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Delitti e strani incontri al Whitechapel

Storia di un quartiere malfamato attraverso il cinema

Leggende, delitti e storie di personaggi sinistri hanno popolato Whitechapel, il quartiere più bizzarro e celebre di Londra.

John Hurt in “The Elephant Man” – © Web

Il nome del sobborgo nasce dal nome della cappella dedicata alla Vergine Maria ed è stato il luogo delle fonderie (la più famosa Whitechapel Bell Foundry dove è stata creata la campana del Big Ben e la celebre Campana della Libertà che risiede tuttora a Philadelphia), di concerie, birrifici e mattatoi, guadagnando così la nomea del quartiere più a Est della città vicina ad Albigate, il quartiere più malvivente di Londra. Gli stessi Karl Marx e Giuseppe Mazzini hanno vissuto un periodo di esilio in questo quartiere, sebbene Whitechapel ospitasse anche rifugiati politici. Ma le curiosità storiche da reclamare si sono tutte svolte nell’Ottocento: in un periodo dove sorgevano le Work House, case popolari per ospitare persone più bisognose e le loro numerose famiglie, la Rivoluzione Industriale apriva i battenti verso scoperte e innovazioni scientifiche importanti che segnavano l’alba di una nuova epoca moderna. Allo stesso tempo, i poveri sconfinavano e nella città di Londra: lo scrittore Charles Dickens ha descritto dei quadri storici importanti e rappresentativi dell’epoca nei suoi Bildungsromans come David Copperfield o Oliver Twist sulla povertà disumana della gente londinese e dei numerosi orfani che predominavano nella città.

In questo clima di povertà assoluta, tra mendicanti, gente di malcostume e la spietata delinquenza, due figure sinistre imperversano come due leggende che si sono aggirate nel quartiere e di cui il cinema ha reso omaggio in due film importanti che raccontano le biografie dei due personaggi realmente esistiti: The Elephant Man del compianto David Lynch del 1980 e La vera storia di Jack Lo Squartatore di Albert e Allen Huges del 2001.

The Elephant Man, L’Uomo Elefante, è il soprannome dato al giovane John Carey Marrick, (nel filminterpretato da John Hurt), affetto dalla Sindrome di Proteo, vissuto nel 1862 e scomparso nel 1890, alla giovane età di 28 anni. Il film è stato adattato dai libri The Elephant Man and Other Reminiscences del dottor Frederick Treves e The Elephant Man: A Study in Human Dignity di Ashley Montagu. Nella pellicola, Marrick viene trovato da un giovane medico Frederick Treves, interpretato da Anthony Hopkins, il quale ebbe compassione nel vedere il giovane Marrick utilizzato come fenomeno da baraccone in una mortificante esibizione circense. Il dottor Treves decide di prenderlo con sé, di prendersene cura e di trattarlo con dignità, imparando a conoscerlo oltre che a proteggerlo dalle malelingue e dalle prese in giro della gente comune. Nel film, Marrick entra subito in sintonia con il medico, il quale gli è immensamente riconoscente delle sue infinite attenzioni e premure nei suoi confronti e mostra subito un lato buono, gentile e fragile. Il pubblico ha simpatia per Marrick e sposa la causa del dottor Treves, ma ben presto nel film si deve fare i conti con l’ignoranza e con la cattiveria del mondo esterno, fagocitata soprattutto dal malfattore che aveva ridotto Marrick in una squallida attrazione da circo e che decide di riprenderselo con la forza solo per utilizzare il ragazzo come unica fonte di guadagno. Sarà il medico a ritrovare Marrick, ma sarà quest’ultimo a scegliere per sé un finale che possa dargli finalmente sollievo a tutte alle sofferenze fisiche e a quelle dell’anima.

Film dalle sfumature del thriller è senz’altro quello su Jack Lo Squartatore, un ignoto e ignobile assassino che nel 1888 ha ucciso e mutilato molte prostitute nel quartiere di Whitechapel. Rimane ancora misterioso il profilo identificativo del famoso omicida londinese, ma il film, liberamente tratto dal romanzo a fumetti From Hell di Alan Moore ed Eddie Campbell, viene svelato il volto di Jack Lo Squartatore.

Scena tratta da “La vera storia di Jack Lo Squartatore” – © Web

Ad indagare sulle sorti delle cinque vittime è l’Ispettore Frederick Abberline, qui interpretato da Johnny Depp, un uomo brillante dalle grandi doti premonitrici, il quale chiede consulenza sui brutali omicidi di Jack Lo Squartatore al dottor William Gull, medico onorario della famiglia reale, qui interpretato da Ian Holm. Durante tutto il film, non vengono risparmiate le scene di crudeltà sugli assassinii delle cinque prostitute menzionate durante tutto il film: da ricordare i volti e i nomi di Mary Ann “Polly” Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly, l’ultima vittima del pluriomicida. Un’ombra di suspence e di terrore si avverte per tutta la durata del film in cui ci si aspetta sempre di veder comparire in ogni angolo il temuto serial killer, cercando di capire anche a quale fisionomia potrebbe appartenere l’identità dell’omicida tra i personaggi apparsi durante tutto il film. La versione del film riconduce l’identikit al dottor Gull come profondo conoscitore della materia anatomica e degli attrezzi chirurgici di cui l’assassino sembra essere un conoscitore esperto tanto come lo potrebbe essere un medico, ma è solo un’ipotesi di cui non si ha alcuna certezza.

Qualora vi trovaste nella città di Londra, non siate timorosi: una visita obbligatoria alla Whitechapel è doverosa in memoria di tutti i personaggi che hanno reso noto questo quartiere dal passato tenebroso.

I film citati:

“The Elephant Man” – Regia di David Lynch – 1980

“La vera storia di Jack Lo Squartatore” – Regia di Albert e Allen Huges – 2001

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