Ditegli sempre di sì, uno dei primi testi scritti dal grande Eduardo, il cui titolo originale era “Chill’è pazzo!” è un’opera vivace in cui la pazzia è protagonista, insieme gli stereotipi e le paure che gravitano intorno ad essa. Carolina Rosi dirige la Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo affidando la regia a Roberto Andò alla sua prima esperienza eduardiana. Il ruolo del “pazzo” Michele Murri, interpretato in passato anche dallo stesso Eduardo, è affidato al grande Gianfelice Imparato. In scena al Teatro del Giglio di Lucca dall’11 al 13 marzo.
All’apertura del sipario rosso appare un tableau vivant fisso incorniciato in un salottino piccolo-borghese tipico di Eduardo, una scena dominata da toni chiari, un’immagine fissa con semplici ed essenziali elementi, che andrà a scomporsi al primo spegnersi delle luci (scene e luci Gianni Carluccio).
In un perfetto equilibrio tra comico e tragico, fra pirandellismi e spontanee risate, lo spettacolo si sviluppa intorno ai tipici equivoci eduardiani e al personaggio centrale che non manca mai nella commedia del grande drammaturgo.
Michele Murri (Gianfelice Imparato) è pazzo, appena uscito dal manicomio, ma nessuno deve saperlo. Vede la realtà a modo suo, prendendo alla lettera ogni iperbole o metafora, staccando bottoni, creando confusione. Ma Michele non è l’unico folle. È folle Luigi Strada (Edoardo Sorgente), l’attore dilettante inquilino di Teresa (Carolina Rosi), che vede la realtà col filtro dell’artista; è folle il medico Croce (Vincenzo D’Amato) con i suoi gesti plateali; è folle la reazione della società alla stessa follia.
Nelle note di regia si legge: «Sarebbe facile dire che Michele Murri ci è vicino, e affermare che il suo continuo attentare alla logica, il suo modo di vigilare sullo sguardo degli altri, il suo deviare continuo dal senso delle parole e delle intenzioni, assumendone la letteralità, è un filtro che, prima o poi, ognuno di noi ha temuto o desiderato. Come sarebbe anche facile dire che Michele, come ogni pazzo che si rispetti, è un forsennato contestatore della vita e del suo senso».
Diviso in due atti, lo spettacolo dalle entrate e uscite perfettamente studiate, si sviluppa nell’intreccio tipico della commedia eduardiana e le eleganti scelte registiche di Roberto Andò non imitano, ma nemmeno coprono lo sviluppo originale dell’opera. Una prima prova eduardiana decisamente riuscita, che unisce gli elementi in cui emerge la napoletanità della storia, unita al gusto sapiente di un regista esperto.
Ditegli sempre di sì è un’opera corale, che dopo tanti distanziamenti, reading con un solo attore, riempie il cuore dell’amante del teatro che finalmente torna a godere di una compagnia a pieno titolo. Ogni interprete di questa coreografia di prosa merita un plauso. Fra tutti Carolina Rosi con la sua interpretazione puntale, coinvolta, affettuosa riesce a farci vivere le sue emozioni da donna, padrona di casa, sorella preoccupata. Plastico e multiforme è Edoardo Sorgente nel ruolo di “don Luigino”, con lo sguardo perso e sognante, dall’uso della fisicità esperto, dà al suo personaggio quelle caratteristiche che lo fanno amare dal pubblico. Immenso è Gianfelice Imparato, che riesce a rendere la follia del suo Michele al tempo stesso divertente e complicata. Un cast unico, perfetto per questo quadro che ancora dopo quasi un secolo regala forti emozioni.
Una commedia brillante che lascia lo spettatore perplesso su chi sia davvero il pazzo. Thomas Bernhard riassumerà Ditegli sempre di sì in un dubbio irrisolvibile: “È una commedia? È una tragedia?”
Risate di cuore e applausi lunghissimi concludono la serata nella affollata sala rossa e oro del Teatro del Giglio.
Ditegli sempre di sì
di Eduardo De Filippo
con (in ordine di locandina) Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Edoardo Sorgente, Massimo De Matteo
Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti, Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
regia Roberto Andò
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
aiuto regia Luca Bargagna
aiuto scene Sebastiana Di Gesu
aiuto costumi Pina Sorrentino
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo / Fondazione Teatro della Toscana
Foto di Lia Pasqualino