Ieri sera l’attesa premiazione dei David di Donatello che ha incoronato come miglior film “Io capitano” di Garrone
Il cinema italiano si è ritrovato nel grande studio 5 di Cinecittà caro a Federico Fellini, per celebrare e celebrarsi come fanno a Hollywood con gli Oscar, per la consegna dei prestigiosi David di Donatello per il cinema. Attrici, attori, registi, produttori candidati e addetti ai lavori sono stati prima ricevuti dal Capo dello Stato Mattarella in mattinata al Quirinale e poi si sono alternati sul palcoscenico dello Studio 5 ricco di cantanti e coreografie “danzereccie” a ricevere la preziosa statuetta con l’inedita coppia Carlo Conti e Alessia Marcuzzi a dirigere le operazioni dello show televisivo.
Con 19 nomination Paola Cortellesi al suo debutto anche come regista del film campione d’incasso C’è ancora domani, film che sta sbancando nei botteghini dei cinema di mezza Europa, è stata premiata come migliore attrice e come migliore regista esordiente portando a casa sei statuette in totale, compreso il David per l’attrice non protagonista andato alla bravissima Emanuela Fanelli, quello per la migliore sceneggiatura originale, il premio del pubblico e il David Giovani, assegnato da una giuria di ragazzi delle scuole. Delusione per il bravissimo Valerio Mastandrea in corsa come migliore attore per il film della Cortellesi che è stato attribuito all’ottimo Michele Riondino per Palazzina Laf, ma delusione anche per i cinque milioni di spettatori che hanno applaudito e pagato il biglietto al cinema per vedere C’è ancora domani, che cede lo scettro di miglior film a Io capitano di Matteo Garrone, che finalmente dopo la delusione ai Golden Globe e agli Oscar, si aggiudica a sorpresa il David oltre a quello per la migliore regia.
Il film sulle difficoltà e le sofferenze di due adolescenti senegalesi che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il deserto del Sahara e il Mar Mediterraneo, ha vinto anche il premio come miglior produttore per le società Archimede, Rai cinema, Pathé e Tarantula, nonché come miglior suono ed effetti speciali, fotografia e montaggio. Successo infine fra i premiati per il sempreverde Marco Bellocchio con il suo Rapito che si è aggiudicato cinque statuette. Tutti felici e contenti quindi? “Alla fine”, come ha scritto bene Alberto Crespi su Repubblica questa mattina, che i film li ha visti “è il pubblico la giuria più potente”. Una dichiarazione che è una sentenza!
Come le parole che ha pronunciato al microfono Paola Cortellesi: «Ringrazio i miei produttori che di fronte a un film in bianco e nero, in romanesco, coi balletti e le botte hanno voluto farlo e i 5 milioni di persone che lo hanno voluto vedere».
Concludendo questa nostra cronaca C’è ancora domani, aldilà dell’ufficialità dei riconoscimenti è il film italiano del 2023.