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“L’IMPRESARIO DI SMIRNE” al Teatro Ciak

11 Aprile @ 21:00 13 Aprile @ 17:30 CEST

Teatro Ciak di Roma

Da venerdì 11 a domenica 13 aprile 2025

TEATRO BELLI

presenta

GIGI SAVOIA        FRANCESCA BIANCO

Ne

L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE

di 

Carlo Goldoni

Personaggi ed interpreti

ORAZIO poi ALÌ Gigi Savoia 

direttore della compagnia

TOGNINA Francesca Bianco 

prima donna

PASQUALINO Fabrizio Bordignon 

artista

LUCREZIA Francesca Buttarazzi

 giovane artista

MACCARIO Giuseppe Cattani 

suggeritore

FABRIZIO poi SERVITORE DI ALÌ Alessandro Laprovitera artista

BELTRAME/NIBIO Paolo Perinelli 

segretario del direttore

ANSELMA Alessandra Santilli 

sarta di compagnia

ANNINA Susy Sergiacomo 

seconda donna

CARLUCCIO Roberto Tesconi 

artista

musiche Francesco Verdinelli       –          costumi Annalisa Di Piero

scenografia Marilena Maddonni 

 costruzioni scenografiche Diego e Simone Caccavallo

presso Officine Teatro Belli

regia CARLO EMILIO LERICI

Da venerdì 11 a domenica 13 aprile il Teatro Ciak di Roma presenta un altro grande classico del teatro italiano, L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni. Una versione, riadattata dal regista Carlo Emilio Lerici, che trasporta la vicenda nella prima metà del novecento e prende spunto da un’altra celebre commedia di Goldoni, Il Teatro Comico. Protagonisti Gigi Savoia e Francesca Bianco, affiancati sul palco da Fabrizio Bordignon, Francesca Buttarazzi, Giuseppe Cattani, Alessandro Laprovitera, Paolo Perinelli, Alessandra Santilli, Susy Sergiacomo, Roberto Tesconi.

Siamo alla fine degli anni ’40. In un teatro vuoto, il capocomico Orazio attende gli altri membri della compagnia per dare inizio alle prove del nuovo spettacolo. Ci sono molte difficoltà economiche e la Compagnia è a rischio chiusura. Ma lo spettacolo deve andare avanti e così, visto l’arrivo imprevisto di alcuni nuovi interpreti, il cast è finalmente al completo. Bisogna solo trovare i soldi. Ed è qui che al capo comico viene un’idea.

Da questo prologo, liberamente tratto da “Il Teatro Comico” dello stesso Goldoni, prende vita questo allestimento de L’Impresario delle Smirne. La trama è nota: un mercante turco vorrebbe scritturare una compagnia da portare in tournée nelle Smirne (come allora veniva chiamata la Turchia) ma il gruppo di teatranti scelti da un ambiguo intermediario, si riveleranno pettegoli, invadenti, boriosi, intriganti e assetati di danaro, con le primedonne che faranno a gara nell’alzare le loro richieste sparlando ferocemente le une delle altre, fino a mettere in fuga l’aspirante impresario.

In questa versione, adattata da Carlo Emilio Lerici, lo sviluppo e la conclusione della vicenda non mancheranno di sorprendere e divertire il pubblico.

NOTA STORICA

L’opera, essenzialmente, è un affresco satirico del teatro dell’epoca, il  graffiante  ritratto  di  una  fauna  pettegola  e  capricciosa  di «virtuose», di improbabili artisti, di maldestri poeti drammatici, che tuttavia conserva una sua attualità riferibile a certi modelli di produzione teatrale dei nostri giorni. Goldoni non si risparmia una critica amara su quel mondo da lui tanto amato, sottolineando la disperazione e la malinconia esistenziale dei personaggi, ma non esitando a mettere in luce le stravaganze e le miserie degli artisti per favorire il gioco e l’ilarità.

L’autore conosceva a fondo l’ambiente di cui trattava, poteva parlarne per fondamento, come lo stesso dichiara nella prefazione dell’opera.

CARLO GOLDONI – Prefazione a L’Impresario delle Smirne

“Ho conosciuto molti impresari di teatro; e posso parlarne per esperienza diretta. Alcuni fanno gli impresari per una specie di necessità; sono quelli che gestiscono un Teatro, e per mantenerlo aperto, spesso ci rimettono. Altri lo fanno per divertire se stessi ed il pubblico, e questi ci rimettono più degli altri. Vi sono poi quelli che lo fanno per soddisfare le voglie di un’amabile artista, che non trovando un posto da prima Donna, seduce il malcapitato convincendolo a farsi carico dell’impresa, e lo sacrifica alla sua vanità ed al suo interesse. Molti lo fanno col miraggio di buoni guadagni, sedotti dalle chiacchiere di loschi personaggi che gli fanno credere che non c’è danaro meglio investito di quello, quando invece non c’è danaro più certamente buttato. Altri infine lo fanno per disperazione, non avendo niente da perdere, e con la speranza di guadagnare, e se poi le cose vanno male, scappano con la cassa, lasciando la compagnia nell’imbarazzo. Tutte questi impresari hanno una sola cosa in comune: grandi e piccoli, ricchi e poveri, generosi o venali, tutti concordano, e provano, e si lamentano, che un’impresa di teatro è il più grande, il più fastidioso e il più pericoloso dei mestieri. Da cosa dipendono questi fastidi, queste noie, questi pericoli? Dal carattere degli Attori, dai loro puntigli, dalle loro pretese, dalla loro incapacità di essere discreti. Devo dire “quasi” tutti, poiché fra i tanti artisti, ci sono delle persone oneste e discrete come in qualsiasi altro mestiere, con questa differenza, che fra gli artisti i cattivi sono moltissimi, e volendo fare teatro, non si può fare senza di loro. Le Compagnie sono composte di sei o sette, o al più di otto persone. È una fortuna se fra queste se ne trovano una o due che insieme al talento e alla bravura uniscano docilità e discrezione, e per uno o due soggetti lodevoli, ce ne sono cinque o sei che vi fanno girare il capo, e in genere sono i meno bravi e i meno necessari. Nella mia ultima Commedia ho dipinto questo genere di persone, tali e quali le ho conosciute, ed anche sperimentate. Non credo che gli artisti si offenderanno per questa critica, perché sicuramente non si sentiranno chiamati in causa, e perciò non vorranno certo schierarsi a difesa di una Truppa indegna della loro categoria;

Per rendere utile e piacevole questa Commedia, sarebbe bastato mettere in scena un Impresario italiano; uno di quelli che lo fanno, come ho detto, o per necessità, o per vanità, o per impegno, ma per divertirmi un po’, ho immaginato un Impresario turco, del tutto ignaro di tutte le circostanze che rendono l’impresa laboriosa e pericolosa.”

info@teatrociakroma.it

Per info e prenotazioni 06.33249268

ORARIO SPETTACOLI

Venerdì 10.30; Sabato ore 21.00; Domenica ore 17.30

PREZZO BIGLIETTI

Intero € 28,00

Ridotto € 25,00 (under 20, over 65, gruppi 10+ e disabili)

Teatro Ciak

Via Cassia, 692
Roma, 00189 Italia
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