Frida Kahlo e Diego Rivera in mostra a Padova

Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman è uno degli omaggi alla storia d’amore e all’arte di questa coppia, un’esposizione dove trionfa il colore, la vita nella sua pienezza e un paese dalle mille sfumature.

Al Centro Culturale San Gaetano di Padova, fino al 4 giugno 2023, rivive qualcosa di unico e di irripetibile: il ritorno di un amore folle, indefinibile, frutto della vita e della personalità dei protagonisti, Frida Kahlo e Diego Rivera. Un dialogo a distanza tra le ventitré opere di lei e le nove di lui, con il contributo di una serie di scatti fotografici e una sezione finale particolare.

Le opere in esposizione provengono dalla prestigiosa collezione americana di Jacques e Natasha Gelman, noti collezionisti dell’epoca che conobbero realmente entrambi artisti e che, nella sua disposizione attuale, ha l’obiettivo di raccontare il rapporto e la pittura di queste due personalità emblematiche e fuori dal comune. Due figure, marito e moglie, così diversi eppure capaci di un’alchimia artistica che ha segnato la storia e l’arte stessa.

Frida Kahlo e Diego Rivera parlano del loro amore attraverso l’elemento che li accomunati e li ha resi celebri nel mondo: la pittura, l’arte intesa ognuno a suo modo, da cui passa il loro personale modo di vivere, la loro sensibilità, loro stessi, uniti e divisi. Questo perché la loro relazione, che potremo definire come travagliata e tormentata, è stata un’esplosione di passione, idealizzazione, furore, vortice di sentimenti tagliati da dolore, tradimenti, gelosie, annientamento. Un amore che li ha segnati dentro e li ha consegnati alla storia.

Queste opere, esposte a Padova nell’unica tappa italiana del tour che le riporterà a Città del Messico, sono la testimonianza della loro consacrazione, della storia comune e delle loro singole personalità. C’è Diego on My Mind (Self-portrait as Tehuana) di Frida: lei dallo sguardo serio, profondo con sulla fronte l’immagine di lui, il marito, luce e tenebra del cuore. Ci sono i murali di Diego, natura e popolo amalgamati dal colore perché la forza e lo spirito di una nazione passano anche da lì.

Ci sono gli altri autoritratti di Frida: bella e imperante, circondata dalla luminosità e dal dolore, così come l’hanno circondata nella sua esistenza, in una continua danza altalenante. In questi quadri, lei stessa sembra una Madonna, dalle pose frontali tipiche del Rinascimento, di tono e valore differente: non c’è sacralità o religiosità, lei è terrena, profana e sofferente, ricca di ardore e di pensieri, di drammaticità interiore, esclusivamente umana.

Nickolas Muray, Frida Kahlo on Bench #5, 1939, Carbon print, 45.5 x 36 cm, The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and the Vergel Foundation, @Nickolas Muray Photo Archives

Dalle creazioni presentate, emergono i lati e la profondità di Frida: tante sfumature che hanno dipinto la sua vita di donna, moglie, artista dalla forza pura e dalla fragilità commovente, desiderosa d’amore, attraversata dal dolore ma mai piegata ad esso perché in se stessa e nella sua arte ha trovato un modo per reagire, buttando fuori il cuore. Lei è sangue e vita che scorre, travolgente e tenera allo stesso tempo, mentre, dall’altra parte, si staglia la sua ispirazione e il suo demone, Diego Rivera. L’uomo, l’artista impegnato, più ricco di vizi che di virtù, mai pienamente all’altezza della sua donna.

Di lui, Frida dirà “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego”, citazione suggerita anche da quest’esposizione che riporta a galla i tratti di questo legame tormentato e fecondo, artisticamente parlando.

Le opere non sono numerose e per capirle occorre prima ripercorrere la storia di questi due protagonisti, perché niente è scontato e visibile con facilità. Conoscere i tratti essenziali, la loro vicenda significa comprendere anche i loro dipinti e, in particolare questa mostra. Vale pure il contrario: la loro arte trasuda il loro amore, è fondata dal loro rapporto, dalla sofferenza e dalla solitudine.

Il racconto della loro storia passa dai particolari e dai dettagli: dagli sguardi delle figure rappresentate da Frida, dalla loro collocazione negli spazi e dagli elementi simbolici presenti, dai soggetti scelti da Rivera. Questo aspetto viene ulteriormente approfondito dagli scatti e dai ritratti contenuti in Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman e che accompagnano i dipinti presenti. Héctor Garcia, Manuel Álvarez Bravo, Giséle Freund, Martin Munkacsi, Nickolas Muray, Lucienne Bloch, Edward Weston: sono i nomi dei fotografi dell’epoca che hanno realizzato delle vere e proprie testimonianze visive dei due artisti messicani.

Diego Rivera, Portrait of Natasha Gelman, 1943, Oil on canvas, 115 x 153 cm, The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and the Vergel Foundation, @Banco de Mexico Diego Rivera Frida Kahlo Museums Trust Mexico, D.F. / By SIAE 2023

Spaccati di vita, pose, ritratti: Frida e Diego sono riportati dal tempo e dalla distanza ad oggi grazie a queste foto e a queste rappresentazioni, aggiungendo altri tasselli a questa narrazione. Ammirarli e osservarli nei loro spazi, mentre dipingono o mentre spostano i loro sguardi altrove, è un’esperienza intensa, una condivisione di alcuni momenti che restituisce la loro umanità e la loro grandezza allo stesso tempo.

Figure storiche con i loro momenti di attenzione e fragilità, di azione e di attimo fermati. Spicca una Frida dalle tante angolazioni, di profilo, seduta sulla sedia a rotelle, fiera eppure con quella velatura di dolore sempre addosso, quella consapevolezza di dover soffrire sola e di percepire, allo stesso tempo, quel vortice dentro che si chiama ispirazione e motivazione.

Nell’ultima sezione risiede il collante di questa coppia, lo sfondo che ha li conosciuti e li ha abitati dentro: il Messico, la sua Rivoluzione e il suo spirito. Una collezione di abiti, colorati, storici, dalle forme tradizionali, conclude il percorso ad indicare come questo paese sia stato fondamentale per entrambi. Il Messico vive anche nei dipinti, nei vestiti di Frida, nei personaggi e nelle scene dipinte da Rivera. Un paese che, con le sue caratteristiche, è di fatto uno dei protagonisti di quest’esposizione.

Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman è la presentazione visiva di cosa fu e quali furono i lasciti di questo rapporto particolare, un’unione tra due anime distanti, eppure incapaci di lasciarsi definitivamente. Non è il racconto romantico, ma la testimonianza di ciò che il loro amore ha provocato, soprattutto in Frida, ed è un percorso che lascia a noi, spettatori, tanta emozione e l’impressione di averli quasi conosciuti, come di sfuggita, almeno per un attimo.

Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman

14 Febbraio/4 giugno 2023 – Centro Culturale Altinate | San Gaetano (Padova)

Foto in evidenza: @mostrafridapadova

Anonymous “Diego Observing Frida Paint SelfPortrait on the Boarderline“, 1932, Gelatin silver print, 21.6 x 16.6 cm, Throckmorton Fine Art, New York

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