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“SEMBRA AMLETO” al Teatro Lo Spazio

5 Aprile @ 18:00 6 Aprile @ 17:00 CEST

Teatro Lo Spazio – Roma

5 aprile – ore 18,00 – 6 aprile – ore 17,00

SEMBRA AMLETO

scritto e interpretato da Francesco Zaccaro 

regia di Ivano Picciallo

scene Alessandra Solimene luci Joseph Geoffriau

organizzazione Sonia Polimeno
produzione IAC Centro Arti Integrate – MALMAND TEATRO

“Tutto questo «sembra», perché questo è recitabile. È la veste, o la scena, del dolore. Quello che è in me va oltre lo spettacolo.” Amleto [Atto I, scena II] 

Il palcoscenico del Teatro Lo Spazio accoglie il 5 e 6 aprile SEMBRA AMLETO, spettacolo scritto e interpretato da Francesco Zaccaro, con la regia di Ivano Picciallo. Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakespeariano che corre su un filo immaginario, sospeso tra realtà e finzione, vita e morte, attore e personaggio.

Una sedia; una tomba; una montagnola di terra. Un testo dove tutto sta scritto: l’Amleto. Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakespeariano è necessaria perché l’attore arrivi a concludere il gioco, “togliersi il naso rosso”, a morire. Il personaggio muore, non l’uomo, che ha ancora qualcosa da dire alla madre defunta. È a lei, sulla sua tomba, che vomiterà addosso parole segrete, logorate dal buio, insudiciate dai troppi silenzi. 

NOTE DI REGIA 

Lo spettacolo corre su un filo immaginario, sospeso tra realtà e finzione, vita e morte, attore e personaggio. A cosa può portare un’opera scritta? Cosa può aprire? A quali e quante funzioni può assolvere? Sono righe da rappresentare? Parole da assimilare? Sicuramente sono pagine che, deciso di intraprendere il viaggio, concedono al fruitore una trasformazione. Ed è così che l’attore, in scena, mastica il dramma con toni farseschi, delinea personaggi grotteschi e, improvvisando delle evoluzioni, li seppellisce, finendo per seppellire anche se stesso, ovvero il personaggio di Amleto. Ma una volta chiusa l’opera, terminato il percorso drammaturgico, è qui che si fa spazio la tragedia, davanti a cui Shakespeare non concede scampo né prove di furbizia. Parte il vomito: l’attore, svuotato del personaggio, sfoga tutto quello che ha tenuto dentro, sfondando nel complesso contemporaneo, ma curandosi di mantenere intatto il tessuto verbale dell’opera, la sua universalità, facendo attenzione a non aprire un immaginario quotidiano. Amleto, per catarsi, in un finale amaro, “sembra” così concedere all’attore la sua espiazione. Ma, non sarà altro che, ancora, rappresentazione. 

Il filo non è ciò che si immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso. È un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante.” [Philippe Petit] 

Malmand nasce dalla complicità artistica di attori provenienti da diverse realtà teatrali ma con un comune processo di ricerca: esplorare forme e linguaggi teatrali partendo dal corpo in una evoluzione che porta a reagire la tradizione con il contemporaneo. Fondamentale nel percorso creativo il lavoro di improvvisazione che apre un vero e proprio processo di scrittura scenica.  Nel 2016 il primo lavoro: A Sciuquè, regia Ivano Picciallo, una storia di dipendenza dal gioco d’azzardo, premiato al ROMA FRINGE FESTIVAL come “Miglior Spettacolo” e “Miglior Regia”. Il caporalato è la tematica di Sammarzano, seconda produzione della compagnia avviata dapprima in versione monologo Gran Ghetto con cui vince la X edizione del PREMIO NAZIONALE GIOVANI REALTÀ DEL TEATRO, e in seguito, in versione definitiva d’ensamble, è FINALISTA PREMIO SCENARIO 2019 dove riceve la “Menzione Speciale” da parte dell’osservatorio della critica, risultando tra i quattro migliori spettacoli dell’edizione esibendosi al Festival “Scenari Europei 2019”. Le recenti produzioni sono due monologi diretti da Ivano Picciallo: Sembra Amleto, scritto e interpretato da Francesco Zaccaro, premiato alla XII edizione del Festival INVENTARIA; Ombre, scritto e interpretato da Giuseppe Innocente. 

Teatro Lo Spazio

Via Locri, 42
Roma, 00182 Italia
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