All’Antica Stamperia Rubattino, la rassegna Stanze Polverose riaccende la fiamma del Folkstudio con Fabrizio Emigli e nuovi talenti come Tommaso Talarico
Ci sono incontri che accadono in luoghi speciali, dove si respira ancora l’aria limpida e ispirata del cantautorato autentico, lontano dalle logiche commerciali e dai riflettori delle major discografiche. È da qui che voglio partire per raccontare la serata del 3 maggio all’Antica Stamperia Rubattino, nel cuore pulsante della Roma di Testaccio. Quella stessa Roma popolare, intensa e resistente che il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi ci ha aiutato a riscoprire — o forse a conoscere per la prima volta.
Tommaso Talarico, Stefano Miani, Niccolò Pizzamano
A darmi il benvenuto, con una familiarità ed una cordialità vecchio stampo e di cui purtroppo se ne è persa cognizione, Fabrizio Emigli, figura chiave nella scena romana e vera anima di questo spazio. Con un’accoglienza d’altri tempi, Emigli incarna lo spirito di un cantautorato militante e appassionato, impegnato non solo nella musica, ma anche nella difesa culturale dei luoghi e dei valori che essa rappresenta. Insieme a un gruppo affiatato di professionisti, porta avanti — con tenacia e un pizzico di sana utopia — un progetto culturale che guarda al futuro senza dimenticare le radici.
La serata si è aperta con il suono della mitica campanella, simbolo del leggendario Folkstudio, storico locale romano fondato nel 1960 da Harold Bradley e poi guidato da Giancarlo Cesaroni. Una tradizione ripresa e custodita proprio da Emigli, che con grande sensibilità e dedizione si fa portavoce di quell’eredità preziosa. Il concerto si inserisce nella rassegna Stanze Polverose, omaggio ideale a quel crocevia culturale che ha dato voce a giganti come Bob Dylan, Francesco De Gregori, Antonello Venditti — e tanti altri.
A calcare il palco è stato Tommaso Talarico, cantautore raffinato, accompagnato da una giovane e talentuosa band con cui collabora dal novembre 2024: Stefano Miani (cori, chitarre), Francesco Vannucchi (tastiere), Francesco Nucci (batteria e percussioni), e Niccolò Pizzamano (basso elettrico). In un’atmosfera raccolta e intensa, Talarico ha presentato integralmente il suo ultimo album Canzoni d’amore per un paese in guerra, edito da RadiciMusic.
Le sue canzoni, dense di poesia, introspezione e impegno civile, hanno trovato un’eco perfetta nell’intimità della sala Avant Garde. I testi, capaci di scavare nella coscienza individuale e collettiva, interrogano il nostro rapporto con il presente e con le sue ombre, restituendo alla musica quel ruolo di riflessione e partecipazione che troppo spesso viene sacrificato sull’altare dell’intrattenimento.
È proprio in serate come questa che si percepisce la forza del cantautorato come forma di resistenza culturale. Tommaso Talarico, con la sua voce calda e le sue liriche profonde, ha saputo costruire un ponte tra la grande tradizione della canzone d’autore e le nuove sensibilità contemporanee.
L’Antica Stamperia Rubattino si conferma così come uno dei pochi veri presìdi culturali rimasti, dove la musica non è consumo, ma condivisione, racconto, emozione. Il lavoro instancabile di Fabrizio Emigli, nel solco dell’esperienza del Folkstudio, rappresenta un esempio raro e prezioso di continuità artistica, di impegno civile e di passione per la bellezza che resiste.
Francesco Nucci, Francesco Vannucchi
In un’epoca segnata da solitudine digitale e disincanto, questa serata ha dimostrato che c’è ancora chi crede nella forza delle parole, nel valore dell’ascolto e nella possibilità che la musica d’autore torni a essere uno strumento vivo di espressione collettiva.
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Tommaso Talarico , Rassegna “Stanze Polverose” , concerto live del cantautore Tommaso Talarico, con Stefano Miani (cori, chitarre), Francesco Vannucchi (tastiere), Francesco Nucci (batteria e percussioni), Niccolò Pizzamano (basso elettrico) – Antica Stamperia Rubattino 03 maggio 2025
Foto di ©Grazia Menna
