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“GENTE SPAESATA” al Teatro Quarticciolo

22 Febbraio @ 21:00 23 Febbraio @ 19:00 CET

Teatro Biblioteca Quarticciolo

direzione artistica Teatro Antonino Pirillo Giorgio Andriani

Sabato 22 febbraio | ore 21.00 – Domenica 23 febbraio | ore 19.00

SOFIA RUSSOTTO/COLLINE FAR/BEI RICORDI

Presenta

GENTE SPAESATA

Spettacolo co-realizzato nell’ambito del Festival Overground, realizzato in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, all’interno del progetto R.E.T.E. promosso da Ecoritmi,  con il contributo del PNRR – Next Generation EU – Produzione Bei ricordi, Colline Far

Prendendo spunto dall’omonima poesia di Cesare Pavese e dalle vicende biografiche del poeta, in co-realizzazione con il Festival Overground, sabato 22 alle 21 e domenica 23 febbraio alle 19 al Teatro Biblioteca QuarticcioloSofia Russotto (Colline Far) dirige Michele Eburnea, Filippo Marone, Gaja Masciale nello spettacolo da lei scritto Gente spaesata. Uno spaccato realistico e privo di morale, una storia di giovani ma non giovanissimi, che portano il loro singolare dentro a una battaglia plurale, la ricerca di senso e di bellezza.  

Due ragazzi senza desiderio né scopo discutono su come cambiare il mondo affogando le loro giornate tra musica, alcool e cocaina. Un alto muro di casse e una consolle da dj sono gli strumenti del loro divertimento distruttivo. Il loop tossico della loro quotidianità viene interrotto dall’arrivo di una giovane donna che sconvolge da subito il fragile equilibrio della casa dando inizio a un pericoloso vortice di eventi che li metterà di fronte alla scelta più difficile della loro vita.

L’incapacità di proiettarsi in un futuro, di vedere i propri progetti come qualcosa di connesso ad un desiderio profondo. Quell’assistere allo scorrere della vita in terza persona senza esserne granché coinvolti. È questa l’atmosfera in cui sono immersi i tre protagonisti di Gente spaesata. Vivono di notte perché di giorno nessuno li riconosce, nessuno ha bisogno di loro. Questo lo sanno, e non vogliono sbattere ogni giorno la faccia contro il misconoscimento della propria esistenza. La cocaina permette loro di ricreare un mondo dove si sentano fautori del proprio destino.
La mancanza di connessione con la realtà li avvicina vorticosamente al desiderio di morte, prospettiva più seducente del costruirsi un futuro incerto in un mondo che non li comprende e che loro non comprendono. 

Umberto Galimberti nell’Ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani – una delle fonti che ha ispirato la scrittura della drammaturgia – afferma che quando non si sente l’importanza della propria presenza si inizia a percepire l’importanza della propria assenza. In questa ottica, il suicidio diventa un atto di vitalismo, un atto politico. Un sentimento generazionale e umano, pronto a cercare la risposta nella negazione della vita piuttosto che nella sua esaltazione.

Una cura sembrerebbe essere la bellezza, capace di dare un senso che vada oltre al dilagare della quotidianità. L’opera poetica di Cesare Pavese è l’unico appiglio alla bellezza nella putrefazione della vita dei tre giovani. 

Il testo, scritto da Sofia Russotto agli albori della pandemia, è nato dal senso di occlusione e immobilità che quella situazione portava con sè, per poi inoltrarsi nello spaesamento che la sua generazione viveva al di là del lockdown, sul senso della propria esistenza.

Domenica 23 febbraio, nell’ambito del progetto Staffetta critica al termine della replica, medierà l’incontro con la compagnia il critico Antonio Audino.

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Note di regia – La scena è “in vetrina”. Come un laboratorio esposto da cui il pubblico spia ciò che avviene al suo interno. I personaggi sono incastrati in un loop,  come polli in gabbia che si ingozzano fintanto che le luci sono accese. Sovraesporre lo spazio così come i protagonisti sono sovraesposti alla sofferenza, ad una lucidità cruda e crudele. Al suo interno un dispositivo autonomo formato da oggetti e strutture che evochino abitudini, gestualità e condizioni dei personaggi e delle loro vite, attraverso una funzione simbolica e non naturalistica. La musica racconta, attraverso la sua postazione privilegiata, un vero e proprio luogo, una realtà imprescindibile per gli abitanti della casa, e quindi il suo dominio sulla scena. La frattura tra il linguaggio convenzionale della narrazione orizzontale con quella verticale e onirica diventa possibile attraverso partiture fisiche alimentate dalla ripetizione monotona e ossessiva, danze e la costruzione di “monumenti umani” per uscire dal racconto e aprire dei varchi in cui il corpo si fa veicolo di una condizione interiore.

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Sofia Russotto – Romana, classe 1998, dopo aver vissuto a Londra dove frequenta i corsi di recitazione della scuola Anthony Meindl actor workshop, nel 2018 viene ammessa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma diplomandosi nel 2021 con lo spettacolo Hotel Goldoni diretto da Antonio Latella. Negli anni dell’accademia matura la passione per la drammaturgia cimentandosi nella scrittura di alcuni testi tra cui Le signorine, che mette in scena al festival contaminazioni al Teatro India, e Gente Spaesata, che debutta l’anno successivo in forma di studio a Carrozzerie n.o.t (Roma) curandone la regia. Nel 2023 partecipa ai corsi di alta formazione di teatro danza di Arearea e di scrittura teatrale Drammaturgie (Ert). Nel febbraio 2024 lavora come dramaturg per lo studio su Interrogatorio a Maria di Giovanni Testori diretto da Antonio Latella e sostenuto da Amat. Dal 2023 è direttrice artistica e co-fondatrice del festival Spaccature a Civita di Bagnoregio (VT). L’ultimo testo realizzato è Resti in attesa, che ha debuttato, con la regia di Michele Eburnea, al festival Visioni periferiche a Bitonto nel luglio 2024.

durata 60 minuti circa

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Per info e prenotazioni
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Prossimo spettacolo

28 febbraio – 01 marzo ore 21

Diego Pleuteri/Alice Sinigaglia
MADRI /Teatro 

Il Teatro Biblioteca Quarticciolo è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura. La programmazione artistica e culturale e la gestione dei servizi connessi agli spazi del Teatro Biblioteca Quarticciolo del circuito Teatri in Comune di Roma Capitale, da novembre 2024 a giugno 2026, è stata affidata, tramite bando indetto da Zètema, all’RTI costituito da Cranpi e Orbita | Spellbound Centro Nazionale di produzione della Danza.

La programmazione dei Teatri in Comune 2024-2025 è finanziata dall’Unione Europea, Next Generation EU nell’ambito del PNRR, e rientra tra gli Interventi “Il Giubileo dei Pellegrini: eventi artistici e culturali nella città di Roma, dal centro alla periferia, al fine di favorire la fruizione turistica nel periodo giubilare” (PNRR – M1C3-Inv.4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici).

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