Un’esperienza che resta nella mente, ti scuote il cuore e ridefinisce la bellezza di un discorso multidisciplinare al Teatro Furio Camillo
DansCirque – Tre movimenti sull’identità ha incantato il pubblico della Rassegna Battiti al Teatro Furio Camillo lo scorso 14 novembre, confermando ancora una volta l’altissima qualità della proposta culturale portata in scena da Caterina Mochi Sismondi e dalla sua Compagnia, blucinQue. La serata è stata un viaggio intenso e sorprendente tra circo contemporaneo, teatro, danza, musica dal vivo; ogni gesto, ogni sospensione, ogni nota musicale eseguita sul palco ha trovato una perfetta sintonia con la poetica visionaria che caratterizza la produzione artistica della Mochi Sismondi.

La compagnia ha una storia ben radicata nella ricerca “trasversale” fra disciplina e identità: unisce teatro, danza contemporanea e circo come linguaggi con pari dignità, creando spazi scenici in cui il corpo, il suono e il vuoto dialogano continuamente. La regia e coreografia di Mochi Sismondi si concentra su temi quali lo “spiazzamento”, il sentirsi “fuori luogo” – non solo fuori dal proprio corpo, ma anche in una continua trasformazione identitaria.
L’introduzione di Ivan Ieri, con la leggerezza e la familiarità di un programma radiofonico, di quelli che possono ascoltarsi a notte fonda e che guidano in un universo onirico, accompagna il pubblico senza mai interrompere il flusso poetico, preparando lo spettatore a immergersi completamente nei tre movimenti che si susseguono con fluidità.
Lo spettacolo si apre con Solo Due – interpretato da Alexandre Duarte – un frammento di pura poesia corporea in cui la musica elettronica dal vivo – eseguita da Bea Zanin – intrecciata con il movimento, crea un’atmosfera sospesa, fragile, dove lo spiazzamento e il limite diventano strumenti di una ricerca sull’identità che non conosce semplificazioni. Il tema dell’identità è esplorato come “doppio”, attraverso specularità e disorientamento, fino al limite del controllo. Il percorso diventa un’immagine fragile ma intensa, in cui il suono – tratto da Vertigo – La donna che visse due volte – e rielaborato dalla Zanin non è solo accompagnamento ma scatenante poetica di movimenti e introspezioni
Ogni istante sembra effimero, eppure infinitamente preciso: un gesto, un suono, un corpo che vibra e si riflette, e lo spettatore resta catturato dal fascino di questa armonia fragile, dalla bellezza di un istante che sembra eterno.
Il secondo movimento, Why Solo – portato in scena da Jonnathan Lemos – prende ispirazione dallo spettacolo Heroes, in cui l’icona del clown diventa strumento di riflessione sulla maschera che ciascuno di noi indossa. Qui il gioco tra comicità e malinconia, tra leggerezza e profondità emotiva, regala al pubblico un’esperienza intensa e coinvolgente: il corpo e la maschera si fondono, si trasformano, ci ricordano che l’identità è flessibile, fragile, sempre in movimento. Un progetto di blucinQue che riflette sulla frammentazione dell’identità e sulla rinascita, ispirato alla Sequenza V di Luciano Berio dedicata al clown Grock.
La chiusura dello spettacolo è affidata ad un estratto da Coppelia Project, interpretato da Elisa Mutto e Michelangelo Merlanti; ispirato al celebre balletto e reinterpretato attraverso la danza e le tecniche circensi, dalla contorsione alla sospensione capillare. La figura femminile viene raccontata come bambola-oggetto, e il suo percorso di liberazione diventa un momento di tensione poetica e visiva, un inno al corpo che si emancipa dalla staticità e dalla convenzione, trasformandosi in un’icona di forza e delicatezza insieme. L’abilità dei performer, la loro presenza scenica e la precisione acrobatica conquistano lo spettatore, rendendo ogni salto, ogni equilibrio, un piccolo miracolo di armonia e stupore.
La regia di Sismondi si conferma di altissimo livello, capace di unire con equilibrio discipline diverse. La musica dal vivo di Bea Zanin dialoga costantemente con l’elettronica, mentre luci, scenografia e gesto coreografico costruiscono un mondo sospeso, poetico, visionario, che travolge e rapisce. La sala, al completo, del Teatro Furio Camillo è stata testimone di un applauso lungo, ripetuto ed emozionato, un tributo sentito al lavoro straordinario dei performer e alla visione artistica dell’intera compagnia.

Ciò che si è visto in scena non è solo uno spettacolo, ma un assaggio del percorso artistico che la Compagnia blucinQue sta portando con successo in giro per il mondo. Tornando a casa, le immagini di corpi sospesi, musiche e gesti poetici restano impresse nella mente, e non si può fare a meno di ripetersi, tra se e se: “MA CHE SPETTACOLO!!!!”. Ogni elemento, dall’acrobazia alla composizione scenica, dalla delicatezza dei movimenti all’ironia dei momenti clowneschi, conferma che l’opera di blucinQue non è solo un intrattenimento di alto livello, ma un vero e proprio capolavoro teatrale contemporaneo, capace di emozionare, stupire e far riflettere. DansCirque è un viaggio dentro l’identità, la fragilità e la forza del corpo, un’esperienza sensoriale e poetica che conferma Caterina Mochi Sismondi come una delle voci più originali e visionarie della scena circense e teatrale contemporanea.
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DansCirque – direzione Caterina Mochi Sismondi, creazione e performance : Primo movimento Alexandre Duarte, Bea Zanin, Secondo movimento Jonnathan Lemos, Terzo movimento Elisa Mutto, Michelangelo Merlanti, Musiche live Bea Zanin, Presenta Ivan Ieri, Produzione blucinQue Nice, in copertina Elisa Mutto, Michelangelo Merlanti, , Teatro Furio Camillo 14 novembre 2025
Foto ©Grazia Menna




