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“L’ISPETTORE GENERALE” al Teatro Stabile di Catania

25 Febbraio @ 20:30 2 Marzo @ 17:30 CET

Teatro Stabile di Catania

Da martedì 25 a domenica 2 marzo 2025

L’ISPETTORE GENERALE

di Gogol

Personaggi e interpreti

PODESTÀ Rocco Papaleo

CHLESTAKOV Daniele Marmi

OSIP Giulio Baraldi

MOGLIE Marta Dalla Via

FIGLIA Letizia Bravi

GIUDICE Marco Gobetti

SOVRINTENDENTE OPERE PIE Mauro Parrinello

DOBČINSKIJ Michele Schiano di Cola

BOBČINSKIJ Michele Cipriani

DIRETTORE SCOLASTICO Marco Vergani

UFFICIALE POSTALE Marco Brinzi

DOTTORESSA, VEDOVA, CAMERIERA Elena Aimone

ATTENDENTE, MERCANTE Salvatore Cutrì 

musiche originali ANDREA CHENNA

scene ANDREA BELLI

costumi MARGHERITA BALDONI

luci ALESSANDRO VERAZZI

PRODUZIONE: TEATRO STABILE DI BOLZANO – TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE e TSV – TEATRO NAZIONALE

Durata 1h 40 minuti senza intervallo

Al Teatro Stabile di Catania va in scena “L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol (coproduzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e TSV – Teatro Nazionale), regia e adattamento di Leo Muscato e con protagonista Rocco Papaleo

Lo spettacolo è in programma da martedì 25 febbraio a domenica 2 marzo alla Sala Verga.

Oltre a Papaleo, sul palco Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Michele Schiano di Cola e Marco Vergani

Inoltre, giovedì 27 febbraio alle 18.30, il Ridotto della Sala Verga ospiterà l’incontro del cast con il pubblico, che sarà moderato dalla prof.ssa Simona Scattina dell’Università di Catania.

L’ispettore generale” di Gogol è uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, una commedia satirica estremamente divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile. È forse l’opera più analizzata, criticata, incompresa, difesa, osteggiata, della letteratura russa di tutti i tempi. Gogol stesso si sentì in obbligo di scrivere diversi testi che fugassero i fraintendimenti sorti al suo debutto. Scritta quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, rivive oggi grazie alla regia di Muscato.

Russia, 1836: per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione. È una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, fra cui Dostoevskij, Puškin e Gogol stesso. In breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa ed aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali.

La trama, di per sé, è molto lineare e si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.

Non era la prima volta che sulle scene russe venivano rappresentati gli abusi quotidiani dei burocrati statali. Ma tutti i testi precedenti erano basati sulla contrapposizione fra il bene e il male, con personaggi positivi e negativi. Ne “L’ispettore generale”, invece, per la prima volta, i personaggi sembravano essere tutti negativi, e per gli spettatori dell’epoca, questo era inconcepibile. Persino il finale appariva eccessivamente ambiguo, sia perché sulla scena non venivano rappresentati il trionfo della giustizia e la punizione dei corrotti, sia perché non era esplicitato se il vero ispettore generale annunciato nell’ultima scena, avrebbe fatto giustizia o si sarebbe comportato come il falso revisore. In realtà, il testo di Gogol è molto più metaforico che naturalistico e denuncia attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista. “L’ispettore generale” conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio, è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.

Calendario rappresentazioni

martedì 25 febbraio 2025 ore 20:45

mercoledì 26 febbraio 2025 ore 17:30

giovedì 27 febbraio 2025 ore 20:45

venerdì 28 febbraio 2025 ore 17:30

sabato 1 marzo 2025 ore 20:45

domenica 2 marzo 2025 ore 17:30

Prezzi biglietti Sala Verga

prime, sabato sera, domenica, festivi:                                   

intero 25 euro

ridotto 20 euro

repliche:

intero 20 euro             

ridotto 18 euro

under 30 e universitari:

12 euro

Botteghino Teatro Verga

Orari:

lunedì dalle 15.00 alle 19.00dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00domenica e festivi chiuso.

tel. +39 095 7310856

Teatro Stabile di Catania

Via Giuseppe Fava, 35
Catania, ITA 95123 Italia
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095 731 0856