30 Agosto @ 17:00 – 14 Settembre @ 17:00 CEST
Anomalie è un festival voluto dal Kollatino Underground e sostenuto dal Ministero della Cultura – FUS .Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Torna a Roma dal 30 agosto al 15 settembre 2025 il festival Anomalie, che quasi da diciannove anni semina la promessa poetica e politica di portare bellezza dove spesso viene negata. Abita Largo Mengaroni a Tor Bella Monaca, la parte estrema della città dove il cemento trattiene le storie e i sogni si fanno strada tra le crepe, con la leggerezza acrobatica del circo e il radicamento ostinato delle pratiche comunitarie.
32 spettacoli compongono il programma di questa 19° edizione, che presenta 22 compagnie, una forte presenza femminile, artisti internazionali, nuove creazioni e debutti assoluti: 5 prime nazionali, 2 prime regionali e 1 prima internazionale. Il programma 2025 è una costellazione di storie da ascoltare a naso all’insù.
Le ARTISTI/E (i.o.p.) : PIERO RICCIARDI – UOVO ELETTRICO – CIRCO BIPOLAR (Italia, Argentina) – IF CIRCUS (Italia, Spagna, Belgio) – CIRCO EL GRITO – 3DIDANÈ / COLLETTIVO CLOWN – COLLETTIVO FLAAN – SCORZA – GIOIA SANTINI – COMPAGNIA CIRCO MADERA – SILVIA LANIADO– ROBERTO SBLATTERO – LE PAGLIACCE – NADIA ADDIS / COMPAGNIA NANDO E MAILA – MR. POPE E BLUMAMBA – LANNUTTI & CORBO – DA CIRC (Spagna, Israele, Argentina) – ANDREA SCARIMBOLO – GIORGIA DELL’UOMO – CIRCO PACCO / TEATRO NECESSARIO – STEAM DUO – LORENZO AURELI TALBò
Un’architettura leggera e stratificata, che alterna spettacoli intimi e installativi a grandi momenti di visione collettiva, spaziando dal teatro aereo alla clownerie, dalle discipline acrobatiche all’antipodismo, dalla comicità al canto lirico! Si prediligono le opere senza parole, dedicate ad un pubblico senza distinzione di lingua, età o provenienza, perché le emozioni – come il coraggio, il dolore, la gioia – si percepiscono e si accolgono con il corpo. Il circo, nella sua forma più contemporanea, si conferma linguaggio diretto e universale, in grado di unire tecnica, narrazione e trasformazione urbana, mantenendo una scelta precisa, poetica e politica: portare il nuovo circo contemporaneo nelle periferie romane per trasformare i luoghi marginali in centri di produzione culturale attraverso l’arte circense più avanzata, sperimentale e accessibile. Nel festival anche cinque laboratori che racconteranno gli appuntamenti tramite riprese video, podcast e social content.
La direzione artistica è affidata a Chiara Crupi e Nicola Danesi de Luca, ideatori del progetto fin dalla sua nascita. “L’anomalia è sempre più necessaria – dichiarano – in un tempo che tende all’omologazione. Il circo, con la sua capacità di parlare a tutte senza parlare, è il linguaggio più adatto per rigenerare lo spazio pubblico e sperimentare formati, poetiche e processi che nascono da relazioni vere con il territorio e con gli artisti.” Edizione dopo edizione, Anomalie è cresciuto insieme alla sua comunità. Ha cambiato forma, mantenendo intatto il cuore: un festival gratuito per il pubblico del Municipio VI, pensato per chi non va a teatro perché non può, non sa, non ha occasione. Per chi ha bisogno che l’arte venga a bussare sotto casa.
Sabato 30 agosto apre la piazza Cose di casa, firmato da Maurizio Mancini l’Uovo Elettrico, romano, giocoliere e clown che trae dal quotidiano – stracci, scope, bolle – una danza paradossale e intimista. Poco dopo, Why Not? di Piero Ricciardi, artista noto per travolgere lo spazio con un humor anarchico: ogni oggetto diventa pretesto per una gag, ogni sbaglio un nuovo universo di senso.
Domenica 31 agosto naso all’insù per la compagnia italo-argentina Circo Bipolar. In Café Rouge, Costanza Bernotti e Shay Wapniaz intrecciano trapezio e giocoleria, parlando di distanza e sintonia corporea attraverso il loro doppio linguaggio di aria e terra.
Il cuore pulsante dell’edizione batte venerdì 5 settembre, quando va in scena Melic – corde per tessere. Le corde – lavorate a mano da donne over 60 nel laboratorio che precede lo spettacolo – diventano protagoniste nella performance presentata in prima nazionale e firmata da IF Circus (Italia‑Belgio), simbolo memoria collettiva e gesto sospeso. La Famiglia Carlucci di 3Didanè (Italia), in prima nazionale racconta di un clown classico decostruito in una famiglia disfunzionale, dolente e buffa, un epilogo di risate amare e delicate in perfetto spirito Anomalie. Nella stessa serata, Supernova del Collettivo Flaan – Melting Pot (Italia), anch’essa prima nazionale, è una tempesta creativa: sei performer costruiscono e distruggono la scena in un rito fatto di beatbox, verticalismi e apertura comunitaria. Doppia replica al giorno fino a domenica per Come i Pesci del Circo El Grito, ideata da Giacomo Costantini in co creazione con Wu Ming 2, un’esperienza immersiva grazie al timido isolamento del Veroscopio. Lo spettacolo porta in piazza una forma di teatro circense sensoriale e radicale, per 35 spettatori alla volta.
Sabato 6 settembre la giocoleria diventa sinfonia con Viola Vertigo di Scorza (Italia), mentre spaiATa di Gioia Santini (Francia‑Italia), risveglia la potenza della diversità con calzini spaiati e gesti sospesi. La serata prosegue con Scartabaret, il debutto nazionale della compagnia torinese Circo Madera (Italia), uno spettacolo con sette artisti in scena eco-poetico costruito con materiali di riciclo: una festa visiva, sporca e gentile in cui assistere a mirabolanti numeri di Giocoleria, Palo Cinese, Clownerie fino al Canto Lirico.
Domenica il 7 settembre in programma la meravigliosa clown Silvia Laniado in Senza Denti, una performance itinerante con una marionetta gigante che attraversa il pubblico. Segue la Ruota Cinese di Acrosteel di Roberto Sblattero (Italia), cifra acrobatica tra eleganza e fragilità. Chiude la giornata Il Peggio delle Pagliacce, curata dal collettivo nazionale Le Pagliacce che unisce le donne clown di tutta Italia, prodotto da le Due e un Quarto (Italia). Attesissima prima nazionale per una clownerie al femminile corrosiva, ironica, liberatoria.
Venerdì 12 settembre, Brigitte et le petit bal perdu di Nadia Addis della compagniaNando e Maila, in anteprima nazionale, è teatro Lambe Lambe, spettacolo di Microcirco da dieci minuti per un ristretto pubblico. Segue Camelot di Mr. Pope e Blumamba (Italia), fiaba urbana su trampoli e musica dal vivo. Successivamente, To Play or Not to Play di Lannutti e Corbo (Italia) debutta in prima regionale, clown e marionette filosofi si interrogano sul senso dell’atto espressivo. Si chiude con Davaii del duo DA Circ (Israele‑Argentina), prima regionale, un dialogo tra violoncello, acrobazia e amicizia nomade.
Sabato 13 settembre il silenzio diventa gesto con Ci penso io di Andrea Scarimbolo (Italia), artigiano del tempo; Cheap Chips di Giorgia dell’Uomo (Italia) trasforma la busta di snack in un rito clownesco e condiviso; e il duo milanese del Circo Pacco porta in piazza Winner – anteprima regionale –, una parodia sportiva tra cadute acrobatiche e trofei di cartapesta.
Domenica 14 settembre, Intus della Steam Duo (Italia) scava nel profondo con acrobazia sonora e poesia visiva; Bagatella di Talbò – Lorenzo Aureli (Italia), tra i finalisti del Premio Equilibrio, chiude il festival in verticale, una danza sospesa di forza ed eleganza.
Il programma di Anomalie 2025: poetiche in volo tra generi e corpi
Anomalie 2025 si presenta come una costellazione di visioni e corpi in movimento, un mosaico di linguaggi che mette in scena la complessità del presente e la sua voglia di trasformazione. Il nuovo circo, nella sua veste più radicale e ibrida, si dispiega in piazza come un atto collettivo, accessibile, generativo. Ogni sera, Largo Mengaroni diventa un teatro all’aperto dove la parola lascia spazio al gesto, e il gesto si fa racconto.
Il circo come drammaturgia dei corpi è al centro di questa edizione, con spettacoli che utilizzano tecniche circensi per narrare storie intime, politiche, simboliche. Melic – corde per tessere di IF Circus (prima nazionale) intreccia la delicatezza della tessitura alla forza della sospensione aerea, restituendo alle donne over 60 – coinvolte in un laboratorio partecipato – la centralità del gesto. Le corde protagoniste della performance di circo teatro aereo sono simbolo ed estensione della memoria, intrecci tra passato e presente, sostegno di corpi che si sollevano nel cielo con la forza delle relazioni. Un gesto collettivo e gentile che trasforma la tecnica in atto affettivo. Intus di Steam Duo scava invece nell’interiorità: tra manipolazione di oggetti, musica dal vivo e acrobatica, il corpo diventa veicolo di guarigione e trasformazione, in un’esplorazione del conflitto emotivo e della catarsi possibile.
Accanto a questa poetica del profondo, trova spazio la potenza sovversiva delle presenze femminili, con artiste che guidano, costruiscono, interpretano. Donne che tessono un racconto plurale fatto di visioni, esperimenti e coraggio. Tra le voci più potenti del festival si afferma quella della clownerie femminile, che infrange la retorica del clown solitario e maschile per offrire nuovi immaginari. In Il peggio delle pagliacce, in prima nazionale e per la prima volta a Roma, il collettivo che unisce le donne clown di tutta Italia prodotto dalla compagnia Le Due e un Quarto, rovescia la scena con un cabaret irriverente, performativo, esplosivo: volano, cadono, cantano, resistono. Gioia Santini, in spaiAta, celebra l’identità fuori norma con l’uso dell’antipodismo e del teatro di figura, rendendo omaggio alla Giornata dei Calzini Spaiati con uno spettacolo poetico e giocoso. Cheap Chips di Giorgia dell’Uomo prende invece di mira il consumismo e l’ossessione per la performance, usando un pacchetto di patatine per costruire un universo fragile, ironico, scomodo.
Silvia Laniado porta in scena una figura perturbante e tenerissima: Senza Denti è un’azione performativa che si svolge tra il pubblico e ruota intorno a una marionetta neonato. Il suo silenzio, il suo sguardo, il suo corpo sproporzionato diventano specchio delle nostre contraddizioni, tra cura e smarrimento. Infine, Brigitte et le petit bal perdu di Nadia Addis (anteprima nazionale) è una sperimentazione poetica di un microspettacolo per pochi spettatori per volta, premiato da Scenario Infanzia: un piccolo teatro Lambe Lambe che sospende il tempo e restituisce alla memoria lo spazio del sogno.
Il circo come linguaggio immersivo e sensoriale è raccontato da progetti unici nel loro genere. Come i pesci del Circo El Grito (prima nazionale), ideato da Giacomo Costantini in cocreazione con Wu Ming 2, propone un’esperienza individuale attraverso il Veroscopio, una macchina scenica per un solo spettatore alla volta, che mette in crisi il concetto di visione frontale. Il tema del corpo che si espone, rischia e si reinventa è al centro anche di Davaii di DA Circ (prima regionale), uno dei progetti più originali del festival. Qui, la forza maschile e la musicalità femminile si intrecciano: Pablo Domichovsky maneggia coltelli e oggetti in una partitura fisica tesa e nervosa, mentre Sasha Agranov accompagna il dialogo con il violoncello dal vivo, rendendo ogni passaggio vibrante e sensuale. Un duo internazionale che mette in scena intimità e vertigine.
L’ecologia artistica prende forma in Scartabaret della compagnia Circo Madera (prima nazionale), dove le tecniche circensi si contaminano con materiali riciclati, in un cabaret visionario che reinventa l’idea di rifiuto. Anche Supernova del Collettivo Flaan (debutto assoluto), spettacolo corale e multidisciplinare, è frutto di un processo di co-creazione che valorizza l’espressività e la resilienza: sei giovani artisti uniscono verticalismo, beatbox, clown, acrobatica e hula hoop in una danza collettiva di rinascita.
C’è poi il circo che dialoga con l’immaginario fiabesco e popolare, tra trampoli, comicità, parodia e giochi teatrali. Camelot di Mr. Pope e Blumamba trasporta gli spettatori in un regno sospeso tra cielo e terra, tra atmosfere medievali e poesia urbana. Café Rouge del duo argentino-italiano Circo Bipolar è un volo tra aria e terra, tra scale libere e contorsioni, dove l’equilibrio si fa linguaggio poetico. To Play or Not to Play di Lannutti e Corbo (prima regionale) trasforma la riflessione esistenziale in una giostra di quadri assurdi, con marionette, comicità surreale e domande che non cercano risposte. Winner del Circo Pacco (anteprima regionale) porta in scena la parodia del mito olimpico: uno spettacolo dal ritmo incalzante dove l’unico vero traguardo è ridere dei propri fallimenti.
Il gioco come rito condiviso permea l’opera di Piero Ricciardi, Why Not?, che apre il festival con energia e improvvisazione, mentre Maurizio Mancini in Cose di Casa trasforma gli oggetti domestici in strumenti di magia quotidiana. In Bagatella, Lorenzo Aureli combina palo cinese, danza e aeroplanini di carta per raccontare il desiderio di leggerezza come forma di resistenza. Andrea Scarimbolo, in Ci penso io, riflette con ironia sulla memoria e sull’identità, mescolando clownerie e narrazione.
Laboratori, Circo Sociale _ Anomalie si conferma anche pratica culturale e civile. I laboratori gratuiti, dedicati a bambini, giovani, aspiranti videomaker, storyteller e digital creator, si intrecciano con la programmazione artistica per dare voce a chi spesso resta ai margini. Ci saranno il Piccolo Circo, la Radio Anomala a cura di Radio Città Aperta, SpazioAgito di Crocevia, lo Street Art Lab del collettivo 610, e il Circus Social Hub di Artinconnessione Nuova.
Tutti progetti che mirano a costruire competenze, autorialità e orgoglio territoriale.
L’immaginario: la StreetArt per disegnare le periferie _ Il Festival prende vita nel paesaggio urbano definito dalle suggestioni visive del collettivo di giovanissimi creativi 610– street artists, writers, photo visual and grafic makers ideatori e realizzatori delle scenografie effimere ed immersive. L’incontro fra il circo di creazione contemporaneo e la street art rappresenta un ritorno alle origini che risuona di contemporaneità. Largo Mengaroni è un’anomala piazza che trasuda vita ed emozione e naturalmente diventa ispiratrice ed espressione della creazione artistica contemporanea, della quale il circo e la street art sono declinazioni spontanee, oniriche.
ANOMALIE 2025
LA SPERIMENTAZIONE IN PERIFERIA 19° edizione
Festival di nuovo circo contemporaneo
gli spettacoli sono in prevalenza Senza Parole e adatti a Tutto il pubblico (età, lingua, genere)
dal 30 agosto al 14 settembre
30 – 31 agosto | 5 – 6 – 7 – 12 – 13 – 14 settembre dalle ore 17
Largo Ferruccio Mengaroni – Tor Bella Monaca, Roma – Municipio 6
Come arrivare _ Info e mobilità sostenibile
Metro C: Fermata Torre Gaia ; Bus: 20 – 059 – 057
Anomalie è gratuito per i residenti del Municipio Roma 6
10 euro abbonamento giornaliero. Acquista online dal 26 agosto
* spettacolo su prenotazione: Come i pesci – 35 spettatori per replica ; Brigitte et le petit bal perdu – 10 spettatori per replica
* Prenota e informati tramite email kollatinounderground@gmail.com
e whatsapp . 3381809747 o 392254 6174
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