Il film sul rastrellamento del 1943 alla Festa del Cinema di Roma
Per i primi del Novecento, chiunque provasse a dire qualcosa di bizzarro, di strano veniva denominato matto e rimaneva inascoltato o perfino spedito direttamente in manicomio.

Scena tratta da “Elena del Ghetto” – © Web
Una sorte simile è toccata anche a Cassandra, la veggente che aveva previsto la tragedia di Troia ed era stata anche lei ignorata. Un segnale chiaro che la storia si ripete e infatti, è accaduto: nel periodo dal 1938 al 1943 quando Elena Di Porto (Micaela Ramazzotti) avvertiva i romani nel ghetto ebraico dell’imminente rastrellamento degli ebrei da parte dei nazisti. Ma perché credere a una donna separata dal marito, ribelle, che porta i pantaloni e che si destreggia come un uomo fumando e giocando al biliardo? Ecco che anche per lei arriva quella denotazione, la Matta, Elena La Matta.
Elena del Ghetto è il racconto di una storia mai dimenticata del rastrellamento degli ebrei per mano dei Nazisti avvenuto il 16 ottobre 1943. Il regista Stefano Casertano decide di intraprendere uno stile cinematografico piuttosto intensivo, dove si percepisce la quotidianità di Roma, del Ghetto per meglio dire, in quegli anni oscuri, dove si parlava un dialetto giudaico-romanesco, linguaggio utilizzato dalla protagonista per tutta la narrazione.
Merita una menzione particolare l’interpretazione di Micaela Ramazzotti per la sua spiccata bravura e intensità nei personaggi drammatici come quello di Elena Di Porto dove padroneggia con disinvoltura il dialetto dell’epoca, combatte contro gli uomini e i fascisti senza paura, mostrando dei portamenti un po’ mascolini e desueti per una donna, esattamente come era solito fare la protagonista.
A ricordare l’errore dei Troiani e le gesta di Cassandra ci sono stati i componimenti epici, ma a ricordare quel giorno nero e il coraggio di Elena Di Porto basta cercare tra le stradine di Roma, in quei piccoli sampietrini dorati con la scritta dei nomi delle persone che non sono mai tornate a casa da quel giorno.

Scena tratta da “Elena del Ghetto” – © Web
La cinematografia internazionale ha ormai creato film indimenticabili sull’Olocausto e anche questo film, come tanti altri, diventa l’espressione di come il cinema possa essere non soltanto emozione, ma anche depositario della memoria per gli errori passati.
_________________
Elena del Ghetto – Regia Stefano Casertano – Sceneggiatura Stefano Casertano, Francesca Della Ragione, Alessandra Kre – Con Micaela Ramazzotti, Valerio Aprea, Giulia Bevilacqua, Caterina De Angelis, Giovanni Calcagno, Claudia Della Seta, Matteo Quinzi, Marcello Maietta, Gabriele Cirilli, Florence Nicolas, Stefano Ambrogi, Romano Talevi – Fotografia Maura Morales Bergmann – Montaggio Massimo Quaglia – Scenografia Gianni Brugnoli – Costumi Nicoletta Taranta – Musiche Matteo Curallo, Guido Lombardo – Produttori Maria Grazia Saccà, Massimiliano Di Lodovico, Monica Galantucci, Marzia dal Fabbro – Produzione Titanus Production, Masi Film, Rai Cinema, M74, Sound Art 23 – Supporto Ministero della Cultura – 2025 – Festa del Cinema di Roma 21 ottobre 2025





