Si è spento oggi a Roma all’età di 87 anni lo storico del jazz Adriano Mazzoletti. Stava lavorando ad un nuovo volume sul jazz italiano per completare la sua grande opera iniziata con la pubblicazione del 1983.
Dopo una lunga malattia ci ha lasciato Adriano Mazzoletti. Il suo lavoro come studioso del jazz italiano è stato fondamentale e pioneristico. Si può dire che sia stato lui il primo ad interessarsi del caso specifico italiano.
L’argomento è ancor oggi quanto mai spinoso, perché l’arrivo e la lunga permanenza del jazz in Italia coincise con il periodo Fascista.
La sua più grande fatica sono stati i volumi Il jazz in Italia. Il primo è un’indagine dalle origini alle grandi orchestre (prima edizione del 1983). Possiamo leggere dei grandi Maestri italiani come Petralia, Barzizza, Ceragioli, Kramer e tanti altri. Mazzoletti ne ha ricostruito le vite, una discografia parziale curata insieme al collezionista Marco Pacci, restituendone una storia omogenea e nell’insieme robusta.
Anche il “secondo tempo” di quest’opera, dal sottotitolo dallo swing agli anni sessanta, prosegue in quella direzione con lo studio del periodo del dopoguerra. Qui troviamo affrontata con maggiore attenzione l’attività di Mario Carlo Consiglio e Dino Olivieri.
Nonostante la malattia Mazzoletti si stava dedicando alla stesura dell’ultimo volume di questo già gigantesco lavoro, una grande opera che avrebbe parlato del jazz fino ai giorni d’oggi. Lo studioso Marcello Piras, ha comunicato sul suo profilo facebook che Adriano Mazzoletti “ha lavorato fino all’ultimo momento a ricontrollare il volume III della sua grande opera, “Il jazz in Italia”. Il libro uscirà come lui voleva che uscisse“
La sua attività l’ha visto anche in veste di produttore discografico con la Riviera Jazz Records. Prima dell’avvento di internet – negli anni ’90 – ha ripubblicato con questa etichetta numerosissime incisioni d’epoca offrendo al grande pubblico la possibilità di ascoltare direttamente i grandi protagonisti del jazz del nostro paese.
Quest’operazione è stata importantissima. Perché nel jazz e fondamentale l’ascolto. Molte di queste incisioni erano altrimenti rarissime e difficili da reperire. Vogliamo qui ricordare il CD Jazz in Italiy in the 30’s and 40’s: Gorni Kramer, i suoi solisti & i tre negri: Enzo Ceragioli, Franco Mojoli, Cosimo Di Ceglie, Nino Impallomeni, Tino Fornai, Giampiero Boneschi, Franco Cerri, Eraldo Volont, William Righi e Mario Pezzotta. Altro CD degno di nota è il volume Jazz in Italiy in the 40s dedicato al Quintetto del Delirio e Pippo Starnazza dove possiamo ascoltare l’indimenticata Se fossi Milionario di Calzia e Cram interpretata da Starnazza con le “brillanti” Sorelle Passatore.
Vogliamo ricordare così Adriano Mazzoletti: per i suoi contributi come studioso e divulgatore. La sua voce e le sue idee continuano a parlarci dai suoi scritti.
La sua era, o dovremmo dire ancora è, una scrittura densa e ricca: a tratti molto complessa e articolata. Era capace di analizzare con grande acume le numerose sfumature del jazz.
Perché questa musica è difficile e Mazzoletti, affrontando lo specifico italiano, ce ne restituisce un mosaico ancora più colorato. La mitica Orchestra Ferruzzi, i primi programmi di Jazz in radio, Alberto Semprini e il ritmo sinfonico. Nomi e eventi restituiti al grande libro della storia grazie soprattutto al lavoro di quest’uomo.