12 Novembre @ 21:00 – 16 Novembre @ 17:00 CET
Che cos’è il fascismo? È un camuffamento, si nutre di paura, risponde alla paura con la violenza.
È la voce e l’intensa interpretazione di Ottavia Piccolo a ripercorrere la vicenda esistenziale e politica di Giacomo Matteotti e con lei l’ascesa di un fenomeno che non cessa di essere attuale. Scritto da Stefano Massini,cMatteotti – Anatomia di un fascismo è uno spettacolo che guarda al passato per meglio comprendere il presente, non solo attraverso le lenti della storia, ma con un appassionato ritratto di un uomo dal sangue caldo che qualcuno aveva soprannominato Tempesta.
Quello di Ottavia Piccolo non è un monologo, ma un dialogo costante con I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che intorno all’attrice si muovono, l’accompagnano, l’abbracciano. E ancora i video realizzati da Raffaella Rivi, che danno luce e consistenza alle frasi più significative. Un abile intreccio di musica (firmata da Enrico Fink) e parole, costruito e guidato dalla regia di Sandra Mangini.
Lo spettacolo debutta dal 12 al 16 novembre al Teatro Morlacchi di Perugia, prosegue il 21 al Teatro Comunale Luca Ronconi di Gubbio e arriva al Teatro Vittoria di Romadal 25 al 30 novembre, in un lungo tour che attraversa le principali città italiane tra cui Parma, Ivrea, Udine, Firenze (qui tutte le date e gli orari https://www.officinedellacultura.org/produzioni/matteotti-anatomia-un-fascismo/) e prosegue fino ad aprile.
Ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere. Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere.
Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il “celibano” perché non lo sapevano che “cherry-brandy” è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d’un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l’Italia intera.
Giacomo Matteotti – l’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista, il visionario – prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi moltissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Per questo fu ucciso all’età di 39 anni.
La persistenza di questo stesso fenomeno, nel tempo e nello spazio, in forme vecchie e nuove, ci porta a considerare quanto sia indispensabile, oggi più che mai, occuparsi della cosa pubblica, del bene pubblico, guidati da un pensiero costruttivo, legalitario, partecipativo, paritario, realistico, competente, attraverso atti e parole chiare, come quelle di Giacomo Matteotti e di sua moglie Velia: sono le parole della regista Sandra Mangini.
Lo spettacolo è prodotto da Argot Produzioni e Officine della Cultura in coproduzione con Fondazione Sipario Toscana Onlus – La città del Teatro, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti e Teatro Stabile dell’Umbriacon il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Toscana.
Nasce da un testo di Stefano Massini, per la regia di Sandra Mangini, con i video di Raffaella Rivi e le musiche di Enrico Fink. I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzosul palco sono: Massimiliano Dragoni (hammer dulcimer, percussioni), Luca Roccia Baldini (basso), Massimo Ferri(chitarra), Gianni Micheli (clarinetto e basso), Mariel Tahiraj (violino), Enrico Fink flauto (ewi). La scena è di Federico Pian, le luci di Paolo Pollo Rodighiero, i costumi sono a cura di Lauretta Salvagnin. Il vestito di Ottavia Piccolo è realizzato da La sartoria – Castelmonte onlus, il tecnico delle luci è Emilio Bucci. Il coordinamento tecnico è di Paolo Bracciali, l’organizzazione di Stefania Sandroni e in amministrazione c’è Rossana Zurli. Il fonico è Vanni Bartolini e il macchinista Lucia Baricci.
La durata dello spettacolo è di 70 minuti.
MATTEOTTI – ANATOMIA DI UN FASCISMO – IL TOUR 2025
Dal 12 al 16 novembre Perugia – Teatro Morlacchi | 21 novembre Gubbio – Teatro Comunale Luca Ronconi | Dal 25 al 30 novembre Roma – Teatro Vittoria |3 dicembre Gallarate – Centro Culturale del Teatro delle Arti | 4 dicembre Varzo – Teatro Alveare | 5 dicembre Concordia – Teatro del Popolo |6 dicembre Modigliana – Teatro dei Sozofili | 8 dicembre Parma – Teatro del Cerchio | 9 dicembre Mondovì – Teatro Baretti | 10 dicembre Ciriè – Teatro Magnetti| 13 gennaio Tortona – Teatro Civico| 14 gennaio Omegna – Teatro Sociale| 15 gennaio Ivrea – Teatro G. Giacosa | 16 gennaio Savigliano – Teatro Milanollo | 27 gennaio Ferrara – Teatro Comunale | 28 gennaio Stradella – Teatro Sociale | 29 gennaio Pinerolo – Teatro Sociale | 4 febbraio Alghero – Teatro Civico | 5 febbraio Tempio Pausania – Teatro del Carmine | 4 marzo Udine – Teatro Nuovo Giovanni da Udine | 5 marzo Camponogara (Venezia) – Teatro Comunale Dario Fo | 6 marzo Mercato Saraceno – Teatro Dolcini | 21 marzo Polistena – Auditorium Comunale| 22 marzo Filadelfia – Auditorium Comunale Filadelfia | 25 marzo Livorno – Teatro Goldoni | Dal 26 al 29 marzo Ravenna – Teatro di Tradizione Dante Alighieri | 15 aprile Rosignano – Teatro Solvay |Dal 16 al 18 aprile Firenze – Teatro della Pergola | 19 aprile Narni – Teatro Comunale Giuseppe Manini | 23 aprile San Stino di Livenza – Teatro R. Pascutto.
