“Mi va di cantarle così” tra memoria e nuove emozioni
La terza e ultima serata del 26° Festival della Canzone Jazzata di Sanremo si è aperta con un omaggio video che più simbolico non poteva essere: Pippo Baudo e Louis Armstrong dal palco del Festival di Sanremo 1968. Un ricordo potente, perché proprio lì il grande jazzista americano interpretò Mi va di cantare, brano firmato da Marino Marini, al quale quest’edizione di Zazzarazzaz è stata dedicata.
Il direttore artistico Freddy Colt, affiancato da Beatrice Zuin, ha così introdotto il tema della serata, intitolata non a caso Mi va di cantarle così. Ospite della serata Franco Fasano.
Dopo l’annuncio della presentatrice, il pubblico ha accolto calorosamente il Franco Fasano Quintet, formazione di assoluto livello composta da Sandro Comini (trombone), Massimo Tagliata (pianoforte, fisarmonica e arrangiamenti), Enrico Lazzarini (contrabbasso) e Claudio Bonora (batteria), con la promessa di un ospite a sorpresa. Fasano ha voluto ricordare come sia stato allievo di Pippo Barzizza, maestro sanremese e figura chiave della musica italiana, sottolineando così il legame tra memoria storica e attualità.
Lo spettacolo ha mantenuto le attese. Tra le canzoni interpretate: Mi manchi, Ti lascerò, Io amo, Regalami un sorriso e Un’isola alle Hawaii. Brillante l’interpretazione del bajon Il Katalicammello, composizioni iconica di Franco Fasano, scritta e presentata al prestigioso concorso Zecchino d’Oro nel 1997, dove ottenne un notevole successo tra i piccoli interpreti e il pubblico. Quello di ieri sera è stato un concerto che ha unito l’emozione della nostalgia con la sorpresa del rinnovamento, nello spirito più autentico di Zazzarazzaz. Come bis il brano Mi va di cantare di Marino Marini dove al Franco Fasano Quintet si è affrancato Freddy Colt come suonatore di banjo.
Al termine della serata, dopo i bis acclamati dal pubblico, Beatrice Zuin ha lasciato il compito della chiusura a Freddy Colt, che ha ringraziato gli artisti protagonisti delle tre serate, gli sponsor, i tecnici e, soprattutto, il pubblico, definendolo «il ringraziamento più importante». Con un simbolico abbraccio, Colt ha dato appuntamento al prossimo anno, ribadendo che lo spirito del Festival resta immutato: custodire la memoria dello Swing e della grande canzone italiana, continuando a farla vivere nel presente.