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23 Ottobre @ 20:00 2 Novembre @ 18:00 CEST

Il Teatro Torlonia inaugura la nuova Stagione dal 23 ottobre al 2 novembre con il ritorno in scena di Giovanna d’Arco, il poema-romanzo in endecasillabi della poetessa e studiosa Maria Luisa Spaziani. Un ritratto audace e anticonformista della pulzella d’Orléans, avvolta dalla regia intima e antieroica di Luca De Fusco

Le date romane dello spettacolo sono state precedute da una suggestiva messa in scena tenutasi dal 26 al 28 settembre aPanarea, nella splendida scenografia naturale dell’Hotel Raya. Un preludio siciliano che si è presentato come un’occasione speciale per omaggiare, a poco più di dieci anni dalla scomparsa, la figura della poetessa Maria Luisa Spaziani e il suo profondo legame con la Sicilia, dove insegnò a Messina e trasse ispirazione per numerosi libri, tra cui L’occhio del ciclone. Questa scelta di portare lo spettacolo in un luogo non convenzionale incarna la visione di Luca De Fusco, regista e direttore artistico del Teatro di Roma, di creare nuovi “sconfinamenti” artistici, riflettendo la sua esperienza passata nel portare il teatro in location d’eccezione.

La Giovanna d’Arco che si vedrà a Torlonia appare “dissidente” e “femminista”. La poetessa rimase affascinata sin dall’infanzia dalla pulzella d’Orleans e dai racconti che la circondano, così la ritrae nel poema-romanzo in endecasillabi – scritto nel 1990 e la cui ideazione ha occupato cinquant’anni della sua vita – come un personaggio femminile moderno, completamente affidato alla voce della poesia, che rinnegando il suo destino conosce il rimorso e l’umiliazione, per poi liberarsi dai mali gettandosi volontariamente nel fuoco. Per Maria Luisa Spaziani, Giovanna d’Arco è lirismo, un mito che continua ad affascinare e a parlare ancora oggi grazie all’intricato mistero che porta con sé. Ne ripercorre, quindi, le vicende biografiche abbracciando l’ipotesi che “la moderna eroina” non sia stata arsa sul rogo nel 1431, bensì sia riuscita a scampare alla condanna grazie alle nozze con Robert des Armoises, per poi vivere nel Castello di Jaulny.

Luca De Fusco, nelle sue note di regia, riflette sul legame personale e professionale con il testo di Spaziani: «Questa Giovanna d’Arco di Maria Luisa Spaziani accompagna quasi tutta la mia carriera di direttore di teatro pubblico. Lo spettacolo fu inventato in un bellissimo castello di Vittorio Veneto nel 2004 per il Teatro Stabile del Veneto e aveva protagonista Gaia Aprea. Maria Luisa non lo aveva scritto per il teatro, ma accettò con entusiasmo l’idea che si mettesse in scena questo suo gioiello. Lo pensammo come un colloquio intimo, quasi sommesso, antiretorico. Quasi come se alcune decine di persone si ritrovassero attorno ad un fuoco ad ascoltare una storia

Inoltre, De Fusco racconta di aver lasciato ambigua volutamente l’identità di chi narra la storia: «Chi è colei che ci parla? Una pazza che si crede Giovanna d’Arco? Il fantasma della pulzella? Lasciammo volutamente nell’ambiguità la risposta. Una volta andati in scena posi più volte la domanda alla Spaziani, che ci seguì al debutto, poi a Venezia, poi a Napoli. All’inizio non mi rispose poi un giorno mi disse semplicemente che ‘è Giovanna’. Nel rimetterlo in scena vent’anni dopo il suo debutto con una nuova giovane attrice Mersila Sokoli, ho ripensato a quella semplice risposta e attenuato quindi ancora di più i toni, cercando di far emergere i versi nella sua purezza e pensando, con Maria Luisa, che chi ci parla non è né una folle né un fantasma inquietante ma ‘semplicemente Giovanna’».

Teatro di Villa Torlonia

Via Lazzaro Spallanzani, 1A
Roma, ITA 00161 Italia
06 440 4768
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