche peculiari assunte dal Futurismo ed espresse, vissute sulla tela dagli artisti. Emergono la ricerca e la raffigurazione visiva del movimento, la luce, la “bellezza della velocità” (di Marinetti), la rappresentazione delle dimensioni spaziali, il carattere mistico che sfocia nell’astratto, il trionfo della scienza con il progresso e le nuove architetture, l’utilizzo di materiali diversi (dalle sculture alle marionette di Depero), l’unione di elementi oggettivi con elementi soggettivi, presenti nell’interiorità e nell’emotività dell’artista. Ma anche la costituzione di un linguaggio nuovo che ingloba il visivo, il grafico e il sonoro, l’impegno sociale e la volontà di aprire la strada a nuove forme d’arte, a nuove sperimentazioni.

ph. Irene Fanizza

Ogni opera parla e trasmette un tassello in più per capire e comprendere la grande avanguardia. L’esposizione diventa così un libro aperto alla conoscenza del Futurismo e dei suoi rappresentanti. Umberto Boccioni (tra le opere, la sua straordinaria “Forme uniche della continuità nello spazio”), Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Mario Sironi, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Filippo Tommaso Marinetti e diversi altri artisti rivivono nelle loro opere e offrono la loro visione e la loro crescita personale. Sono, ancora oggi, personalità in grado di raccontare tanto con la loro arte grazie all’appartenenza comune e ad uno spirito innovatore. Una comunanza di intenti che voleva sovvertire il senso comune e cercare nuove vie, nuove forme d’espressione. L’obiettivo: dar voce e vita alla loro epoca, alle contraddizioni, agli eventi (il 1915 è l’anno di entrata in guerra dell’Italia) che respiravano e vivevano in prima persona.

ph. Irene Fanizza

A Padova rivivono esattamente quegli anni e quell’” arte del futuro” (“Futurismo” significa proprio questo) nei volti, nelle forme, negli spazi, nei movimenti, nei soggetti fisici che diventano astratti, nelle frammentazioni spaziali, nei colori, nelle lettere e nelle sculture in mostra. La ricerca di un avvenire e di una modalità diversa, alternativa per trasmettere questa voglia, questo desiderio del domani, legata fortemente agli eventi in corso, può dire tanto di quel periodo e dell’oggi.

C’è sempre bisogno di sentire quell’oltre che supera il presente e le sue precarietà, una motivazione che ridà nuove aspirazioni e progettualità e la mostra “Futurismo – La nascita dell’avanguardia” riesce ad esporre questa caratteristica tipica del movimento ma, allo stesso tempo, contemporanea e fondamentale anche per l’oggi di adesso, il nostro presente.