Diodato incanta all’ombra del Colosseo

Al via la rassegna romana ‘Venere in Musica 2024’ inaugurata dal cantante valdostano

di Grazia Menna

La rassegna “Venere in Musica” di Roma ha aperto ufficialmente i battenti mercoledì 19 giugno con un grande concerto di Diodato, che ha presentato al pubblico accorso in massa fino a riempire ogni posto disponibile, il suo ultimo lavoro discografico Ho acceso un fuoco.

Con sei album all’attivo e una carriera costellata di riconoscimenti, Diodato si può annoverare tra i cantautori più apprezzati del nuovo pop italiano riuscendo a conquistare un vasto pubblico con la sua voce unica e le sue canzoni emozionanti. Recentemente, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento vincendo il David di Donatello 2024 nella categoria Miglior Canzone Originale con La mia terra, brano inserito nella colonna sonora del film Palazzina Laf di Michele Riondino. Questo ulteriore traguardo testimonia la continua crescita artistica di Diodato e il suo importante contributo alla musica italiana contemporanea.

L’inaugurazione della manifestazione ha visto gli interventi del Sottosegretario alla Cultura, On. Gianmarco Mazzi, e della Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, la Dott.ssa Alfonsina Russo. Per il terzo anno consecutivo, l’evento si è svolto nello splendido spazio antistante il ‘Tempio di Venere e Roma’, una cornice ideale per una serata all’insegna della musica e della cultura.

Le calde e avvolgenti sonorità di Diodato si sono armonizzate perfettamente con la bellezza del luogo. Il cantautore ha dimostrato ancora una volta la passione e l’amore che permeano i suoi testi e il suo stile unico. Ha regalato al pubblico presente, in una caldissima serata romana, i brani del suo nuovo album, alternandoli con altri più noti come Fai rumore con il quale si aggiudico la vittoria al Festival di Sanremo nel 2020.

Le nuove sonorità di Diodato, arricchite dall’uso dei fiati, spaziano verso atmosfere black, soul e jazz, come nel brano Ma che vuoi. Con Ti muovi, riconosciuta immediatamente dal pubblico, la sua poetica musicale ha condotto gli ascoltatori in un mondo intimo e rarefatto, grazie anche all’esecuzione in versione piano e violino che ha esaltato il pathos del brano, immerso nella storica cornice.

La scenografia, curata dallo stesso Diodato, ha utilizzato sapientemente le luci per mettere in risalto sia la performance degli artisti sul palco, sia la grande bellezza del Tempio di Venere e Roma, offrendo un’esperienza visiva e emotiva completa.

Tra i brani eseguiti, due cover hanno spiccato: Cucurrucucú Paloma di Tomás Méndez, eseguita con un crescendo che ha coinvolto tutti gli strumenti, e Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André, eseguita con una toccante intensità.

Diodato è stato accompagnato da una band di altissimo livello: Rodrigo D’Erasmo (violino, percussioni e cori), Alessandro Commisso (batteria e percussioni), Roberto Dragonetti (basso), Simona Norato (tastiere, chitarra elettrica e cori), Andrea Bianchi di Castelbianco (chitarre e cori), Lorenzo di Blasi (pianoforte, tastiere e cori), Lorenzo Manfredini (trombone), Beppe Scardino (sax baritono e flauto), Stefano Piri Colosimo (tromba e flicorno) e con la partecipazione speciale di Roy Paci.

Questa serata ha confermato ancora una volta la magia di “Venere in Musica” e l’eccezionale talento di Diodato, capace di creare un connubio perfetto tra musica e storia.

La scaletta della serata:

  • Un’altra estate
  • Ci vorrebbe un miracolo
  • Mi si scioglie la bocca
  • Mi fai morire
  • Ubriaco
  • Fino a farci scomparire
  • Ma che vuoi
  • La mia terra
  • Così speciale
  • Ormai non c’eri che tu
  • Cuccurrucucù Paloma
  • Muito amor (Inedito)
  • Adesso (Diodato & Roy Paci cover)
  • Amore che vieni, amore che vai (Fabrizio De André cover)
  • Fai rumore
  • Ti muovi
  • Che vita meravigliosa

Foto di @Grazia Menna