Fare la cosa giusta senza essere leggendari!

Si chiudono le danze alla fiera del fumetto lucchese con un evento che manda la folla in delirio.

L’edizione 2023 di Lucca Comics & Games si conclude in bellezza, con la presentazione dell’attesissima serie prodotta da Rai Fiction Noi siamo leggenda, diretta ed interpretata dai protagonisti del fenomeno nazionale Mare fuori, ospiti del Teatro del Giglio per la proiezione in anteprima del primo episodio.

Conferenza stampa alla Camera di Commercio

Un gruppo di ragazzi nel cuore di Roma accomunati dalla manifestazione di poteri eccezionali potranno imparare a dominare le loro abilità solo attraverso un percorso di scoperta interiore e del valore dell’amicizia, in quel periodo complesso della vita chiamato adolescenza. Personaggi che all’inizio sono dei singoli, ma capiranno che insieme, uniti, possono essere qualcosa di più dei loro poteri, precisa il regista Carmine Elia.

La sensazione è quella di “Mare fuori incontra la serie di successo Heroes”, confermata immediatamente dal primo episodio e dalle immagini svelate dal trailer, in cui perfino il famoso “salto di fede” dal grattacielo newyorkese, emblema della serie americana prodotta da NBC, viene riproposto sui tetti della metropoli romana.

D’accordo, forse i ragazzi di Noi siamo leggenda non dovranno salvare il mondo da un’imminente catastrofe (ipotesi ancora da non escludersi, vista la mancanza di informazioni sugli sviluppi della diegesi), ma i temi, l’approccio ai materiali e la strutturazione della narrazione suonano tremendamente familiari.

Il produttore Michele Zatta, presente in rappresentanza di Rai Fiction, apre la conferenza stampa con l’audace dichiarazione di aver rappresentato i supereroi in modo realistico. Un’apparente promessa di forte innovatività destinata ad infrangersi sulla scogliera delle vecchie notizie, dal momento che da anni la produzione fumettistica e cinematografica è divenuta una corsa alla rappresentazione ‘realistica’ dei supereroi (che cosa significhi poi rimane ancora da chiarire), tanto ormai da essersi perse le coordinate di tale visione.

Noi siamo leggenda si rivela in realtà un prodotto perfettamente cosciente del target di pubblico a cui si rivolge e molto più legato al formato commerciale delle piattaforme di quanto la produzione voglia ammettere (coprodotta da Amazon Prime). Dunque, non così generalista come si vorrebbe lasciar intendere, in una sorta di fuorviante moto di orgoglio nazionale, evidente nella scelta di musiche di canzoni di successo in lingua inglese per la colonna sonora e una sigla di apertura dai toni e la composizione (visiva e musicale) palesemente derivativi di grandi successi della serialità streaming americana, su tutti Stranger Things e American Gods (quest’ultimo proprio di produzione Prime).

Elia spiega come l’idea origini dalla volontà di raccontare il rapporto tra mondo dei giovani e mondo degli adulti, o meglio, il mondo degli adulti visto dai giovani, prossimi al loro ingresso attraverso un processo traumatico non diverso da una seconda nascita. Il protagonista della storia, dice, è la difficoltà di vivere la vita, di cui l’adolescenza è la fase più complicata. I ragazzi comprenderanno che hanno dei poteri, ma non sono quelli metaumani. È la forza interiore che permetterà loro di attraversare questo periodo pieno di crisi, e crescere.

Ed è forse questo il merito più grande della serie, non la sua supposta e proclamata originalità.

L’idea, sostiene Elia, nasce dall’interesse per il racconto del quotidiano dei ragazzi. La solidità della serie poggia sull’opportunità di dar loro, attraverso il racconto, la forza di dire che sono il futuro e la possibilità di cambiare il mondo. Come per Mare fuori, la matrice dell’opera è l’adolescenza con la sua inconsapevolezza, ma in entrambe vi è una luce, una speranza per i ragazzi.

Il cast della serie

La serie soddisferà indubbiamente il suo pubblico e il successo, sull’onda di Mare Fuori, è già garantito. Probabilmente però, comporre su una valida struttura dalle solide idee una catena di elementi pescati dalla cultura mainstream dal forte valore commerciale (dalla scelta del genere dei supereroi al ritorno del cast di Mare fuori), per confezionare un prodotto il più vendibile possibile, non farà sì che essa passi alla storia, rimanendo meno memorabile di quanto il titolo si auspichi.

Cinema & TV
Davide Tovani

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