A poco più di una settimana dall’inizio della Festa del Cinema, obiettivo puntato su Elio Germano presente alla kermesse con un omaggio a Enrico Berlinguer.
Elio Germano una filmografia da record è indubbiamente l’attore italiano più seguito e applaudito dal pubblico e dalla critica del nostro Paese, che secondo i dati statistici forniti dalle sedi di categoria ha ritrovato grazie anche ai 50 milioni e passa di euro d’incasso nei cinema per vedere C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi, il gusto e soprattutto il piacere di tornare a vedere un bel film.

Così a pochi giorni dalla Festa del cinema di Roma, Elio Germano torna sul grande schermo con due film; dal 10 ottobre con Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (al loro terzo film sulla mafia), nel ruolo di Matteo Messina Denaro, il boss dei boss ricercato per trent’anni in tutto il mondo, arrestato in diretta televisiva a “due passi” da casa sua da dove non si era mai mosso, mentre ammalato terminale di cancro si faceva visitare in una Asl di Palermo.
Passato già in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, Iddu ci consegna il fantasma dei pizzini, dei traffici politici, del traffico della droga, delle tangenti, degli omicidi, insomma un vero simbolo del male la cui latitanza ha riempito le cronache di un’Italia invischiata in oscuri disegni criminali per niente sopiti, anzi risvegliati dopo l’arresto del boss fino alla sua morte che ha calato momentaneamente il sipario sugli omicidi di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e delle loro scorte. Ma anche degli gli attentati nel 1993 di Firenze, Roma e Milano e l’uccisione per mano di Totò Riina del piccolo Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido per punire il padre pentito. Ad affiancare Germano, Barbora Bobulova e Tony Servillo nel ruolo chiave di Catullo Palumbo, ex sindaco mafioso appena uscito di galera che vuole ricucire con Messina Denaro diventandone il messaggero, ma nelle fila dei pentiti al soldo dei servizi. «Ho lavorato su Messina Denaro – ha detto Germano – studiando proprio i suoi pizzini prima che fosse catturato».
Lo stesso Germano è anche il protagonista del film Berlinguer la grande ambizione di Andrea Segre, film scelto per l’inaugurazione della Festa del Cinema il prossimo 18 ottobre dove interpreta Enrico Berlinguer, lo storico leader del Partito Comunista Italiano negli anni di piombo, dal 1972 al 1984, quando a soli 62 anni dopo un affollato comizio a Padova, morì a causa di un’emorragia celebrale.
All’epoca Berlinguer, ha dichiarato Elio Germano in una intervista rilasciata a Marco Consoli di Repubblica – era chiamato segretario di partito. In quella definizione c’è tutta l’idea del servizio pubblico alla collettività. I discorsi di Berlinguer erano efficaci perché dietro c’era tutta la forza del partito, al contrario di oggi in cui l’idea di leadership si pone quasi in antitesi con quella di rappresentante del popolo e posso dire che dopo aver studiato un pezzo di storia del nostro Paese per interpretare Messina Denaro, ho trovato un filo conduttore, un pezzo di stato parallelo mosso da altri interessi». Basti pensare alla strage nel 1948 di Portella della Ginestra in Sicilia dove alcuni ex fascisti con l’appoggio del bandito Salvatore Giuliano e i suoi complici spararono sui lavoratori siciliani riuniti per celebrare la Festa del Lavoro contro il potere dei latifondisti.
Sia Iddu che a C’è ancora domani, visto da oltre 8 milioni di persone (ricordiamolo sempre!), sono stati negati ogni forma di finanziamento pubblico, privilegiando quei film che offrono una visione “cartolina” del nostro Paese e che rappresentano l’Italia in modo idealizzato e turistico, a scapito di produzioni di riconosciuto valore artistico.

«Il cinema ha il dovere di evidenziare e denunciare delitti e soprusi, lo ha sempre fatto e sempre lo farà». Lo ha detto Costas-Gavras, il regista di film come Z l’orgia del potere che conquistò negli anni 70 l’Oscar affidando ad Yves Montand il ruolo di Grigoris Lambrakis, il dissidente che nella Grecia dei colonnelli fu brutalmente ucciso a sprangate per urlare al mondo la libertà . Costa Gavras ospite nei prossimi giorni del Festival Latino Americano di Trieste, riceverà il prestigioso premio alla carriera Salvador Allende.