Leggera e libera, come una farfalla in volo. In realtà, dietro il suo sorriso scanzonato, Edda nasconde ben riposti degli scheletri che improvvisamente, e cogliendola impreparata, tornano a galla. Prepotenti, perentori. E senza fare sconti.
“Farfalla… Farfalla…”, andato in scena nei giorni scorsi a Roma, nel caratteristico spazio di Teatrosophia, è un lavoro che, come in un incastro perfetto, unisce i registri della commedia e della tragedia. Nasce come adattamento dal celebre testo di Aldo Nicolaj, smussato negli angoli eccessivamente didascalici dalla sapiente penna di Mauro Toscanelli. Che dello spettacolo ha curato anche la regia: fluida, puntuale, sicura.
Toscanelli è comparso anche sul palco, nelle vesti di Foca, la domestica che ascolta con pazienza e caustica ironia i racconti della ricca proprietaria di casa, Edda appunto, interpretata dalla spumeggiante Masaria Colucci. Edda è un vulcano ed esterna l’intero spettro dei colori, dalla gioia più sfrenata all’angoscia della malinconia. Ha vissuto una vita piena di peripezie, di uomini e di emozioni, almeno così racconta alla paziente domestica. Foca ascolta e, spesso, incassa le reazioni a volte bizzarre della signora dal ciuffo blu. A volte, però, reagisce. E, imperturbabile, cova un piano.
Nell’interno della villa – dominato da un quadro che proietta il pubblico verso le probabili sembianze della “farfalla” Edda in giovane età – fa poi la sua comparsa un giovane sicuro e dal fare disinvolto. Edda ha un sussulto ma Elio, interpretato da Alessandro Bevilacqua, presto toglie la maschera e rivela la sua identità. L’ equilibrio in casa si rompe, come un bicchiere di cristallo che cadendo si rompe in mille frantumi. Via la noia e la routine, si apre il sipario sul passato – vero e sepolto per tanto tempo – da Edda. La farfalla smette di volare. O forse ha smesso da chissà quanto tempo. E non è che il primo colpo a sorpresa. Foca aspetta solo il momento opportuno …
“Farfalla… farfalla… ” ha raccolto grande favore da parte del pubblico, registrando il tutto esaurito nelle serate di replica ospitate a Via della Vetrina. Drammaturgia interessante, direzione inappuntabile, disegno luci che esalta i caratteri dei personaggi e sorregge il climax di scena. Toscanelli e soci, cui si aggiunge il contributo di Enrico Quadrozzi per le scene, hanno confezionato un progetto valido che segna l’esordio della Compagnia “Melancholia Teatro”.
Uno spettacolo che speriamo di rivedere presto, a Roma e non solo.