
“GIOVANNA D’ARCO” al Teatro Astra di Torino
2 Maggio @ 21:00 – 11 Maggio @ 17:00 CEST

TPE Teatro Astra
Dal 2 all’11 maggio 2025
GIOVANNA D’ARCO
Paolo Costantini / Federica Rosellini
PRIMA NAZIONALE
ideazione e regia Paolo Costantini
con Federica Rosellini
consulenza drammaturgica Federico Bellini
scenografia e costumi Alessandra Solimene
luci Marco Guarrera
suono Dario Felli
assistente scenografa Asja Lanzetti
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
durata 80 min
Uno spettacolo che mette in discussione l’immagine dell’eroina per restituirle il suo volto umano. Non la santa, non la martire ma una donna che ha scelto, ha disobbedito al dogma e ha agito. Federica Rosellini interpreta Giovanna d’Arco, un corpo che è spazio di resistenza e trasformazione.
“Non bisogna chiedere il permesso a nessuno per condurre una battaglia” Giovanna d’Arco
Giovanna d’Arco ha avuto una vita brevissima ma straordinaria: ottiene le armi, comanda un esercito, vince battaglie, viene catturata, processata per eresia e arsa viva. Tutto questo tra i 17 e i 19 anni. Eppure, ancora oggi, viene usata come simbolo sia da posizioni di destra e conservatrici, sia dai movimenti LGBTQ+. Ma chi è Giovanna? Una donna che non ha avuto paura di ribellarsi contro le norme del suo tempo, trovando nel combattere il modo di cambiare il suo mondo. Una donna che, per il suo stesso modo di essere, è stata accusata di avere molto peccato e quindi è stata punita. Una mistica, una guerriera, che ha deciso di mettersi in gioco, prendere posizione e diventare una figura politica. Con Giovanna d’Arco II. OPERO, Paolo Costantini prosegue il suo percorso di ricerca sulla radicalità di figure femminili rivoluzionarie, iniziato con Santa Caterina da Siena in Ho molto peccato: I. PARLO.
NOTE DI REGIA DI PAOLO COSTANTINI
A 17 anni Giovanna d’Arco impugna le armi, guida un esercito, vince battaglie decisive. A 19 viene processata e arsa viva. Una vita pubblica brevissima, eppure capace di lasciare un segno indelebile nella storia. Sin dal suo tempo la sua figura è oggetto di costruzione mitologica, elevata a icona, è stata appropriata nei secoli da ideologie e schieramenti opposti. Giovanna ha avuto mille volti, mille nomi ma cosa rimane sotto all’icona?
Questo spettacolo nasce dall’immagine di un corpo in frantumi: attraversando la parabola di Giovanna d’Arco, dalla prima “chiamata” all’Albero delle Fate fino alla condanna al rogo, mette in discussione l’immagine dell’eroina per restituirle il suo volto umano. Non la santa, non la martire ma una donna che ha scelto, ha disobbedito al dogma e ha agito.
Giovanna si frantuma, ribellandosi ed esponendosi nel tentativo di rimettere insieme i propri pezzi per ritrovare dentro di sé la propria voce. Il corpo di Giovanna è spazio di resistenza e trasformazione. Il corpo si identifica con il legno, che è quello dell’albero delle Fate e del rogo, fino a fondersi con esso in un processo di simbiosi che è materia performativa.
Paolo Costantini ha risposto in questo modo alla domanda che Andrea De Rosa ha rivolto agli artisti della Stagione TPE 2024/25:
Chi è o che cos’è il fantasma nel tuo spettacolo?
Il fantasma è qualcosa che resta impresso nella realtà anche contro la sua volontà. Qualcosa di invisibile ma presente che modifica il corso della storia. Il segno che Giovanna d’Arco ha lasciato nella storia è così profondo che continua a permeare la nostra contemporaneità.
mar h 21 mer h 19 gio h 20 ven h 21 sab h 19 dom h 17